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(Last Updated On: 6 aprile 2023)

Sindromi post-acute da malattie infettive: il punto su segni e sintomi

Sappiamo che l’infiammazione è un elemento di notevole importanza in molte malattie, in particolare in quelle infettive, condizionando pesantemente l’evoluzione clinica. Le conseguenze a lungo termine di COVID-19 hanno riacceso l’attenzione sulle sindromi post-acute correlate a malattie infettive (PAIS), evocando la necessità di una comprensione completa della fisiopatologia multi-sistemica, dei predittori clinici e dell’epidemiologia di queste malattie, ancora non ben definite nella conoscenza medica.

Una migliore comprensione dei sintomi persistenti, non solo come Long-Covid o PASC ma in tutte le forme post-acute inspiegabili, consentirà alla medicina di perfezionare i criteri diagnostici.  Disporre di una nomenclatura univoca e di una migliore concettualizzazione dei sintomi di infezione post-acuta, è un passaggio necessario per sviluppare un approccio multidisciplinare “Evidence Based”.

Le sequele post-acute dell’infezione da SARS-CoV-2 (PASC) sono note come Long-Covid. Riportata come sindrome nei sopravvissuti a malattie gravi e critiche, gli effetti persistenti nel tempo si verificano anche in soggetti con un’infezione lieve, senza richiesta di ricovero in ospedale. Questo fa ritenere che PASC, specialmente quando si verifica dopo un Covid-19 lieve o moderato, condivida similitudini con malattie croniche innescate da altri patogeni, molte con aspetti non chiariti.

Le sindromi “PAIS” sono caratterizzate da sintomi centrati su intolleranza allo sforzo, livelli sproporzionati di affaticamento, deterioramento neuro-cognitivo e sensoriale, sintomi simil-fluenzali, sonno non ristoratore, mialgia/artralgia e una varietà di altri segni aspecifici spesso presenti. Queste similitudini suggeriscono una fisiopatologia unificante della disabilità cronica post-infettiva.

Una revisione dettagliata delle conoscenze sulle PAIS è stata pubblicata su “Nature Medicine”, con informazioni utili per ovviare alla scarsa attenzione prestata nella pratica clinica e, di conseguenza, per evitare ai pazienti un ritardo o una completa mancanza di assistenza medica. Tra le sequele post infettive consolidate vengono indicate:

- la sindrome da astenia da febbre Q, conseguente all’infezione batterica intracellulare da Coxiella burnetii;
– la sindrome da astenia post-Dengue, successiva all’arbovirosi;
– la sindrome con sintomi da affaticamento e reumatici, in individui infettati dal virus della Chikungunya, che provoca febbre e dolore articolare in fase acuta;
– la sindrome post-polio, che può emergere fino a 15-40 anni dopo un attacco iniziale di polio e che può manifestarsi anche in relazione ad altri microbi neurotropi, come West Nile Virus;
– sintomi prolungati, debilitanti/cronici, sono stati segnalati dopo infezioni comuni e generalmente non gravi, come la mononucleosi (da virus di Epstein-Barr – EBV) e le – - infezioni di Giardia lamblia, associati anche ad affaticamento cronico, alla sindrome dell’intestino irritabile (IBS) ed a fibromialgia;
– la sindrome da malattia di Lyme (con affaticamento, compromissioni neuro-cognitive, artralgie) si manifesta in una minoranza di pazienti anche sottoposti ad antibiotico terapia, benché esista discordanza di opinioni sulla validità dei dati.

Tipologie di PAIS. I sintomi risultati più frequenti, rispetto a controlli sani, possono essere così categorizzati:

- intolleranza allo sforzo, stanchezza;
– sintomi simil-influenzali e di “presenza di malattia”: febbre, dolori muscolari, sensazione di malessere, sudorazione, irritabilità;
- neurologici o neurocognitivi: nebbia cerebrale, ridotta concentrazione o memoria, dislalia o dslessia;
- reumatologici: dolori articolari cronici o ricorrenti;
- trigger-specifici: problemi agli occhi post-Ebola, sindrome da intestino irritabile post- Giardia, anosmia e ageusia post-Covid-19, disturbi motori post-polio e post-virus del Nilo occidentale.

