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La Grande Truffa Della Prostata

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La Grande Truffa Della Prostata
(Last Updated On: 14 agosto 2014)

Lo scopritore del PSA dice la sua verità

Andate ad ascoltarvi l’intervista di Eric Topol  su Medscape one-on-one, postata venerdì scorso, 8 agosto 2014.

L’ospite è Richard Ablin, il ricercatore dal cui lavoro assieme ad un gruppo di urologi, a Chicago nei “favolosi anni ‘70” , doveva scaturire la scoperta dell’Antigene prostatico specifico, il PSA.

Oggi Ablin pubblica un libro, dal titolo auto-esplicativo: “La grande truffa della Prostata” (The great Prostate Hoax, McMillan, 2014) in cui spiega molto efficacemente tutta la storia, cosi come l’ha vissuta lui: dalla grandissima delusione quando si rese conto che la molecola isolata non era tumore specifica, ma solo tessuto specifica, alla consapevolezza che il test poteva essere utile come indicatore biochimico di recidiva e di come, in effetti, per questo scopo il test fu approvato da FDA nel 1986 e inizialmente commercializzato da Hybritech.

“ Il disastro si scatena quando cominciarono a proporre lo screening del tumore alla prostata con il PSA, un vero e proprio utilizzo “off-label” del test, e la responsabilità è degli urologi…” dice Ablin. “ E’ stato un crimine utilizzare il PSA come test ‘diagnostico’ 8 anni prima che ne fosse autorizzato l’uso a questo fine, e anche quella autorizzazione è stata un gravissimo errore….” .

Ma come è possibile” chiede l’intervistatore “che sia stato approvato un test diagnostico con il 78% di falsi positivi?”.

La risposta di Ablin è senza peli sulla lingua: “Paura e denaro, solo questo. Nel libro lo spiego in dettaglio. Paura per un tumore che è il più frequente tra gli uomini dopo il melanoma. E denaro, tanto denaro: l’intero budget annuale del National Cancer Institute ammonta a 5 miliardi di dollari, di cui 300 milioni dedicati alla ricerca urologica.

Ma noi spendiamo –ogni anno- 3 miliardi di dollari per dosare il PSA in uomini asintomatici, per un obiettivo che il test non potrà mai raggiungere…”.

Nel 2013 l’American Urological Association e la Task Force per la Medicina preventiva hanno ‘sconsigliato’ l’uso del PSA come screening, ma non è bastato a far cessare l’assedio a questa ‘vacca da mungere’.

La domanda finale: “Ha avuto denunce legali per le tesi del libro, dottor Ablin?”.

“No,  nessuna. Sembra esserci una congiura del silenzio. La stessa recensione dell’Economist è uscita anonima  e chiunque l’abbia scritta si riferisce alle mie tesi chiamandole ‘affermazioni iperboliche’….”.      

Per i Palati Fini guardatevi l’intervista cliccando:

http://www.medscape.com/viewarticle/828854_7

 

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Marco Caputo

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