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(Last Updated On: 10 ottobre 2018)

Come cambia la distribuzione ed il controllo del farmaco

LeFarmacie stanno cambiando, tanto. E non solo per il nuovo decreto entrato in vigore Il 28 luglio (Decreto 11 maggio 2018), modifiche al decreto 15 luglio 2004, recante: “Istituzione di una banca dati centrale finalizzata a monitorare le confezioni dei medicinali, all’interno del sistema distributivo”. Le rilevanti novità introdotte, sono rivolte al rafforzamento della qualità dei dati di spesa per i medicinali direttamente acquistati dalle strutture pubbliche del SSN.

Da tempo le farmacie (non solo italiane) guardano con interesse al commercio elettronico dei farmaci.  L’espansione del mercato e-commerce UE (dal 2012 al 2017) ha registrato un +4,1% di crescita media, che le attese alzano al 4,6%, per il quinquennio  2017-2022. Il trend porterà il fatturato globale a superare i 1.400 miliardi di dollari. Quanto di questa crescita riguarda le farmacie propriamente dette?

Ogni nazione ha la sua soluzione, che dipende da come ogni paese regola i rapporti tra spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale. Colpisce che l’Italia già oggi è quella che riserva una quota di distribuzione minore in assoluto, alle farmacie: il 40% del valore distribuito ai cittadini. In controtendenza, come abbiamo visto, il terzo canale distributivo, quello del commercio elettronico che ha quasi triplicato il suo fatturato.

I farmaci sono un prodotto che gode ovunque di speciali regolamentazioni. Nei paesi scandinavi, in Gran Bretagna, Germania, Paesi Bassi e Portogallo, è consentita la distribuzione online di farmaci, con e senza prescrizione. Nel resto d’Europa (ad eccezioni di Svizzera, Croazia, Serbia e Bulgaria) è ammessa la vendita di farmaci che non richiedono ricetta. Il trend è comunque quello della progressiva liberalizzazione del mercato, al pari  di ogni altro prodotto o servizio.

Qualcuno potrebbe vedere nell’e-commerce un’oasi di ritrovato benessere, dopo il deserto degli ultimi anni. Ma potrebbe essere un miraggio, specie se il digitale non viene affrontato nel giusto modo. Torniamo al Decreto che traccia la distribuzione dei farmaci, riassumendone il contenuto:

1. Tracciabilità: la consultazione, per i titolari AIC, dei dati trasmessi alla banca dati centrale dagli operatori della produzione e distribuzione intermedia, per le forniture di medicinali direttamente acquistati dalle strutture pubbliche del SSN, limitatamente alle confezioni (AIC) di cui ciascuna azienda farmaceutica ha titolarità. La conoscenza di questi dati (comprensivi dei mittenti e dei destinatari) consente alle stesse aziende farmaceutiche di assicurare tempestive integrazioni e modifiche di dati, già trasmessi direttamente o per il tramite dei distributori dei quali si avvalgono, nonché verificare eventuali forniture, a carico del Servizio sanitario nazionale, effettuate da terzi. L’accesso alle funzionalità, per la consultazione di questi dati, è disponibile nella sezione “Servizi on line – Tracciabilità del farmaco – Titolari AIC” dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA).  

2. Segnalazione: nel caso d’inadempienza nelle attività di modifica o integrazione dei dati di spesa, trasmessi alla banca dati centrale da parte dei soggetti tenuti ad effettuarle, l’AIFA utilizza i dati della fattura elettronica, messi a disposizione alla stessa Agenzia, da parte del Ministero dell’economia e delle finanze – Agenzia delle entrate.

Il fenomeno delle @ farmacies è già “attenzionato” dalle forze dell’ordine: i Carabinieri del NAS di Milano, in un’operazione di verifica (oltre 100 siti web di commercio di prodotti farmaceutici), hanno sanzionato 50 farmacie e segnalato numerose violazioni della normativa,  riscontrando pubblicità e vendita non consentite di farmaci convenzionali ed omeopatici, da parte di trentanove farmacie e parafarmacie (sul territorio nazionale), offerti al di fuori dei corretti canali riconducibili ai siti ufficiali delle farmacie.

Undici farmacie on-line operavano in assenza del regolare logo, concesso dal Ministero della Salute alle e-pharmacies, che autorizza la vendita sul canale internet e garantisce la sicurezza degli acquisti dei farmaci da banco, attualmente gli unici ad essere ammessi nella vendita a distanza. Il NAS ha elevato sanzioni amministrative per oltre 200 mila euro e segnalato i trasgressori (titolari delle farmacie – parafarmacie) all’Autorità amministrativa competente ed all’Ordine dei farmacisti. Ma anche altri NAS (Roma, Firenze, Pescara) si sono occupati del settore delle e-farmacies, con riscontri di varie violazioni.

Il Decreto, in Italia, dovrebbe ulteriormente regolamentare il settore ed aumentarne l’affidabilità.

MarcoperTesto

BIBLIOWEB:

Decreto 11 5 2018   http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=64853
Agenzia italiana del farmaco   https://servizionline.aifa.gov.it/
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3440
Smaltimento medicinali e “bugiardino digitale” http://newmicro.altervista.org/?p=4424
Pubblicità e/ farmaci di automedicazione http://newmicro.altervista.org/?p=2471

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Marco Pradella

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