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Sostanze naturali e terapie integrate

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Sostanze naturali e terapie integrate
(Last Updated On: 26 marzo 2023)

perdita olfattiva da COVID-19 allenamento olfattivo ISS

Sistima che circa 700.000 persone abbiano perso l’olfatto a causa del COVID-19. La maggior parte riacquista la sensinilità entro un anno. Gli oli essenziali possono aiutare nel recupero.  Lo  attesta uno studio  pubblicato su  JAMA Otolaryngology – Head & Neck Surgery che ha coinvolto 275 persone, di età compresa tra 18 e 71 anni, che avevano riportato la perdita dell’olfatto a causa di COVID-19. I partecipanti hanno annusato gli oli per 15 secondi, con un riposo di 30 tra diverse stimolazioni olfattive. Lo studio è durato 3 mesi.

Definito “allenamento olfattivo”, il processo prevede di annusare regolarmente gli oli per “sfidare” i nervi responsabili dell’invio di messaggi al cervello, secondo  la Mayo Clinic . È noto che tali fibre sono in grado di guarire e ricrescere in un processo chiamato neuroplasticità.

Sebbene non ci fossero differenze “definitive” tra i vari approcci, i ricercatori hanno verificato benefici soprattutto per i pazienti che possono selezionare i profumi e vederne le immagini simbolo. In un commento pubblicato con lo studio, Carol Yan, MD, dell’Università della California, ha affermato che i miglioramenti osservati in alcuni pazienti potrebbero essere dovuti ad un effetto placebo da integrare nei piani di trattamento dei soggetti che hanno perso il senso dell’olfatto a causa al COVID-19.

Consentire ai pazienti di selezionare i propri odori può migliorare l’efficacia in termini di costi e aumentare la compliance, in particolare se si verifica un problema di famigliarità, con 1 dei 4 odori classici. L’aggiunta di segnali visivi al training olfattivo può migliorare il coinvolgimento attivo. In definitiva, la fiducia e la soddisfazione dei pazienti nel loro piano terapeutico, possono avere sostanziali benefici dallo stesso “effetto placebo” da non ignorare.

I prodotti naturali hanno una lunga storia di utilizzo come precursori di farmaci e/o coadiuvanti per il trattamento di varie condizioni patologiche. Molti sono gli esempi di molecole derivate da sostanze naturali che hanno cambiato la storia della medicina: i relativi premi Nobel lo testimoninano. Il “Monell Chemical Senses Center di Philadelphia” ha realizzato una metanalisi sul tema. In Italia, l’allenamento olfattivo viene utilizzato come terapia dalla Fondazione Umberto Veronesi, dal “Humanitas” ed è stato oggetto di un articolo significativo su “Le Scienze”.

L’interesse per le sostanze naturali è in progressiva crescita, per ragioni culturali, scientifiche ed economiche. Spesso alcuni prodotti sotto la forma commerciale di integratori alimentari, non sono standardizzati. Non sono stati studiati per tutte le loro possibili azioni, sia benefiche che avverse ma si nota l’enorme richiesta da parte del consumatore, per un uso “salutistico”. Uno dei limiti di queste sostanze è rappresentato dalla loro elevata variabilità, per cui è fondamentale la loro standardizzazione durante la preparazione: condizione fondamentale per non avere oli essenziali (OE) con attività completamente diverse!

L’Istituto Superiore di Sanità – ISS scende in campo con una pubblicazione (Rapporti ISTISAN 22/2) che vuole rappresentare uno strumento divulgativo delle ricerche recenti presentate dal Gruppo di Studio Terapie Integrate e Sostanze Naturali dell’Istituto. L’intento è di stimolare una riflessione su luci e ombre nel campo delle terapie con integratori che prevedono l’uso di sostanze naturali.

In particolare gli Oli Essenziali possono rappresentare un supporto ai farmaci convenzionali. Possiedono molteplici attività biologiche: in particolare sono in grado di presentare una significativa attività antimicrobica, specialmente nei confronti di microrganismi farmaco resistenti. In associazione con farmaci tradizionali sono in grado di produrre un effetto sinergico.

