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Certezze Scientifiche o ‘Balle Spaziali’?

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Certezze Scientifiche o ‘Balle Spaziali’?
(Last Updated On: 29 giugno 2015)

LA RICERCA SULL’OBESITÀ

Uno dei più imponenti serbatoi di dati sanitari e nutrizionali al mondo, il National Health and Nutrition Survey (NHANES), sarebbe piagato da una significativa percentuale di inaccuratezza se non addirittura di assurdità.
E’ quanto afferma una recente indagine le cui conclusioni sono state pubblicate su Mayo Clinic Proceedings del 9 giugno di quest’anno.
Come è certamente noto, NHANES si basa sulla raccolta di questionari relativi alle abitudini alimentari della popolazione americana, regolarmente registrati a partire dagli anni ’60 del secolo scorso fino al 1999.
“Ma la grande maggioranza degli intervistati non ricorda esattamente che cosa mangia e riferisce valori grossolanamente inaccurati”, dice Edward Archer, il portavoce del gruppo di ricercatori dell’università dell’Alabama che ha condotto l’indagine.
Poco meno del 70% degli intervistati donne e il 60% degli uomini dice di introdurre una quantità di calorie fisiologicamente impossibile, nel senso che si tratta di valori o troppo alti o troppo bassi per essere compatibili con la vita.

Obesita

Sulla limitata affidabilità di questi dati ci si era già pronunciati in passato, ma i ripetuti allarmi sono stati ampiamente ignorati dalla comunità scientifica e dai mezzi di informazione.

La “novità” di quest’ultima revisione consiste nella affermazione che non ci si può più fermare ad ammettere che il NHANES ha dei limiti, ma bisogna dire forte e chiaro che è del tutto falso

In una intervista a MedPage Today (http://www.medpagetoday.com/Endocrinology/Obesity/), uno degli autori dello studio spiega cosa ha spinto lui e i colleghi a denunciare quello che ritengono un pericoloso abbaglio. “Il più grosso problema della sanità pubblica oggi non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza.
Il NHANES si basa sulla registrazione dei ricordi alimentari degli intervistati.
E’ dimostrato che il cervello non è in grado di fornire una riproduzione precisa di eventi passati.
Inoltre, non vi è alcuna possibilità di sottoporre questi riscontri ad una osservazione indipendente, e pertanto si tratta di materiale pseudoscientifico e inammissibile”.

La comparsa di questo articolo coincide con l’imminente pubblicazione della edizione 2015 delle linee guida formulate dal Dietary Guidelines Advisory Committee, che utilizza largamente i dati di NHANES per fare le proprie raccomandazioni.
Le linee guida – che sono già comparse in bozza all’inizio di quest’anno online – sono state ampiamente criticate da diverse fonti. La versione definitiva non uscirà prima dell’autunno, ma è difficile che possa essere un completo stravolgimento di quanto apparso in bozza.

Un’altra campana.
Una critica mossa al lavoro di revisione dei ricercatori dell’Alabama, e riportata nella stessa pagina di MedPage Today, sostiene che il metodo di verifica applicato non è affatto corretto in quanto tiene conto di una sola delle due registrazioni individuali raccolte per ciascun partecipante al NHANES.
Data la notevolissima variabilità circadiana della introduzione calorica è obbligatorio tenere conto di più di una singola registrazione.
Altra critica metodologica riguarda l’estrapolazione di dati da uno studio disegnato per fornire una instantanea trasversale delle introduzioni alimentari medie di una popolazione ad un singolo individuo.
E’ un errore, secondo i critici, che viene commesso spesso da ricercatori accademici che utilizzano i dati di NHANES

E non poteva mancare un ‘conflitto di interessi’.
Una ulteriore, più velenosa critica, all’articolo di Mayo Clinic Proceedings arriva da due noti ricercatori nel campo dell’obesità, che sospettano l’esistenza di legami tra i ricercatori dell’Alabama e la Coca Cola.

“E’ una campagna di controinformazione globale quella finanziata da certi portatori di interesse che vogliono attribuire le responsabilità dell’obesità esclusivamente alla mancanza di esercizio fisico e non agli errori dietetici e così, sistematicamente, cercano di sminuire tutti gli argomenti contrari ai loro interessi commerciali”.
Si tratta di accuse gravi che appesantiscono ulteriormente le accuse di “poca scientificità” già ribaltate sulle conclusioni del lavoro commentato.

A questo punto il dibattito si è alquanto incattivito.
Sono stati tirati in ballo anche i metodi del (poco) compianto dottor Lisenko, un biologo che nella Russia sovietica manipolava i dati dei lavori scientifici per presentare delle conclusioni gradite al regime.

Le conclusioni (provvisorie) che -forse- si possono trarre da questo acceso e a volte imbarazzante e duro confronto di cifre e opinioni è che la ricerca sulla obesità è ancora lontana dal ritenersi conclusa e che oggi più che mai c’è bisogno di strumenti attendibili e autorevoli per poter distinguere i fatti dalle fantasie.

BIBLIOWEB:

http://www.mayoclinicproceedings.org/article/S0025-6196(15)00319-5/abstract

http://www.medpagetoday.com/Endocrinology/Obesity/

http://www.salute.gov.it

   In allegato la Documentazione relativa in formato PDF

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Marco Caputo

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