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Sicurezza sul lavoro. Formaldeide e Linee di indirizzo

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Sicurezza sul lavoro. Formaldeide e Linee di indirizzo
(Last Updated On: 6 settembre 2022)

Rischi e misure di protezione per gli addetti del comparto sanitario

Una “vecchia conoscenza” in laboratorio ed in particolare, in Anatomia Patologica, è la Formaldeide, un composto organico volatile tra i più diffusi, incolore e particolarmente irritante. In natura è presente come prodotto del metabolismo di sistemi viventi e le sue principali fonti espositive risiedono nei processi di combustione, nelle vernici, in alcuni tipi di colle e in taluni alimenti, come i cibi affumicati. Altrettanto esteso è il suo uso industriale, per esempio nel trattamento dei polimeri, del legno, nella sintesi di materie plastiche.

Ma per noi è familiare, perché viene ampiamente utilizzata nell’allestimento di preparati istologici, nella fissazione di tessuti in anatomia patologica e nelle attività funerarie di imbalsamazione e di conservazione. Il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL ha curato un “factsheet” sull’esposizione occupazionale nei laboratori di anatomia patologica, evidenziando i rischi principali e le misure organizzative di protezione e prevenzione più idonee.

La scheda esamina preliminarmente le ripercussioni della formaldeide sulla salute umana e gli standard internazionali di contaminazione professionale. L’esposizione più significativa a questa sostanza, altamente reattiva, solubile in acqua e molto assimilabile dal corpo, avviene per via inalatoria in alta percentuale (quasi il 90), producendo irritazione di mucose, occhi, gola e vie respiratorie.

Per l’IARC (International Agency for Research on Cancer) è considerata anche un cancerogeno certo, già dal 2006. Approfondimenti successivi hanno confermato questa classificazione, in base a evidenze epidemiologiche sufficienti sia per tumori del rinofaringe sia per varie forme di leucemia. Il “factsheet” riporta, in dettaglio, le risultanze di alcune agenzie internazionali che ne hanno fissato i valori limite per l’esposizione professionale, raccomandando la necessità di una sorveglianza sanitaria non limitata agli aspetti cancerogeni, ma relativa anche agli effetti irritativi e sensibilizzanti.

Nello specifico paragrafo della pubblicazione IARC viene poi trattato il suo utilizzo nel comparto sanitario, come fissativo per le operazioni di allestimento di preparati istologici. La soluzione acquosa di formaldeide permette di svolgere diversi esami diagnostici, ma anche di conservare e di movimentare materiali biologici prelevati in sala operatoria e in ambulatori come i prelievi bioptici, nel corso di interventi chirurgici e biopsie. Da qui l’elenco del personale sanitario maggiormente esposto, che include sia chi lavora direttamente in laboratorio sia chi è coinvolto nelle operazioni di smistamento e smaltimento.

Le modalità di gestione dell’esposizione a formaldeide, sottolinea la scheda, ha molteplici soluzioni disponibili che si avvalgono non solo di dispositivi di protezione individuale e collettiva, ma anche di disposizioni tecniche di riduzione al minimo del pericolo di nocività. Viene raccomandata l’adozione di misure organizzative adeguate, come lo svolgimento delle operazioni di trattamento in locali freschi e opportunamente aerati, con ventilatori o depuratori dotati di filtri speciali. Infine, è indicato limitare al minimo il numero di lavoratori esposti e di curare la loro formazione, garantendo nello stesso tempo un’opportuna sorveglianza sanitaria, basata sul registro degli esposti a cancerogeni.

Gravidanza. L’utilizzo di miscele di sostanze chimiche aumenta il rischio di deficit di sviluppo neurologico e di ritardo nel linguaggio nei nascituri. I dati emergono dallo Studio EDC-MixRisk, finanziato dall’Unione Europea (Horizon 2020), cui ha partecipato anche l’Università di Milano, IEO e Human Technopole. Il lavoro, pubblicato su Science, è stato condotto in collaborazione con università e centri di ricerca europei e USA.

L’esposizione prenatale alle miscele di interferenti endocrini, che interagiscono con la regolazione ormonale, impatta sullo sviluppo neurologico dei bambini e sull’acquisizione del linguaggio. Lo studio pone le basi scientifiche per una radicale revisione delle politiche nazionali e internazionali di valutazione del rischio, basate sull’esame di singole sostanze e non di loro miscele.

Ogni anno nell’ambito dei processi di autorizzazione alla produzione e commercializzazione di una vasta gamma di prodotti, a cominciare dai derivati plastici, fino ai cosmetici e ai pesticidi, entra in circolazione un numero enorme di composti chimici, che penetrano nel corpo umano attraverso l’acqua, il cibo e l’aria. Sappiamo che, sebbene per le singole sostanze chimiche i livelli di esposizione siano spesso al di sotto del limite stabilito, l’utilizzo delle stesse sostanze, in miscele complesse, può avere un impatto negativo sulla salute umana.

Un altro lavoro (lo studio SELMA, basato sul follow up di circa 2mila donne dall’inizio della gravidanza fino all’età scolare dei bambini) ha permesso di identificare un mix di sostanze chimiche, nel sangue e nelle urine delle gestanti, associato ad un ritardo nello sviluppo del linguaggio nei bambini, rilevabto all’età di 30 mesi. Il mix comprendeva una serie di ftalati, bisfenolo A (BPA) e composti perfluorurati (PFAS). Grazie a queste nuove soglie di rischio, definite sperimentalmente, è emerso come il 54% delle gestanti presentava un aumentato rischio di ritardo del linguaggio nei nascituri.

