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USA senza Qualità?

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USA senza Qualità?
(Last Updated On: 5 luglio 2015)

Negli USA si profila la soppressione dell’Agenzia per la Qualità e la Ricerca in Sanità.

Come nelle storielle di una volta: la scorsa settimana sono arrivate due notizie dal mondo della sanità statunitense, una bella e una brutta.
Quella bella è che per la prima volta dopo anni di finanziamenti stagnanti o tagliati, nel 2016 il budget della Sanità conoscerà un incremento di 1.1 miliardi di dollari.
In particolare vengono aumentati i fondi per il CDC e per l’amministrazione della salute mentale e delle tossicodipendenze.

La brutta notizia è invece che viene contestualmente prospettata la chiusura dell’Agenzia per la Qualità e la Ricerca in Sanità (AHRQ), che lo scorso anno è “costata” 440 milioni di dollari.
Se la proposta avrà seguito, l’Agenzia smetterà di lavorare dal prossimo 1 ottobre.
I sostenitori di questa soppressione argomentano che il lavoro dell’Agenzia è marginale e può comunque essere svolto dagli altri uffici e amministrazioni sanitarie restanti.
Si tratterebbe in realtà di un doppione, inutilmente costoso.
I difensori di AHRQ la pensano molto diversamente.
All’interno del sistema americano, i National Institutes of Health (NIH) portano avanti la ricerca di base, il CDC tiene traccia delle patologie, mentre AHRQ si concentra sui sistemi sanitari.
Competenze e strumenti sono significativamente diversi.
Inoltre, con l’invecchiamento progressivo ed irreversibile della popolazione, diventerà sempre più importante disporre di dati ed evidenze in grado di orientare le scelte politiche nell’indispensabile continuo rimodellamento dei sistemi assistenziali.
E queste sono proprio le competenze e le criticità finora coperte dall’Agenzia.
Sopprimerla ora sembra in effetti un miope e controproducente passo falso.

Più di molti discorsi vale gettare un occhio (1) a uno degli ultimi rapporti di AHRQ, datato ottobre 2014, in cui si documenta come l’1% della popolazione consumi il 22.7% delle risorse sanitarie del paese.
Che i pazienti più malati siano anche i più costosi può sembrare a prima vista una scoperta “alla Catalano”, ma gli economisti sanitari sanno bene che registrare tempestivamente ed affidabilmente dove e come vengono spese le risorse sanitarie è un passaggio preliminare indispensabile per poter sperare di riuscire a governare questo formidabile gigante che dovrebbe turbare i sonni di tutti gli amministratori pubblici degni di questo nome.

In Italia sappiamo bene quanta confusione e frustrazione derivi dalla cronica mancanza di dati certi in materia sanitaria e di evidenze incontrovertibili che non si pieghino a strumentali polemiche partitiche e interessi di bottega.

BIBLIOWEB

http://www.modernhealthcare.com/article/20141008/NEWS/310089966

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Marco Caputo

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