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Zecche: che fare

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Zecche: che fare
(Last Updated On: 15 settembre 2020)

Morso da Zecca: identificazione, rimozione e rischio infettivo

Dall’inizio del 2020 sono 215 i casi di encefalite da zecca registrati dall’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) in Svizzera, superando il record del 2018: un vero e proprio boom, possibile ‘effetto indiretto’ della pandemia da Covid-19. Nei mesi estivi è più frequente il riscontro del “morso da zecca”, di per sé poco pericoloso per l’uomo, ma con dei rischi legati alla possibile trasmissione di infezioni. Non a caso: il periodo in cui le zecche sono particolarmente attive va da marzo a novembre.

Con l’inizio della stagione primaverile, le zecche abbandonano lo stato di quiescenza invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Il rischio è di contrarre infezioni trasmesse da questi animali come vettori.

Le zecche non saltano e non volano sugli ospiti (umani o altri animali), ma sono attratte dall’anidride carbonica e dal calore emessi dal corpo, si insediano conficcando il rostro nella cute e succhiano il sangue. Il morso da zecca è generalmente indolore e l’animale rimane attaccato all’ospite per un periodo che varia tra i 2 – 7 giorni e poi spontaneamente cade.

ECDC.  Il “European Centre for Disease Prevention and Control” ha reso disponibili sul proprio sito le mappe di distribuzione delle zecche per genere, con informazioni aggiornate sulla diffusione di questi vettori, con il livello di distribuzione regionale e materiale informativo per supportare i sistemi sanitari, nell’aggiornamento di una rete di prevenzione.

I materiali sono stati studiati per diversi “target” (bambini, viaggiatori, persone che vivono in aree endemiche e operatori sanitari), con lo scopo di aumentare le conoscenze su questi parassiti, prevenirne i morsi, riconoscere il loro habitat, identificarle e rimuoverle correttamente e dare i suggerimenti per le fasi successive al morso di zecca.

Tipi di zecche. In Europa appartengono a due famiglie: gli Ixodidi o zecche dure, così definite per la presenza di uno scudo dorsale coriaceo e gli Argasidi o zecche molli, senza scudo, che parassitano generalmente gli uccelli. Le specie più diffuse, da un punto di vista sanitario, in Italia sono Ixodes ricinus (la zecca dei boschi) e Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane).

Ixodidi (zecche dure). Sono in grado di trasmettere all’uomo i patogeni responsabili diverse patologie, tra le quali: la borreliosi di Lyme, l’eherlichiosi, le febbri da rickettsiae, la febbre Q, la tularemia, la babesiosi e l’encefalite virale.

Argasidi (zecche molli). Vettori di patologie meno rilevanti dal punto di vista epidemiologico come le febbri ricorrenti da zecche e la febbre Q.

Morso. Prevenzione e primo intervento. Tutti gli escursionisti in montagna, i cacciatori, i cercatori di funghi, le guardie forestali sono a maggior rischio di contrarre l’infezione. Il rischio dopo morso di zecca è del 5% circa. Non serve quindi assumere subito l’antibiotico se non si presentano sintomi di infezione. Il morso di zecca è indolore e nel 70% dei casi passa inosservato.

Nelle escursioni in aree boschive endemiche è consigliabile usare vestiti protettivi (calze e calzoni lunghi), evitare possibilmente il contatto con cespugli e/o arbusti, non sedersi direttamente sul terreno nel sottobosco e al ritorno dalle escursioni controllare subito se vi sono zecche attaccate alla cute. Se presenti bisogna asportarle subito (con una pinzetta).  Per la rimozione evitare l’impiego di ammoniaca, benzina, acetone, trielina, olio o oggetti arroventati. La probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite, tenendo presente che solo una limitata percentuale di individui è portatrice della zecca.

Rickettsiosi. E’ la Febbre bottonosa: la più diffusa nell’area del Mediterraneo ed in Italia. Viene trasmessa da diverse specie di zecche dure e soprattutto da Rhipicephalus sanguineus, la zecca del cane e di altri animali domestici e selvatici. Ha un periodo di incubazione di 5-7 giorni e sintomi simil – influenzali. Dal terzo al quinto giorno può comparire un esantema maculo-papuloso, con interessamento delle estremità (pianta dei piedi e palmo delle mani). Questo è il sintomo della vasculite dovuta all’infezione. Nei casi non complicati, un trattamento antibiotico riesce a fermare la febbre nel giro di 2-3 giorni.

Borreliosi o Malattia di Lyme è un’infezione batterica responsabile di eritemi, artriti, disturbi cardiaci e neurologici, curabili con un’antibioticoterapia mirata. L’infezione non conferisce un’immunità permanente: nei pazienti già trattati persiste il rischio di reinfezione, a seguito di un nuovo morso di zecca. La diagnosi precoce si fonda essenzialmente sulle manifestazioni cliniche.

