Chi lavora in laboratorio da oltre vent’anni si confronta con un interrogativo costantemente posto dai colleghi del Pronto Soccorso: mi hai dato per questo paziente un D-dimero “mosso”.
Che significa? Quasi sempre la risposta è un’altra domanda: ma perché me lo hai chiesto?
Infatti, il D-dimero non viene solo richiesto per escludere una TEV o EP o una CID, ma perché è lì, a portata di click. Poi c’è da gestire il dato ed allora iniziano i problemi.
Da anni si cerca di indirizzare l’uso di questo test, limitandolo il più possibile a quelle situazioni cliniche in cui esso possa risultare davvero utile (a quelle già citate si sta aggiungendo anche la Dissecazione aortica) e fioriscono pubblicazioni, linee guida, documenti vari.
L’ultimo arrivo è questo documento di consenso redatto ad inizio 2014 da varie Società Scientifiche, tra le quali Sibioc e Simel.
Ci auguriamo che migliori la sensibilità al problema.
In allegato la Documentazione relativa in formato PDF
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