La pubblicazione ha dimostrato, inoltre, la fattibilità e l’efficacia della sinergia fra studi di popolazione e di laboratorio: una nuova strategia che potrà essere applicata ad altri temi di salute pubblica. La metodologia, basata su organoidi del cervello umano (colture in vitro che riproducono aspetti salienti dello sviluppo del cervello umano), ha offerto, per la prima volta, l’opportunità di sondare direttamente gli effetti molecolari del mix di sostanze chimiche sul tessuto cerebrale umano, in fasi corrispondenti a quelle osservate durante la gravidanza.

Il modello ha integrato le evidenze epidemiologiche relative al mix di interferenti endocrini, con la comprensione dei suoi meccanismi d’azione, facendo luce su come agisce sul cervello umano e in che modo può creare danni al suo sviluppo. Caratterizzando il loro impatto sia a livello di regolazione genica con esperimenti di trascrittomica, sia a livello cellulare, con tecniche di microscopia, si è scoperto che veniva alterato lo sviluppo dei neuroni e che la regolazione dell’ormone tiroideo era uno dei principali bersagli coinvolti.

il mix di sostanze tossiche è un fattore di rischio su cui si può intervenire, a differenza di altri, con una legislazione adeguata, inaugurando una nuova tossicologia, a sostegno della politica ambientale europea. E’ possibile e doveroso adottare un metodo affidabile per la valutazione della complessità del rischio, rivoluzionando il concetto di dose tossica minima per le singole sostanze chimiche e sottolineando la necessità di determinare l’effetto globale, indotto dal mix di interferenti.

Sono tutte notizie importanti per la sicurezza, che si accompagnano ad un documento di “ampio respiro” del Ministero della Salute, attualmente al vaglio delle Regioni.

Lo sviluppo dell’empowerment sui determinanti di salute e sulla scelta di stili di vita salutisti, attraverso attività di informazione e comunicazione sulla promozione della salute, è un obiettivo tanto ambizioso quanto necessario, soprattutto nel contesto organizzativo della PA. Sono questi i capisaldi del “Documento di indirizzo (allegato in PDF) per la promozione della salute nei luoghi di lavoro della Pubblica Amministrazione” .

L’assunto fondante è che le “Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT)” sono responsabili della maggior parte dei decessi e assorbono una quota preponderante della spesa sanitaria. Tali malattie hanno origine spesso in età giovanile, “colpiscono prevalentemente le classi economicamente e socialmente svantaggiate, sono altamente invalidanti e richiedono un’assistenza a lungo termine, con gravi e sottovalutati effetti economici negativi”.

Ma le MCNTrappresentano una sfida anche per l’intero mondo del lavoro, in relazione agli aspetti di valorizzazione del capitale umano, di impatto economico e sociale. Contrastare i fattori di rischio modificabili significa attivare azioni complesse e integrate, capaci di intervenire sui comportamenti individuali e sui determinanti sociali, economici e ambientali degli stili di vita”.

A tal fine, viene proposta l’adozione di un modello di intervento (PromoSaLL) aziendale, diviso in tre fasi  (pianificazione, realizzazione, monitoraggio-valutazione del Piano Operativo e degli interventi). La prima parte (pianificazione) consiste nella costituzione di un Gruppo di Lavoro (GdL) che abbia il mandato specifico di definire il Piano Operativo, realizzarlo e monitorarlo. Ogni componente del GdL deve avere un ruolo specifico, al fine di garantire l’efficacia delle iniziative a vari livelli (prevenzione, risorse umane, comunicazione, acquisti, patrimonio, statistica).

Del modello di intervento deve far parte sia l’informazione di tutti i lavoratori, attraverso mezzi di comunicazione diversificati (manifesti, poster, avvisi, totem, intranet, incontri), sia l’acquisizione delle conoscenze, delle esigenze e delle aspettative dei lavoratori, attraverso indagini collaudate, come questionari, interviste e check-list.

BIBLIOWEB:

INAIL – Esposizione occupazionale a Formaldeide il Laboratori di Anatomia Patologica -2022 (in PDF allegato)
International Agency for Research on Cancer https://www.iarc.who.int/
Horizon 2020 – Integrating Epidemiology and Experimental Biology to Improve Risk Assessment of Exposure to Mixtures of Endocrine Disruptive Compounds https://cordis.europa.eu/project/id/634880/it
Human health effects of chemical mixtures – SCIENCE VOL. 375, NO. 6582 (abstract) https://www.science.org/doi/10.1126/science.abn9080
Documento di indirizzo per la promozione della salute nei luoghi di lavoro della PA – Ministero della Salute (in PDF allegato)
Sostanze Spericolose sul lavoro: serve revisione https://newmicro.altervista.org/?p=9311
Sicurezza… Sicurezza https://newmicro.altervista.org/?p=8814
Sicurezza Virtuale https://newmicro.altervista.org/?p=8789
Problemi di etichetta http://amicimedlab.altervista.org/?p=6822
Patient Safety & Farmaci https://newmicro.altervista.org/?p=6813
Patient Safety https://newmicro.altervista.org/?p=6744
Sicurezza sul lavoro in Sanità https://newmicro.altervista.org/?p=3411

 INAIL - Esposizione occupazionale a Formaldeide il Laboratori di Anatomia Patologica - 2022 (PDF)

Un Click per Leggere

 Ministero della Salute: documento di indirizzo per la promozione della salute nei luoghi di lavoro della Pubblica Amministrazione (PDF)

Un Click per Leggere

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