PAZIENTE TRANSGENDER, ENDOCRINOLOGO IN IMBARAZZO?
Solo il 20% degli endocrinologi dice di sentirsi a proprio agio nel discutere di identità e orientamento sessuale con i propri pazienti, secondo un recente sondaggio i cui risultati sono pubblicati adesso su Endocrine Practice. Il sondaggio, basato su 19 domande è stato condotto durante un convegno della American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) svoltosi nel Maryland alla fine dello scorso 2015, a cui hanno risposto un’ottantina di partecipanti.
Nonostante negli ultimi anni i curricula degli studi medici abbiano incluso anche argomenti relativi all’assistenza transgender, non ci sono poi state molte occasioni di mettere in pratica le nozioni apprese, e molti professionisti riconoscono di avere poca competenza in materia.
Un recente studio di popolazione condotto in Massachusetts ha calcolato che un adulto su 215 si identifica come transgender, e un altro studio della Veterans Health Administration ha calcolato che l’incidenza di diagnosi correlate allo stato trans gender è aumentata del 76% dal 2009 al 2013.
Nel 2009 l’ Endocrine Society ha pubblicato una linea guida per aiutare a trattare i pazienti con disforia di genere bisognosi di trattamento ormonale.
Tra coloro che hanno risposto al questionario in oggetto, il 20% ha dichiarato che vorrebbe avere più pazienti transgender, il 13% ne vorrebbe meno e il 67% si è definito indifferente.
Alla domanda del questionario “Quale tipo di terapia estrogenica si associa al maggior rischio di trombosi venosa profonda/embolia polmonare e andrebbe evitata ?” solo il 5% ha risposto correttamente (etinilestradiolo).
Meno di un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver visitato > 5 pazienti transgender in carriera e solo il 16% ha attualmente in carico almeno 5 pazienti transgender.
Quasi il 60% degli intervistati afferma di utilizzare “quasi sempre” i corretti pronomi di genere quando tratta con i propri pazienti transgender. Comunque, più dei 2/3 degli intervistati dichiara di non aver ricevuto alcun insegnamento specifico nel curriculum universitario.
Il disagio a trattare di identità sessuale fa parte di un più vasto imbarazzo da parte dei medici e degli altri operatori sanitari nel trattare tutti gli argomenti della sfera sessuale.
Un limite di questo studio è costituito dalla ridotta numerosità e dalla difficile generalizzabilità delle sue conclusioni. E’ sicuramente necessario però migliorare la conoscenza e le competenze in una materia come questa, certamente delicata ma molto attuale.
BIBLIOWEB:
Endocrine Practice: doi: http://dx.doi.org/10.4158/EP151185.OR
Conron KJ1, Scott G, Stowell GS, et al Transgender health in Massachusetts: results from a household probability sample of adults. Am J Public Health. 2012; 102(1): 118-22. doi: 10.2105/AJPH.2011.300315. Epub 2011 Nov 28
Hembree WC, Cohen-Kettenis P, Delemarre-van de Waal HA , et al Endocrine Treatment of Transsexual Persons: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline JCEM DOI: http://dx.doi.org/10.1210/jc.2009-0345
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