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Se il Gioco non è un Gioco

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Se il Gioco non è un Gioco
(Last Updated On: 28 dicembre 2020)

Ludopatia. Nel Lazio giocatori più che raddoppiati in 5 anni

Laludopatia, nota anche come dipendenza da gioco o gioco d’azzardo patologico (azzardopatia) o GAP (gioco d’azzardo patologico), è un disturbo del comportamento che l’Associazione Psichiatrica Americana (APA, American Psychiatric Association) ha inserito fra i cosiddetti disturbi del controllo degli impulsi, sintomatologie che mostrano una notevole affinità con quelle ossessivo-compulsive e con le dipendenze. Il termine ludopatia è improprio, ma è usuale nel linguaggio comune ed anche il Ministero della Salute lo utilizza nel proprio portale.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) coinvolge il 3% della popolazione adulta, quindi un milione e mezzo di italiani. Presenta un aumento del 6% nel 2019, rispetto all’anno precedente, per un volume totale di denaro giocato di 101,8 miliardi di €! solo 3 anni prima la cifra non superava gli 84,3 miliardi di €. Sono questi gli ultimi dati disponibili in tema di gioco d’azzardo in Italia, diffusi dal “Libro Blu”, pubblicazione annuale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che riporta le informazioni principali sul mercato del gioco d’azzardo legale in Italia.

Nel 1998 gli italiani giocarono circa 12,5 miliardi di euro attuali, nel 2016 siamo saliti a 96,1 miliardi. Un’impennata del 668%, decisamente impressionante. Ogni italiano, dal neonato al più anziano, scommette 1.587 € l’anno. Circa 132 € al mese, il che corrisponde pressappoco al costo di una spesa settimanale di generi essenziali per una famiglia media.

Se si prendono in esame soltanto i contribuenti (circa 40 milioni di soggetti), la media sale a 2.357 € pro capite, vale a dire 196 € mensili. Gli italiani hanno dichiarato mediamente, nel 2016, un reddito di 1.724 € al mese: significa che ne “investono” in scommesse varie circa  l’11%. Per finire, dei 96 miliardi giocati, 77 sono redistribuiti come vincite; insomma, una perdita secca di 19 miliardi. Si calcola che vadano in fumo circa 100 mld ogni anno: ogni italiano “punta” in media 1.800 euro.

Da questi numeri si stima, nel nostro paese, un totale di circa 1,3 milioni di malati patologici. Di questi poco meno del 10% (circa 120mila) risultano in cura. Numeri imponenti, dietro cui si celano tantissimi giocatori occasionali (o comunque semplici appassionati), ma anche un volume sempre più consistente di casi patologici. Le persone affette da ludopatia, solitamente, stabiliscono con il gioco un rapporto esclusivo e altamente coinvolgente. L’elevato livello di eccitazione raggiunto li spinge a trascurare tutto ciò che li circonda: famiglia, affetti e lavoro, con pesanti ricadute non solo dal punto di vista economico.

La mancanza di “dati certi” è uno dei problemi che riguarda questa patologia. Disponiamo infatti di “numeri” quasi esclusivamente provenienti dai Servizi per trattamento delle tossicodipendenze e delle nuove dipendenze (SerD) pubblici.

Legislazione. La ludopatia è insomma una piaga che non accenna a fermarsi ed è per questo che il Decreto legge n.87 del 2018 ha introdotto numerose disposizioni di contrasto al gioco d’azzardo (tra le quali il divieto di qualsiasi forma di pubblicità) ed è allo studio un riordino complessivo del settore, volto a definire un quadro di regole chiare che tutelino maggiormente il giocatore. Il Decreto interministeriale del 12 agosto 2019 ha sancito la “Ricostituzione dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave”.

A livello legislativo la dipendenza da gioco è stata presa in considerazione anche con il DDL 158 del 13 settembre 2012 (articolo 5) che ha inserito la ludopatia nei LEA (Livelli essenziali di assistenza), ovvero l’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il SSN eroga ai cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.

