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Mafia & Sanità

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Mafia & Sanità
(Last Updated On: 11 maggio 2016)

La sanità sta cambiando. La mafia sta cambiando.

Alcune università si sono già mosse “scosse” dal problema (Milano Università Statale dipartimento di scienze sociali e politiche Summer School 2015, Bologna Università e Gruppo Prometeo, Pisa Università Scienze politiche con Libera) con incontri di varia natura e link in internet.

Ma l’allarme proviene dalla Relazione Annuale della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA) E non è una buona novella.

La penetrazione della mafia all’interno di appalti e servizi pubblici, aumentata quantitativamente,  si è anche modificata qualitativamente, estesa a nuovi ambiti, come la sanità.

Bottino ghiotto: “senza sparare un colpo di arma da fuoco, gli imprenditori delle mafie sono entrati nelle ASL, nei Comuni e negli Ospedali”.

Non c’è da stupirsi, gli scandali in sanità riempiono le pagine di cronaca, ma c’è da preoccuparsi, la sanità italiana è infatti entrata a pieno titolo nella Relazione Annuale della come uno dei settori di cui la criminalità organizzata cerca di impadronirsi.

Anche i metodi sono cambiati: se una volta era privilegiato il meccanismo della violenza, oggi la strumento più usato è quello della corruzione e del riciclaggio.

“Per sintetizzare, le mafie oggi sparano meno ma sono sempre vitali e, soprattutto, fanno più affari di ieri”.

La mafia si è evoluta, necessario l’adeguamento anche per le forze che la contrastano.

Per la DNAA individuare i modelli di riferimento territoriali (relazioni umane, economiche, politiche che la associazioni mafiose intendono imporre capire le mafie, comprendere cosa vogliono i mafiosi, come vivono e come intendono il loro rapporto con il resto della società civile) è considerato strategico.

La relazione presentata al senato testimonia questa visione.

Quali i casi all’attenzione della DNAA del 2015? Nord, Sud, Centro, nessuna Regione italiana sembra essere esente dal rischio di infiltrazione mafiosa.

Le attività di collegamento investigativo con riferimento ai Distretti delle Corti d’Appello (Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, Firenze, Genova, L’Aquila, Lecce,Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, potenza, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Trento, Trieste, Venezia ) sono a testimoniare quella che possiamo definire l’epidemiologia delle mafie: (vedi allegato Relazione annuale 2016 DNNA parte 1,2,3,).

Milano - Distretto si riscontra “la presenza di figure riconducibili al paradigma della ‘borghesia mafiosa’, canali di collegamento tra la società civile e la ‘ndrangheta”, nella quale rientrano funzionari, imprenditori e politici, ma anche “medici”.

Roma – assegnazione dei servizi di gestione della camera mortuaria AO Sant’Andrea: coinvolto anche il direttore generale, Egisto Bianconi attraverso alcuni complici (tra cui la moglie) ed il boss Guerino Primavera.

Ospedale israelitico “nelle cartelle cliniche prestazioni non eseguite per ottenere dalla Regione rimborsi superiori ”, hanno documentato, “in termini di assoluta certezza come la corruzione sia diffusa e radicata al punto da essere ormai “sistema’”.

Napoli – il gip di ha emesso un’ordinanza cautelare nei confronti di 24 persone, ricostruendo il regime di “assoluto monopolio” instaurato, dal clan Zagaria negli appalti e negli affidamenti diretti di lavori all’interno dell’Ospedale di Caserta grazie alla collusione di numerosi pubblici amministratori asserviti al clan attraverso la dazione di utilità e somme di denaro.

Caserta - infiltrazione negli appalti dell’Asl di Caserta, di Angelo Grillo, imprenditore di punta del clan Belforte (camorra di Marcianise), con un sistema di penetrazione collusivo-corruttivo, ‘a pioggia’.

In un susseguirsi di mazzette, escort, viaggi premio.

Cagliari - illecito project financing, per la ristrutturazione e il completamento dei presidi ospedalieri San Francesco e Zonchello di Nuoro, San Camillo di Sorgono e dei presidi sanitari distrettuali di Macomer e Siniscola.

Particolare riferimento ai lavori affidati, tra le altre, a una società multi servizi (multinazionale ‘Derichebourg’), il cui ex amministratore delegato, odierno indagato, Lazzaro Luca è stato, nel 2013, tratto in arresto poiché considerato referente del cosiddetto ‘clan dei Casalesi”.

Se si ha la pazienza di scorrere tutta la Relazione, alla fine della lettura avremo subito una sorta di “vaccinazione etica” che ci consentirà di rispondere a questo nuovo pericolo ( un poco più pronti alla sfida che ci attende).

BIBLIOWEB:

http://www.socpol.unimi.it/summerschool/organizedcrime/page.php?idp=58&lang=ita&st=sta&idq=

http://thewallblog.com/sanita-e-mafia/

https://drive.google.com/file/d/0B4bk-QMHqw6CUEI1SmNIeS05Z1E/view

Ÿ• Relazione Annuale della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo (DNAA) Anno 2016

   In allegato la Documentazione relativa in formato PDF

Click per visualizzare la Documentazione

 

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Sergio Galmarini

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