Blog

Celiachia “di genere”

Posted by:

Celiachia “di genere”
(Last Updated On: 16 gennaio 2017)

Le relazioni annuali al Parlamento a confronto

E’ dell’Ottobre scorso la revisione delle linee guida NICE, che segnala l’evoluzione degli indicatori in Italia (a pag.7). E’ un riconoscimento gradito: proviene da uno dei riferimenti EBM più citati!

La diffusione delle informazioni, l’aumento dell’attenzione degli operatori e la consapevolezza della collettività, affiancati ad una normativa efficace, hanno prodotto una “crescita” in tema di Celiachia, rendendo la patologia un poco più “agevole” sia per il celiaco/a sia per le persone che lo/la circondano.

Dal confronto con la prima Relazione Annuale al Parlamento (prodotta nel 2007), sappiamo che le diagnosi di celiachia sono passate da 64.398 (2007) a 182.858 (2015). Questa crescita si è mantenuta ogni anno ed è documentata, paragonando le ultime due Relazioni al Parlamento, anche in termini assoluti: nel 2015 sono stati diagnosticati 182.000 casi, 10 mila in più rispetto al 2014 (172.000); una crescita del 5%.

La celiachia è una condizione permanente, in cui il soggetto affetto deve escludere rigorosamente il glutine dalla dieta. Questa patologia è caratterizzata da una predisposizione genetica e colpisce circa l’1% della popolazione generale. In Italia la percentuale è dello 0,30%, verosimilmente sottostimata, con possibilità di emersione di molti casi non ancora diagnosticati.

La mappatura epidemiologica conferma che la malattia riguarda sempre più le donne (129.225) rispetto agli uomini (53.633). La territorialità parla di un 47% concentrato al Nord, un 22% al Centro, il 20% al Sud ed il 11% nelle Isole. La Regione con il maggior numero assoluto di celiaci residenti è la Lombardia, col 17,7% (32.408 celiaci), seguita da Lazio e Campania, a “pari merito”, con il 9,7% (17.777 celiaci).

La prevalenza media più alta è della Toscana, con lo 0,38%, seguita da: Provincia Autonoma di Trento, Sardegna e Valle D’Aosta, tutte con lo 0,37%. La Regione con la prevalenza media più bassa è la Basilicata, con lo 0,18%. Per fasce d’età, due le classi che prevalgono: 19 – 40 anni col 35,12% e quella dai 41 ai 65 anni, col 30,58%.

La novità comunicativa della Relazione al parlamento del 2016 (dati 2015) è la realizzazione delle “prime 10 domande” , le note FAQ, per facilitare gli approfondimenti sul tema, sempre di sicura utilità. Sono presenti anche i primi dati sui prodotti “senza glutine, specificatamente formulati per celiaci” o “senza glutine, specificatamente formulati per persone intolleranti al glutine”, erogati dal SSN come forma integrativa all’assistenza sanitaria. Con i dati pervenuti, sono state stimate le somme concesse per gli alimenti senza glutine nel 2014 e nel 2015: rispettivamente € 227.753.844,00 e  241.773.048,00.

 

BIBLIOWEB:

   In allegato la Documentazione relativa in formato PDF

Click per visualizzare la Documentazione


 

Print Friendly, PDF & Email


Articoli correlati:

0
Francesco Bondanini

About the Author

Email: [email protected]
Go To Top
AVVERTENZA: Questo sito web utilizza i Cookies al fine di offrire un servizio migliore agli Utenti Maggiori informazioni