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‘Sai quel che mangi, qualità e benessere a tavola’

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‘Sai quel che mangi, qualità e benessere a tavola’
(Last Updated On: 18 ottobre 2014)

L’Uomo è ciò che mangia (Feuerbach) è forse uno degli aforismi più noti sull’alimentazione, che può essere fonte di salute e di malattie: di sicuro è un elemento fondamentale nella diversificazione dei popoli, è una forma di civiltà, una “conoscenza sul campo” con molti cultori.

‘Sai quel che mangi, qualità e benessere a tavola’ è una campagna promossa dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che si avvale di 7 opuscoli: carni fresche, carni trasformate, formaggi, frutta, olio, ortaggio, vino, pane e pasta.
L’intento della campagna è quello di fornire ai consumatori una corretta informazione sugli alimenti messi in commercio, di valorizzare prodotti della tradizione alimentare delle regioni d’Italia e di sensibilizzare i cittadini al consumo di prodotti locali e di stagione, a garanzia di freschezza e qualità.

Ciascun opuscolo inizia con delle noti storiche.
Ad esempio, per il pane e pasta si parte dalla scoperta del grano e della macinatura, segue la scoperta della lievitazione e del forno per la cottura presso gli ebrei, l’arte della panificazione presso i greci e l’arrivo in Italia tramite gli schiavi.
Qui però la tecnica di macinazione viene perfezionata, vengono aggiunti alla farina altri ingredienti, compaiono tipi diversi di pane e istituiti i primi forni pubblici, per cui il pane diventa alimenti di tutti.
Vengono poi illustrate le tecniche di produzione (aratro e mulino) e partendo dal medioevo si arriva alla rivoluzione industriale.

Alcune note di legislazione, a cui corrispondono standard qualitativi e commerciali differenti, illustrano per ciascun prodotto, quante e quali tipologie sono presenti in commercio.
Per l’olio: olio extravergine, vergine, di oliva, di sansa, raffinato.
I vini sono suddivisi in diverse categorie: senza Denominazione di Origine e Indicazione Geografica, Varietali, IGT, DOP, vini denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), vini denominazione di origine controllata (DOG).
Viene riportato il nuovo regolamento sui marchi DOP/IGT riguardo i prodotti agroalimentari, Specialità Tradizionale Garantita (STG), Agricoltura Biologica.

Segue poi una classificazione, una tipologia o un ABC come nel caso dell’olio.
Una interessante classificazione riguarda la frutta.
Questo alimento viene diviso dal punto di vista nutrizionale in 3 categorie: polposa, farinosa e oleosa.
Nella prima sono compresi la maggior parte dei prodotti: mele, pere, pesche, fragole, ecc., e sono caratterizzati dal più alto contenuto in acqua (dall’80% del mandarino, al 95% dell’anguria).
A sua volta la polposa viene suddivisa in frutta acidulo-zuccherina (mele, pere, uva, ecc.), acidula (arance, limoni, cedri) e zuccherina (fichi, Kaki).
Tra la frutta oleosa vi sono arachidi, mandorle, noci; si tratta di alimenti molto energetici e quindi è consigliabile un consumo moderato.
Le castagne sono, almeno in Italia, l’unica frutta farinosa.
Ortaggi e verdura non sono la stessa cosa e brevemente viene riportata la loro differenza.
La parola verdura è un termine gastronomico e nutrizionale che indica le parti della pianta utilizzate nell’alimentazione (ortaggi da frutto, da fiore, da seme, da foglie, da fusto, da radice, da tubero, da bulbo), mentre la parola ortaggio definisce tutti i prodotti dell’orto.

Molto utili sono i consigli su come e con quale coltello vanno tagliati i formaggi per meglio gustarli, perché si differenziano a secondo della stagionatura e della consistenza della pasta.
Interessante è sapere che la carne bovina, dopo la macellazione, viene divisa in quarti, che sono predisposti in “tagli” (illustrati in figura) di tre categorie, che in base alle caratteristiche organolettiche (cioè di aspetto e di sapore) hanno un diverso valore commerciale.
Apprezzati in tutto il mondo, alcuni prodotti della tradizione italiana vengono elencati per area geografica perché ognuna ha le proprie eccellenze (formaggi, carni trasformate, vini, olio, pane e pasta) seguiti da alcune ricette tradizionali: gnocchi alla bava (Piemonte), pecorino al miele (Umbria), baccalà alla vicentina (Veneto), pasta alla norma (Sicilia), trenette al pesto (Liguria,) panzanella (Italia centrale), bresaola rughetta e scaglie di parmigiano (Lombardia).

In definitiva, si tratta di opuscoli di facile consultazione con notizie essenziali che verranno distribuiti negli esercizi di vendita dei relativi prodotti e in occasione di manifestazioni tradizionali, in tutte le Regioni italiane.
A mio giudizio hanno anche una grande caratteristica:non intendono promuovere alcun prodotto specifico, né favorire o danneggiare singoli marchi commerciali, ma fornire una corretta informazione sui prodotti per cui l’Italia è conosciuta e anche “copiata” in tutto il mondo.

   In allegato le Documentazioni relative ai vari Alimenti, in formato PDF

Click per visualizzare la Documentazione: Carni Fresche

Click per visualizzare la Documentazione: Carni Trasformate

Click per visualizzare la Documentazione: Formaggi

Click per visualizzare la Documentazione: Frutta

Click per visualizzare la Documentazione: Olio

Click per visualizzare la Documentazione: Ortaggi

Click per visualizzare la Documentazione: Pane e Pasta

Click per visualizzare la Documentazione: Vino

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Michele Schinella

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