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La farmacia si presenta

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La farmacia si presenta
(Last Updated On: 15 settembre 2019)

La Farmacia Italiana 2018-2019. I CUP

Imprescindibili presidi del Servizio sanitario nazionale per capillarità e prossimità, le farmacie sono  escluse o poco integrate sia nel servizio di assistenza domiciliare territoriale, sia nella medicina di gruppo nel territorio per i servizi alla collettività. Presenti pressoché ovunque e aperte quasi sempre, giocano un ruolo di primo piano nel contribuire a far rispettare l’aderenza alle cure. Ma quando si tratta di strutturare servizi in rete sul territorio vengono spesso ‘dimenticate’.

Con una nuova edizione della “Farmacia Italiana”, Federfarma riconferma la volontà di di migliorare  la  conoscenza, da parte delle  Istituzioni, della politica,  degli stakeholder e dell’opinione  pubblica,  delle  attività svolte  dalle  farmacie a favore della collettività, della situazione  e delle  prospettive di sviluppo del servizio farmaceutico. Rivendicano il ruolo svolto nell’ascolto dei cittadini, incominciando dagli anziani per continuare con le persone affette da patologie croniche, senza dimenticare il ruolo svolto a favore delle donne, con figli piccoli o in gravidanza.

Il primo Rapporto annuale sulla farmacia, realizzato da Cittadinanzattiva e Federfarma, elaborato su 1.275 esercizi che hanno partecipato all’indagine (di cui circa un quarto si trova nelle ‘aree interne’), riconferma il ruolo indispensabile della farmacia. L’indagine è sviluppata attraverso due focus, uno sul ruolo nella presa in carico delle persone con patologie croniche, l’altro sul valore della farmacia nelle strategie delle aree interne del Paese, essenziali ma spesso dimenticate.

Dala pubblicazione emerge una diffusa attenzione, da parte delle farmacie, al tema dell’aderenza alla terapia. Il modello della farmacia dei servizi in generale (varato in Italia nel 2009), stenta a decollare. Per quanto riguarda le aree interne, delle 72 strategie di intervento per queste aree (zone disagiate e lontane dai centri urbani) solo nel 15% compare un esplicito riferimento alle farmacie. Nonostante ciò, erogano un servizio comparabile a quello delle altre (nonostante le oggettive difficoltà operative).

Le farmacie che operano in zone disagiate, caratterizzate anche da difficoltà logistiche operative, si segnala (come servizio CUP): -17% per test e esami diagnostici, -14% per campagne di prevenzione e – 6% per attività di screening. Sul tema dell’aderenza terapeutica, invece, le farmacie presenti in queste aree, nonostante le difficoltà, riescono a raggiungere lo stesso livello di quelle nel resto del Paese.

CUP. Su un totale di 19.500, sono circa 12mila le farmacie che offrono anche lo sportello Cup, ovvero la possibilità di prenotare visite specialistiche ed esami presso strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale. Un servizio, però, che non viene ancora molto utilizzato dai cittadini. Nel 63% delle farmacie (di quelle intervistate per il Rapporto) è presente il servizio Cup pubblico, la quasi totalità offre il servizio di prenotazione di prestazioni ed esami, mentre le percentuali sono più ridotte per quanto riguarda il pagamento del ticket e la ricezione e consegna dei referti.

Il servizio Cup rientra a pieno titolo nella cosiddetta Farmacia dei servizi. Il cittadino non paga nulla per il servizio Cup nell’85% dei casi; nel 14% paga tra 1 e 2 €; solo il 1% paga di più (3-5 €). Nonostante la prenotazione sia, nella maggior parte dei casi, gratuita, la metà delle farmacie che offrono il Cup, effettuano meno di 10 prenotazioni a settimana.

Test ed esami diagnostici. Sempre più frequentemente le farmacie erogano prestazioni analitiche di prima istanza, quali test ed esami diagnostici (78% dei casi), esami di secondo livello, mediante dispositivi strumentali (64% dei casi), in misura ancora residuale servizi di telemedicina, eccezion fatta per la telecardiologia che è invece abbastanza diffusa. Per test ed esami diagnostici, effettuati in farmacia, troviamo facilmente la glicemia (96%), il colesterolo totale (92%), i trigliceridi (83%), l’emoglobina glicata (50%). Altri tipi di test sono effettuati sporadicamente.

Presa in carico. Per quanto riguarda tale aspetto, nel 65% dei casi le farmacie sono dotate di un sistema informatizzato o piattaforma web, capace di rispondere alle necessità legate alla effettiva presa in carico dei pazienti. Mentre solo il 19% ha adottato protocolli/procedure per personalizzare il consiglio sui diversi target di utenza. Per i servizi territoriali, in generale, si registra uno scarso coinvolgimento da parte delle Asl.

Scarsamente presenti altre figure professionali, come infermieri, fisioterapisti e psicologi, (6-12%). La loro collaborazione è spesso frutto di accordi con i singoli professionisti e non con gli Ordini di riferimento. Alle campagne di prevenzione e screening, realizzate dalle Asl e Regioni, partecipano la quasi totalità delle farmacie (87%).

BIBLIOWEB:

Federfarma, La Farmacia Italiana 2018-2019 (in PDF allegato)
Polineuropatia diabetica e colesterolo http://newmicro.altervista.org/?p=6076
@ Farmacies http://newmicro.altervista.org/?p=4824
Smaltimento medicinali e “bugiardino digitale” http://newmicro.altervista.org/?p=4424
Diabete “cittadino” http://newmicro.altervista.org/?p=3463
Pubblicità e/ farmaci di automedicazione http://newmicro.altervista.org/?p=2471

 Federfarma, La Farmacia Italiana 2018-2019 (PDF)

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Sergio Galmarini

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