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“Se il Medico non fa altro che tastarmi il polso e considerarmi uno qualsiasi dei tanti pazienti, prescrivendomi freddamente ciò che debbo fare od evitare, io non gli sono debitore di nulla, poiché egli in me non vede un amico, ma solo un cliente” (Seneca).

Abbiamo dal 2010 una legge tra le più avanzate nel mondo (n.38 del 15.3.2010), ma la realtà in Italia è ben diversa, molti non ne conoscono nemmeno l’esistenza. Emerge l’assoluta necessità di strutture di cure palliative per un verso, ma nel contempo la doverosa risposta culturale da parte degli operatori, indispensabile per evitare la sofferenza inutile e che non è ancora ottimale.  Quando la sofferenza diventa compagna di vita è necessario disporre di un pool di sanitari in grado di fronteggiare il “dolore totalizzante” dell’individuo.

Soffrire non può essere considerato obbligatorio, al contrario si può evitare la sofferenza con nuovi approcci integrati ed innovativi che coinvolgono la figura del medico e dell’infermiere, colui che si ” prende cura” del paziente. Alleviare le sofferenze attraverso l’analgesia, nelle sue varie forme, facilitando l’accesso alle cure.

E quest’anno il Ministero parte dalla COMUNICAZIONE: Domenica 27 maggio in tutta Italia sarà la 11a Giornata Nazionale del Sollievo, dedicata a sostenere la promozione e la testimonianza della cultura del sollievo dalla sofferenza, fisica e morale. Tematiche messe al centro delle politiche sanitarie, con la legge n.38  “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, che tutela il diritto di accesso del cittadino alle cure palliative e alla terapia del dolore, e che riconosce la dignità del fine vita e l’eguaglianza di fronte alla sofferenza quali aspetti fondamentali della nostra società.

La  Campagna Nazionale di comunicazione al cittadino Non più soli nel dolore, è compendiata da materiale informativo  e da un settore sul sito governativo con tanto di spot. con l’obiettivo di   illustrare le cure palliative e i luoghi dove vengono offerte, i riferimenti legislativi, il ruolo di medici e operatori, di familiari e volontariato, la misura e il controllo del dolore per leggerlo come “segnale d’allarme”, e le problematiche legate alle cure palliative in età pediatrica.

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