E’ uno degli alert organism (organismi sentinella) più indicativi in campo sanitario, al punto di essere considerato uno degli indicatori impropri del lavaggio delle mani da parte del personale di assistenza.
Proprio la gestione del tempo di assistenza, vista la ben nota carenza di personale infermieristico che caratterizza il nostro sistema sanitario, diventa uno degli elementi favorenti la diffusione di epidemie da Clostriudium Difficile nei letti di degenza dei nostri nosocomi.
Il ruolo di ‘untori’ di manzoniana memoria ricoperto da personale sanitario ci disturba molto.
Certamente la disponibilità di antibiotici è un altro fattore.
Ma anche la scarsa diffusione/assenza di procedure organizzate o brevi routine lavorative ( i bundle del mondo anglosassone) sono una delle caratteristiche del nostro sistema ospedaliero.
Guardare con metodo i ‘classici’ del CDC può essere assimilata ad una citazione di ‘Evidence Based Medicine’ che utilizza la metanalisi realizzata dal famoso Centro di Atlanta. Leggere il ‘Clostridium difficile Infection Toolkit’ realizzato nel dicembre del 2009 nell’ambito dell’Healtcare –associated Infection program vuol dire non soltanto poter ‘citare un classico’ (anche se non lo si è letto rimane ‘un classico’) ma trovare spunti per migliorare le attività che ruotano attorno ai Comitati Infezioni Ospedaliere – i CIO, obbligatori negli ospedali italiani - ma anche mettere al centro i pazienti per evitare una delle più ‘disturbanti’ patologie degli ospedali e delle Residenze Sanitarie.
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