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 “Presa in carico attiva del paziente e la sua gestione integrata” così si può sintetizzare il documento prodotto da Federsanità Anci: necessario anche ridefinire i modelli organizzativi, definire i PDTA e ottimizzare le fasi cura.

In pratica il documento sono le ‘gambe’ per trasformare il Piano nazionale diabete in azioni finalmente concrete, ciò che serve nella cura della persona affetta da diabete, malattia cronica tra le più frequenti in Italia, con una crescita significativa nel corso degli ultimi anni.

Affrontare il paziente nella sua totalità, migliorando i risultati con una maggiore efficacia delle cure, contenendo gli esiti: meno ospedalizzazione, coi costi correlati, più consapevolezza della malattia per livellare le differenze sociali che incidono ancora pesantemente sulle comorbidità e sulla malattia stessa Questa la scommessa del Libro Bianco.

Si analizza il problema del diabete mellito nel suo insieme, si immagina un nuovo percorso gestionale che metta al centro gli esiti e non più le prestazioni, sapendo fin d’ora che ci saranno meno fondi, meno sicurezze perché la crisi pone alle regioni problemi organizzativi molto forti e minore motivazione degli operatori che sono costretti al super lavoro negli ospedali.

Altro elemento da tenere in considerazione è che il miglioramento, l’adozione e l’adattabilità dei modelli gestionali organizzativi, rappresenta una risposta dei servizi sanitari regionali alla complessità di questa patologia. In questo contesto appare fondamentale la disponibilità di un set informativo standardizzato.

La scommessa che ci attende è la dimostrazione di esser capaci di gestire le patologie e razionalizzare la spesa senza nulla togliere in termini di assistenza, anzi possibilmente aggiungendo supporti.

   In allegato la Documentazione relativa, in formato PDF

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