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Corruzione: Il Ministero della Salute rilancia con il Piano triennale

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Corruzione: Il Ministero della Salute rilancia con il Piano triennale
(Last Updated On: 12 marzo 2015)

Corruzione in sanità: a che punto siamo? Come ci dobbiamo comportare? Quali gli esempi di riferimento?

L’Italia è prima per corruzione tra i paesi dell’Ue.
Lo scrive nero su bianco l’ultima classifica della corruzione percepita, il Corruption Perception Index 2014 di Transparency International, che riporta le valutazioni degli osservatori internazionali sul livello di corruzione di 175 paesi del mondo.
L’indice 2014 colloca il nostro paese al 69esimo posto della classifica generale, come nel 2013, fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Unione Europea.
Rispetto al passato l’Italia ferma la sua rovinosa discesa verso il basso della classifica (i valori sono uguali al 2011 e 2013), ma resta maglia nera tra gli Stati occidentali.
Anzi peggiora la sua situazione complessiva in Europa, dato che Bulgaria e Grecia la raggiungono al 69esimo posto, migliorando la loro posizione in classifica.
Adesso dietro all’Italia, in Ue, non c’è più nessuno.

Una risposta a tutte queste domande e considerazioni ci è fornita proprio dal Ministero della Salute.
E’ pubblicato sul sito del ministero della Salute il Piano triennale di Prevenzione della Corruzione (Ptcp).
Obiettivo dichiarato del documento: indicare gli interventi organizzativi volti a prevenire il rischio di corruzione.
Per quanto ci riguarda è un ottimo modello da seguire e da conoscere.

Entriamo nello specifico: il Ptpc costituisce il secondo livello (“decentrato”) del processo di formulazione e attuazione delle strategie di prevenzione della corruzione delineato dalla citata legge ed effettua preliminarmente l’analisi dei rischi specifici di corruzione.

Individua e inquadra nel mondo sanità gli interventi volti a prevenire gli stessi sulla base del Piano nazionale anticorruzione (Pna), originariamente predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica.

Aree a rischio più elevato: autorizzazione o concessione; scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi; concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici; concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera.

Ma chi segnala (e segnalerà) cosa rischia? La tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti che garanzie fornisce? Stiamo parlando della “vedetta civica”, o per intenderci a livello internazionale il “Whistleblower”.
Questa “nuova” figura all’estero ha meritato organizzazione e legislazione specifica, come negli USA (Federal Whistleblower Laws and Regulations) che hanno anche istituito un National Whistleblower Center a Washington D.C.

Noi nel nostro piccolo vi forniamo una raccolta di diapositive sull’argomento (speriamo gradevole) ed un modello per la segnalazione di condotte illecite.
Un piccolo contributo contro la corruzione.

BIBLIOWEB

https://www.salute.gov.it/portale/ministro/documenti/pianoPerformance/MSal_Piano_della_performance_2014-2016_Cap_6-Processo.pdf

 

   In allegato la presentazione PPT-FlipBook


Click per visualizzare la Presentazione

   In allegato la Documentazione relativa in formato PDF

Click per visualizzare la Documentazione

Click per visualizzare il Modello Per Whistleblower

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Giovanni Casiraghi

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