Sindrome da stanchezza cronica o Encefalomielite mialgica (ME/CFS). I pazienti lamentano un peggioramento a seguito di uno sforzo superiore al limite tollerato. Frequentemente sono associati disturbi cognitivi, sonno senza ristoro, dolore, problemi sensoriali, gastrointestinali e varie forme di disautonomia.

In 3 casi su 4 riportano, in anamnesi, un episodio simile ad infezione precedente all’esordio della malattia. Le sindromi da stanchezza post-infettive e post-virali sono state originariamente postulate come sottoinsiemi della “chronic fatigue syndrome“, ma non è chiaro se questi termini siano sinonimi di ME/CFS o di uno qualsiasi dei suoi sottoinsiemi, oppure includano una gamma più ampia di condizioni di astenia post-infettiva.

Dalla revisione delle evidenze disponibili, emerge che i criteri per la valutazione pratica dovrebbero includere non solo la presenza dei sintomi, ma anche la loro intensità, il decorso ed il loro insieme nel paziente. I sintomi individuali variano nel tempo, rendendo fuorviante un singolo punto temporale nella storia del paziente. Quando viene sospettata una ME/CFS, si dovrebbe prestare attenzione alla scelta dei criteri diagnostici, con una predilezione per i più conservativi, per non incorrere nel rischio di una sovrastima di questa sindrome.

L’astenia è il segno “cardine” nella maggior parte degli studi epidemiologici, ma è riduttivo concentrarsi solo su questa rispetto all’inclusione di altre, come l’esacerbazione dei sintomi post-sforzo e altri che possano garantire una migliore identificazione del quadro clinico.

Per affrontare eventuali nuove emergenze infettive, è giunto il momento di guardare avanti e di mettere a frutto gli insegnamenti di questi ultimi due anni. Il futuro passa per le reti di sorveglianza e la ricerca: il nostro ISS è pronto a fare la sua parte, promuovendo iniziative come il bando R.I.Pr.E.I., destinato alla ricerca su Sars-CoV-2 e finanziato con 4 milioni di euro.

L’obiettivo è di creare una rete sul modello di quella nata per lo studio di Hiv e sostenuta dai cosiddetti “progetti AIDS”. Le parole chiave della ricerca sulle malattie infettive saranno quindi ‘rete’, ‘sinergia’ e approccio trasversale “One Health”.

Tutte linee di indirizzo in cui l’Istituto Superiore di Sanità potrà avere sempre più, in futuro, un ruolo da protagonista.

BIBLIOWEB:

  1. Choutka J et al. Unexplained post-acute infection syndromes. Nat Med 2022;28:911–923 https://doi.org/10.1038/s41591-022-01810-6
  2. Joshee S et al. Long-Term Effects of COVID-19. Mayo Clin Proc 2022;97(3):579-599 https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/coronavirus/in-depth/coronavirus-long-term-effects/art-20490351https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8752286/
  3. Townsend L et al. Persistent poor health post-COVID-19 is not associated with respiratory complications or initial disease severity. Ann. Am. Thorac. Soc. 2021 doi: 10.1513/AnnalsATS.202009-1175OC. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33413026/  https://www.atsjournals.org/doi/full/10.1513/AnnalsATS.202009-1175OC
  4. Committee on the Diagnostic Criteria for ME/CFS – Beyond Myalgic Encephalomyelitis/Chronic Fatigue Syndrome: Redefining an Illness. National Academies Press, 2015. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25695122/
  5. https://nap.nationalacademies.org/catalog/19012/beyond-myalgic-encephalomyelitischronic-fatigue-syndrome-redefining-an-illness
  6. ISS – Bando R.I.Pr.E.I.,  https://bandiesterni.iss.it/
  7. La Qualità della Comunicazione https://newmicro.altervista.org/?p=9825
  8. Cosa ci ha insegnato la pandemia https://newmicro.altervista.org/?p=9568
  9. Aviaria “One Health” https://newmicro.altervista.org/?p=9901
  10. Long Covid https://newmicro.altervi sta.org/?p=8805
    Antibiotico-resistenza & Coniugazione Batterica https://newmicro.altervista.org/?p=8381
  11. Prevenzione EBM https://newmicro.altervista.org/?p=7831

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