Lazio. Questa Regione ha prodotto la Relazione 2019 sulle dipendenze, pubblicato dal “Dep”, il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale. Sono più che raddoppiate, in 5 anni, le persone in carico ai SerD. Nel 2019 sono risultate 836, a cui si aggiunge un piccolo numero di soggetti trattati nel privato sociale che fa arrivare a 841 il totale delle persone assistite, nell’82% dei casi uomini. Si tratta dei soli casi noti, a cui si aggiungono tutti i giocatori che non hanno ancora chiesto aiuto. Rispetto al 2018, gli utenti complessivi sono aumentati di 154 unità e le persone, per la prima volta entrate in terapia, sono risultate 396, pari al 47% del totale.

Dati “impietosi”. Oltre l’80% delle persone accede ai servizi in modo diretto e, diversamente dalle altre dipendenze, gioca un ruolo determinante la rete familiare o affettiva: circa il 27% è giunto ai servizi su invito da parte di famigliari. Tale proporzione è del 14% nel trattamento per alcol e del 5% per quello di abuso di droghe. Il dato sullo stato del percorso terapeutico (al 31/12/19) indica che la percentuale di abbandoni (drop out) è pari al 19% degli utenti totali. Tale proporzione è del 14% per i pazienti in trattamento per alcol e dell’8% per l’uso di droghe.

L’età media è di 47 anni, 45 per gli uomini e 57 per le donne; gli over 50 rappresentano il 37% dei casi totali e oltre metà di quelli già noti ai servizi; in particolare quasi un terzo (27,4%) dei casi già conosciuti hanno oltre 60 anni. La proporzione di persone in condizione non professionale (per maggior parte pensionati) è pari al 19,4%. Gli occupati rappresentano oltre la metà del campione e il 45% è in possesso di un diploma di scuola superiore.

Il comportamento prevalente di gioco d’azzardo risulta quello delle sale da gioco, con VLT o New Slot Machine. Il gioco on line (scommesse, poker e altro) è riferito dal 4% dei pazienti. Circa il 40% presenta un comportamento di gioco quotidiano e tra i circuiti utilizzati quello del gioco legale prevale nel 85% dei casi.

In Italia il gioco d’azzardo è vietato ma, nello stesso tempo, è consentito il gioco “legale” (cioè su concessione). Lo Stato da un lato fa del gioco cosiddetto legale un’entrata di bilancio e dall’altra produce malati, che devono poi essere curati per le ludopatie (aumentate non poco durante la pandemia COVID-19). In verità lo stato svolge le funzioni di “banco”, come nei gettonatissimi Gratta & Vinci che, su basi matematiche, andrebbero chiamati più correttamente Gratta & Perdi.

La ludopatia rappresenta un fenomeno dilagante, sempre più preoccupante. Per arginarlo ed affrontarlo è necessario un continuo aggiornamento, anche da parte del personale medico-sanitario. Allo “stato” attuale, possiamo affermare che chi vince veramente è il…banco!

BIBLIOWEB:

Ministero della Salute – Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=60&area=Disturbi_psichici
Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e della dipendenza grave http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_5_7_3.jsp?lingua=italiano&label=tavolitecnici&menu=organizzazione&id=1282
Decreto 12 ago 2019 – Ricostituzione Osservatorio Gioco d’azzardo Avviso Pubblico – i dati ufficiali sul gioco d’azzardo in Italia nel 2019 (in allegato PDF)
https://www.avvisopubblico.it/home/home/cosa-facciamo/informare/documenti-tematici/gioco-dazzardo/i-primi-dati-sul-gioco-dazzardo-in-italia-nel-2019/
Il Libro Blu per il 2019 Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Edizione Settembre 2020 (in PDF allegato)
Relazione 2019 sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio (vedi allegato)
Statistica di BES https://newmicro.altervista.org/?p=6858
Droghe 2018 https://newmicro.altervista.org/?p=4936
Droghe made in Italy https://newmicro.altervista.org/?p=3320

 Decreto 12 ago 2019: Ricostituzione Osservatorio Gioco d’azzardo Avviso Pubblico, I dati ufficiali sul gioco d’azzardo in Italia nel 2019  - Il Libro Blu per il 2019 – Relazione 2019 sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio (PDF)

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Sergio Galmarini

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