Il test per la ricerca di anticorpi anti-borrelia, nelle fasi precoci dell’infezione (4-6 settimane), risulta ancora negativo. Le manifestazioni della borreliosi si distinguono in precoci e tardive. Le precoci sono rappresentate dall’eritema migrante (60-80% dei casi) e da sintomi simil-influenzali, quali febbre, cefalea, astenia, artro-mialgie migranti e intermittenti e linfoadenopatie. L’Eritema migrante si presenta come una lesione cutanea arrossata di forma anulare, di norma centralmente più chiara, con tendenza all’estensione centrifuga, fino a raggiungere un diametro massimo anche di cm.10-50.

Compare dopo 3-30 giorni dal contagio, come lesione unica nella sede del morso, nel 60-80% dei casi di infezione. Dura in media 3-4 settimane e recidiva nel 25-50% dei casi con lesioni simili multiple, ma più piccole se l’infezione non viene curata. Manifestazioni tardive principali sono l’artrite (60% dei casi), la meningite o la polineurite (15% dei casi) e aritmie cardiache (4-8% dei casi).

Tick born encephalitis (TBE). L’encefalite da morso di zecca è trasmessa dal genere Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus, che sono vettori e serbatoi, così come le zecche del genere Dermacentor (zecca del cane) ed Haemaphysalis.  

Dopo il morso nell’uomo (70% dei casi circa), si manifesta un’infezione pauci-sintomatica che può passare inosservata. Nel restante 30% dei casi, dopo 3-28 giorni dal morso, si ha una prima fase con sintomi simil-influenzali, come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori muscolari e articolari per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. Nel 10-20 per cento di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida che può essere mortale nell’1% dei casi).

Il decorso della TBE è mite nei soggetti più giovani, con aumento della severità all’aumentare dell’età.  La prevenzione si basa su un vaccino disponibile anche in Italia, dal 2006. Il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi (all’età di 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi) con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea. E’ possibile effettuare un ciclo accelerato di vaccinazione, che però non garantisce gli stessi risultati del ciclo classico, in termini di risposta anticorpale.

BIBLIOWEB:

Tickborne diseases – Depliant (in PDF allegato)
UFSP dell’Ufficio federale della sanità pubblica https://www.bag.admin.ch/bag/it/home.html
Statistiche UFSP https://www.bag.admin.ch/bag/it/home/zahlen-und-statistiken/zahlen-zu-infektionskrankheiten/meldepflichtige-infektionskrankheiten—woechentliche-fallzahlen.html
European Centre for Disease Prevention and Control Tick species – Distribution map 2020 Stockolm, Sweden http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/vectors/vector-maps/Pages/VBORNET-maps-tick-species.aspx
European Centre for Disease Prevention and Control : Guidelines on how to use the tick-borne diseases communication tool kit2015 - Stockholm, Sweden
Istituto Superiore di Sanità- Malattie trasmesse dalle zecche - Epicentro 2020, update 16 luglio https://www.epicentro.iss.it/zecche/
Neuroborreliosi: Update (2) http://newmicro.altervista.org/?p=7782
Neuroborreliosi: Update http://newmicro.altervista.org/?p=6898
Zecche sulla via della seta http://newmicro.altervista.org/?p=6064
Zanzare e Zecche http://newmicro.altervista.org/?p=5311
Babesia d’Italia http://newmicro.altervista.org/?p=5195
Nasce “ Malattie Vettoriali” http://newmicro.altervista.org/?p=5104
Insieme contro le Arbovirosi http://newmicro.altervista.org/?p=4866
Malattia di Lyme http://newmicro.altervista.org/?p=4448
Zecche a Verona  http://newmicro.altervista.org/?p=4115
Vecchi fantasmi per nuove paure: Powassan Virus http://newmicro.altervista.org/?p=3160
Primavera, camminate nei boschi e TBE http://newmicro.altervista.org/?p=2527
Le Malattie Tropicali Dimenticate http://newmicro.altervista.org/?p=1977
Old Borreliae & le febbri ricorrenti http://newmicro.altervista.org/?p=1072
Borrelia mayonii http://newmicro.altervista.org/?p=1049
E’ primavera, tornano le Zecche http://newmicro.altervista.org/?p=1003
Chi ha paura delle zecche cattive? http://newmicro.altervista.org/?p=967
NTD sono ancora veramente tropicali? http://amicimedlab.altervista.org/?p=8056
http://www.newmicro.it/doc/archivio/congresso_2012/infezionisnc/scarparo_meningoencefaliti_subacute_e_croniche.pdf

 AmeLab -  NewMicro – Tickborne diseases – Depliant (Pdf)  

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