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Piemonte. Addio Pap Test

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Piemonte. Addio Pap Test
(Last Updated On: 17 novembre 2014)

Si chiama Prevenzione Serena in Piemonte l’utilizzo del test HPV come test primario per lo screening del tumore del collo dell’utero al posto del classico Pap test.
Quattro dipartimenti piemontesi di screening dei tumori (Torino, Moncalieri, Ivrea ed Orbassano/Val di Susa) hanno avviato l’utilizzo del nuovo test ed altri 4 (Novara, Vercelli/Biella, Asti ed Alessandria) inizieranno entro fine anno.
La regione ha scelto HPV come test primario ritenendolo più efficace.
Quattro dipartimenti piemontesi di screening dei tumori hanno avviato l’utilizzo del nuovo test, altri quattro lo inizieranno entro fine anno.

La scelta è legata a motivi organizzativi, il passaggio al test HPV avverrà nell’arco di cinque anni e riguarderà tutte le donne residenti di età compresa tra i 30 e i 64 anni.
Le più giovani continueranno con il Pap test.

Il programma inviterà sempre meno donne a fare il Pap test e sempre più donne a fare il test HPV, fino a che tutte saranno passate all’ HPV.
Si utilizzerà un criterio casuale di invito per suddividere le donne (criteri di equità).
Il Pap test, però, non perde completamente la sua validità.

Nella classe d’età da 25 a 29 anni, il test HPV rileva molte lesioni destinate a regredire spontaneamente, con un elevato rischio di esami e trattamenti inutili.
In questa classe d’età le donne continueranno a fare il Pap test.

L’ HPVV (test per la ricerca del Dna di HPV oncogeni) rileva l’eventuale presenza del Dna dei ceppi del virus HPV ad alto rischio per lo sviluppo del tumore del collo dell’utero.
Lo screening con test HPV permetterebbe di ridurre del 60-70 pe cento l’incidenza dei tumori invasivi del collo dell’utero rispetto allo screening con Pap test.

Il test HPV è stato riconosciuto e certificato dalla FDA americana (Food and Drug Administration).

In Toscana la Giunta regionale, ha affidato all’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (ISPO) il coordinamento e il supporto del programma di screening basato sul test HPV come test primario: il progetto si svilupperà su un arco di tempo di tre anni (2014.2016).
Ha inserito l’attività di screening “ HPV primario con citologia di triage” nel catalogo regionale delle prestazioni ambulatoriali, non prescrivibile su ricettario del SSR ed erogabile unicamente all’interno del programma di prevenzione secondaria (modalità previste dal protocollo di screening HPV), fissando in 18,07 euro la tariffa della prestazione.

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Giuseppe Catanoso

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