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Malattie Professionali: open data INAIL

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Malattie Professionali: open data INAIL
(Last Updated On: 7 maggio 2015)
Un modello di lettura della numerosità

L’INAIL come è noto, raccoglie e seleziona dati sulle malattie professionali come attività istituzionale.
Con le stesse finalità ha raccolto con modalità “open data” gli infortuni, realizzando nel contempo un “modello di lettura” comprensivo di vocabolario (coi lemmi -vocaboli e frasi- delle grandezze significative)thesaurus e struttura dei metadati.

Costituito da un insieme di “viste” tabellate, il modello (formalizzato in un Quaderno) è proposto per fornire schemi e itinerari di lettura che possono favorire letture autonome.
Le viste sono realizzate con chiavi di lettura su due blocchi (24 e 80 tabelle), ciascun blocco ” a matrice” è organizzato su temi e “a strati” per livello di approfondimento.

Inserita tra le attività programmate nell’”Agenda nazionale per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico 2014″ la costruzione dell’”Open Data” delle malattie professionali consente una gestione con schemi di analisi verificata.

Rappresenta la seconda fase del progetto di ricerca finalizzato a rendere “aperti” i dati sulle malattie professionali e gli infortuni.
Basato su uno schema di analisi quantitativa (numero e tipo di malattie, numero tecnopatici, raggruppamenti territoriali, classi di menomazione, ecc) consente di realizzare chiavi di selezione e criteri di raggruppamento.

La terza fase fornirà i profili economici di infortuni e malattie, mentre l’ultima (fase conclusiva) consentirà di definire un “indice di sinistrosità” per valutare il numero di infortuni/periodo di esposizione e quindi un livello di rischio/esposizione.

Per garantire la “forma chiara e comprensibile” (principio 15 del codice italiano delle statistiche ufficiali – Sistan 010) e utilizzabili in modo non ambiguo, ci si è rivolti alla formulazione del vocabolario, interprete del “linguaggio speciale INAIL”, mentre il Thesaurus mette in collegamento vocaboli e lemmi.
La qualità dei dati rispetta la Direttiva europea 2009/138/CE in materia di accesso delle attività di assicurazione e riassicurazione (cosiddetta “Solvency II”).
Le denunce di malattie professionali tengono già conto dell’ICD 10 (per settore) e della distribuzione per regione e macroarea (Nord Ovest – N.Est – Centro -Sud -Isole).

BIBLIOGRAFIA:

De Felice M, Goggimani A., Mosca R., Veltroni M. – Malattie professionali. Un modello di lettura(della numerosità) su “Open Data” dell’INAIL – Quaderni di ricerca n°4, dicembre 2014 ISBN 978-88-7484-411-8

www.inail.it

 

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Giuseppe Catanoso

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