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Croce Rossa Italiana. Annual Report 2014

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Croce Rossa Italiana. Annual Report 2014
(Last Updated On: 3 luglio 2015)

RESILIENZA E CAMBIAMENTO

La Croce Rossa è oggi più solida e forte di prima, la sua capacità di resistere nel tempo è legata ai suoi volontari.
E’ uno degli esempi di resilienza (capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità) meglio riusciti di enti pubblici.
Il 2014 ha rappresentato un anno cruciale per tante ragioni: si sono celebrati i 150 anni della nascita della Cri e la firma della prima Convenzione di Ginevra proprio mentre la struttura si misura con una fase di profondo rinnovamento (privatizzazione di 436 Comitati Provinciali e locali, con i volontari che sono diventati responsabili in prima persona della gestione legale ed economica).
Ma il quadro di questo continuo divenire che è oggi CRI è ben delineato nel suo Annual Report 2014.

Dall’alto di 14,7 milioni le ore di servizio prestato (con una media annua di 100 ore per ciascun volontario), la CRI può continuare ad andar fiera del suo operato: questo l’impegno dei suoi volontari.
Tra le emergenze affrontate a livello nazionale della Croce Rossa Italiana, il rapporto Annuale 2014 segnala la nuova alluvione che nell’ottobre 2014 ha colpito la Liguria.
La Croce Rossa in quell’occasione ha effettuato 368 interventi con il supporto della Sala Operativa Nazionale (Son), impiegando 155 mezzi e strutture.

A livello internazionale il 2014 segna per la Cri l’anno dell’inaugurazione ad Haiti (Port-au-Prince), del “Village Haitien Solferino”, ideato e finanziato dalla Croce Rossa Italiana.
Insediamento urbano di 53 case per altrettante famiglie (rimaste senza un tetto dopo il catastrofico terremoto del gennaio 2010) rappresenta il più grande progetto di cooperazione della Cri negli ultimi anni.
Nel Kurdistan iracheno, dove erano presenti 1,2 milioni di profughi e 1,5 milioni di persone bisognose di aiuto, la Cri (28 operatori e volontari, 21 mezzi utilizzati), ha distribuito ai profughi e agli sfollati più di 100mila pasti, promuovendo formazione e offrendo lavoro anche a 25 cittadini iracheni.

L’attività internazionale di collaborazione dell’Associazione si è svolta anche in Palestina (con la Mezzaluna Rossa Palestinese) per garantire supporto psicosociale in diversi centri, tra la West Bank e la Striscia di Gaza, iniziativa volta a migliorare le condizioni di salute di donne e bambini.
Attraverso i programmi di cooperazione della Cri sono state aiutate 45mila persone in Giordania, 15mila in Iraq e 30mila in Libano.

In Italia la CRI è sempre più impegnata nei servizi in favore di persone vittime di violenza, gestisce quattro Centri antiviolenza ad Asti (“L’Orecchio di Venere”), Avezzano, Genova (S.O.S. Bambino) e Padova (“Donne al Centro”), che offrono accoglienza, ascolto e sostegno a donne e minori.

Il ruolo essenziale di sussidiarietà della Cri, che conferma Il volontariato spina dorsale del nostro Paese, mantenendo comunque una solida cornice pubblica svolgendo una funzione irrinunciabile anche per le forze armate.

Per fortuna (non solo nostra) La Croce rossa c’è.

 

BIBLIOWEB:

http://www.cri.it/home

http://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2708  Annual

 

   In allegato la Documentazione relativa in formato PDF

 

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Sergio Galmarini

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