E’ stato dimostrato che la combinazione del OE di Mentha suaveolens, in combinazione con alcuni farmaci antimicrobici, è in grado di potenziarne l’efficacia. Ad esempio il “OE” associato al fluconazolo, in isolati clinici di Candida albicans resistenti ai farmaci antimicotici, ha un effetto sinergico. Lo stesso effetto è verificabile in combinazione con la gentamicina nei confronti della Klebsiella pneumoniae, opportunista nosocomiale delle vie respiratorie.

La combinazione tra gli OE di Pelargonium capitatum e Cymbopogon martinii alle concentrazioni sub-MIC (Minimum Inhibitory Concentration) sono in grado di uccidere C. albicans dopo solo 2 ore di contatto. Rimane fondamentale verificare sempre l’attività citotossica sia in vitro sia in vivo dato l’utilizzo a concentrazioni potenzialmente lesive delle integrità cellulari umane.

Anche l’attività fisica può ridurre il rischio di ammalarsi gravemente a causa del COVID: il CDC, sulla base di una revisione sistematica delle prove, ha riferito che “l’attività fisica è associata ad una diminuzione dei ricoveri e dei decessi per COVID-19“. Altre ricerche hanno collegato l’attività fisica regolare ad un minor rischio di infezione, ricovero e morte per COVID. L’ultimo studio di questo tipo (Kaiser Permanente), suggerisce che l’esercizio fisico, in quasi tutte le intensità, può ridurre il rischio di COVID grave o fatale, anche tra i pazienti ad alto rischio come quelli con ipertensione o malattie cardiovascolari.

BIBLIOWEB:

Geraci A, Marella AM, Mondello F, et al. Sostanze naturali e terapie integrate: spunti di riflessione dai seminari del gruppo di studio “Terapie Integrate e Sostanze Naturali” – ISS 2022 (in PDF allegato)
Yan CH, Faraji F, Prajapati DP, et al. Association of Chemosensory Dysfunction and Covid-19 in Patients Presenting with Influenza-like Symptoms. International forum of allergy & rhinology, 10(7) – 2020-07-01 https://escholarship.org/uc/item/9kg5g7r0
Niklassen A, Bang C, Wieck F A, Ovesen T. Development and Psychometric Validation of the Taste And Smell Tool for Evaluation (TASTE) Questionnaire – JAMA https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36326741/
Mercante G, Ferreli F, De Virgilio A, et al. Prevalence of Taste and Smell Dysfunction in Coronavirus Disease. 2019 JAMA Otolaryngol Head Neck Surg. 2020;146(8):723-728. https://jamanetwork.com/journals/jamaotolaryngology/fullarticle/2767510
Sito Fondazione Umberto Veronesi Anosmia da Covid: così si può recuperare l’olfatto https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/anosmia-da-covid-cosi-si-puo-recuperare-lolfatto
Sito Monnel Chemical Senses Center https://monell.org/about-us/
Hannum, ME, Koch, RJ,Ramirez, VA, et al. Taste loss as a distinct symptom of COVID-19: a systematic review and meta-analysis. Chem. Sens. 46, 1–17, 2022  https://monell.org/publications/
Da Rold C. – Uscire dalla parosmia: come rimettere in sesto l’olfatto dopo COVID-19 – Le scienze https://www.lescienze.it/news/2021/12/16/news/covid-19_parosmia_disturbo_percezione_odori_cattivi_recupero-5478865/
Dieta e Diabete tipo 2 https://newmicro.altervista.org/?p=9284
Cibi contaminati https://newmicro.altervista.org/?p=8375
Cibi “Sani”: cresce la richiesta https://newmicro.altervista.org/?p=8156
Epatiti “Vegetali” https://newmicro.altervista.org/?p=7560
Dimmi come si mangia https://newmicro.altervista.org/?p=7013
Alimentazione EPICa https://newmicro.altervista.org/?p=6542
Bevete più Latte https://newmicro.altervista.org/?p=5303
Allergie alimentari e Sicurezza del Consumatore https://newmicro.altervista.org/?p=5188
Diabete e dieta di precisione https://newmicro.altervista.org/?p=4001

 Geraci A, Marella AM, Mondello F, et al. Sostanze naturali e terapie integrate: spunti di riflessione dai seminari del gruppo di studio “Terapie Integrate e Sostanze Naturali” – ISS 2022 (PDF)

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Ines Bianco

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