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Aria di casa nostra

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Aria di casa nostra
(Last Updated On: 25 gennaio 2017)

Respirare aria pulita

è una delle aspirazioni che ciascuno di noi è generalmente pronto a sottoscrivere. La qualità dell’aria è sotto gli occhi di tutti: l’inquinamento è uno degli argomenti più gettonati dalle redazioni di telegiornali o altri mezzi d’informazione. In alcuni casi il superamento dei valori soglia per le polveri sottili assomiglia ad un “bollettino di guerra”.

Oltre all’aria esterna (outdoor) sulla quale obiettivamente poco possiamo fare, come singoli cittadini, spesso non consideriamo un’altra variabile assolutamente importante: l’aria di casa nostra.

Anche dentro casa l’aria può essere inquinata: è il cosiddetto inquinamento indoor. Sul banco degli imputati: fumo, detersivi, insufficiente ricambio d’aria, profumi. Può essere causato anche dagli arredi, vernici, solventi e da molti prodotti di uso quotidiano, in particolare e per paradosso, da materiali utilizzati per la “pulizia”.

Nel 2010 l’ Istituto Superiore di Sanità ha istituito il Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor. Il team è nato proprio per permettere, al nostro paese, di adeguarsi agli standard comunitari. Per questo l’Istituto Superiore di Sanità ha redatto un vademecum, per fornire tutti i consigli utili a diminuire quanto più possibile l’aria inquinata tra le quattro mura, che siano domestiche, dei luoghi di lavoro, di scuole o, nel nostro caso, di ospedali.

Che fare !

Poche semplici regole possono davvero cambiare la qualità dell’aria degli ambienti in cui viviamo e di conseguenza migliorare la nostra vita. L’imperativo è : aprire le finestre, più volte durante la giornata, per favorire il ricambio d’aria. Il profumo (retaggio del Re Sole) non è indicatore di pulizia! Il pulito non ha odore. Per la pulizia “profonda”, i prodotti semplici come l’aceto o il bicarbonato di sodio sono da preferire.  Prima di usare qualsiasi tipo di detersivo bisogna sempre leggere le etichette (i.e i consigli del produttore) sopratturro perchè “pulire” la casa può significare “inquinare”. Mai fare “l’apprendista stregone”, miscelando i detersivi, in particolare quelli contenenti ammoniaca o candeggina, per esempio con sostanze acide come gli anticalcare. Le esalazioni che possono prodursi sono in grado di danneggiare davvero la salute.

Cinque le buone abitudini, che tutti dovrebbero rispettare:

  1. far prendere aria gli abiti ritirati dalla lavanderia, prima di riporli negli armadi,
  2. lavare con regolarità tende e tappezzerie,
  3. evitare che la temperatura e l’umidità siano troppo alte (formazione di muffe, proliferazione di acari),
  4. pulire, con regolarità cadenzata, i filtri dei condizionatori,
  5. lapalissiano dirlo, ma in casa non bisogna fumare: le sostanze chimiche rilasciate dal fumo di sigaretta non sono nocive e inquinanti soltanto mentre si fuma, ma restano sulle pareti, sugli arredi e sulle tende per lunghi periodi. Vale anche per diffusori di profumi, incensi o candele profumate.

 

Infine, ci sono delle situazioni, che pur non essendo frequenti, aumentano le possibilità dell’inquinamento indoor: 

  • mobili nuovi: è consigliabile cambiare più frequentemente l’aria (questi arredi possono rilasciare sostanze inquinanti per lungo tempo (melamina);
  • animali domestici: spolverare più spesso sia i mobili sia i pavimenti, cambiando frequentemente l’aria negli ambienti;
  • ristrutturazione: il Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento indoor ricorda di scegliere quei materiali che possano essere il meno nocivi possibili per la salute;
  • il bricolage o “fai da te”: meglio svolgere l’attività in un ambiente esterno o, se non è possibile, finestre aperte per lungo tempo;
  • insetticidi: uso “strettamente limitato” e, come sempre, cambiare frequentemente l’aria.

 

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Michele Schinella

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