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La fantascienza tra noi

Viaggiare e fare nuove conoscenze, arricchendo il bagaglio culturale, è una delle caratteristiche dell’uomo, fin dai primordi. Il mito del viaggio ci ricorda Omero, l’odissea e Ulisse. Specie con Marco Polo evoca una vita parallela, non a caso si dice che “viaggiare è vivere due volte”.  Tutte queste considerazioni si applicano anche ai mondi multimediali: come per Ulisse è bene stare attenti ai rischi che si corrono ed alle sirene che si incontrano.

I mondi tridimensionali e condivisi hanno cominciato a proliferare “on line” nel lontano 2003, partendo dalla rivoluzionaria intuizione della “Second Life”, fino ad aprire scenari in cui lo spazio virtuale si riempie di senso reale. Siamo arrivati così al Metaverso, termine apparso per la prima volta nel classico di fantascienza di Neal Stephenson del 1992 ‘Snow Crash’. Nel “lessico del XXI secolo’ (Treccani), definisce uno “spazio tridimensionale all’interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire, attraverso avatar personalizzati”.

Ma che cosa è nel dettaglio il metaverso? In che cosa si differenzia dai game e dai precedenti tentativi di realtà virtuale on line? Tante sono le questioni ancora aperte: è un’evoluzione di Internet, ma non la sostituisce, prefigura un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, popolati da avatar. Il termine è salito alla ribalta per le dichiarazioni di Mark Zuckenberg, che gli ha dedicato tre dei suoi ultimi post su Facebook.

Sempre il proprietario di Menlo Park, descrivendo il nuovo progetto, ha detto che sarà diverso da tutto ciò che è già on line, da Second Life a Roblox, passando per Sim City e Fortnite ed ha presentato una funzione che prelude il lancio futuro. Zuckenberg prpone ufficialmente la sua prossima sfida, il metaverso e lo definisce il futuro di Facebook ed il successore di Internet mobile.

Le sue parole: “Un ambiente virtuale in cui puoi essere presente con le persone negli spazi digitali: sei in grado di uscire, giocare con gli amici, lavorare, creare e altro ancora. Praticamente sarai in grado di fare tutto ciò che puoi fare su Internet oggi, ma anche altre cose, che non sono attualmente possibili su Internet, come ballare. La qualità che definisce il metaverso è la presenza, cioè quella sensazione di essere davvero lì con le persone o in un altro posto. La creazione, gli avatar e gli oggetti digitali saranno al centro del modo in cui ci esprimeremo e questo porterà ad esperienze e opportunità economiche completamente nuove”.

Si sviluppa nel digitale, la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni. In stretta correlazione con l’universo dell’oggettivo, la sua struttura è spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. È una entità composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo: il cyberspazio, sostanzialmente un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione.

Le definizioni attualmente disponibili di metaverso, anzi di metaversi, appaiono talmente vaste e generiche da rendere impossibile delimitare i confini precisi del fenomeno. Almeno agli occhi di un profano, appare una sorta di (non) luogo in cui, utilizzando un’immagine comune, si fanno cose e si vede gente. Oltreoceano questo nuovo mondo virtuale è oggetto di investimenti miliardari e grandi speranze di business e diviene sempre più pressante l’esigenza di normarlo. Ma come, se non se ne conoscono ancora il perimetro e la portata? Quanto potrà incidere sulle future dinamiche del metaverso la proposta di regolamento preannunciata dal “Ue”?

Il Metaverso è quindi un universo digitale, frutto di molteplici elementi tecnologici, tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata. Gli utenti accedono tramite visori 3d e vivono delle esperienze virtuali: possono creare degli avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare e altro ancora.

Non solo l’avatar ha a che fare con noi ma, in toto, la nuova dimensione del “verso” ci porta ad affrontare un tema fondamentale dello sviluppo umano: l’identità globale, non solo digitale! Stiamo dunque parlando di veri e propri stati di coscienza in divenire, di mutamenti in profondità, ovunque esista una “rappresentazione”.

La realtà virtuale (VR) è l’ambiente media nativo del Metaverso. La scelta della virtualità deriva dalla convergenza di due grandi modelli della computer science: l’ubiquitous computing, dove l’informatica è fatta per apparire sempre e ovunque, con lo sviluppo di dispositivi mobili, sempre più leggeri e potenti, indossabili e il “cloud computing”, che permette l’accesso ai dati e la loro conservazione praticamente infinita.

In questa prospettiva, il metaverso sarà una tecnologia in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, agevolando la fruizione di luoghi e spazi, la condivisione, indipendentemente dai confini fisici e dalle distanze geografiche. Sarà accessibile da qualsiasi dispositivo e, in quanto esperienza totale e pervasiva, non avrà confini di accessibilità.

A dare senso e continuità tra Universo sensibile e Metaverso digitale, oltre alla correlazione fra dati e realtà, è la condivisione di valori, di una “ipotesi di Gaia” che nel tempo ha preso sempre più corpo e sostanza proprio dalla consolidata presenza della rete. Un “sistema nervoso planetario” che ha reso oggettiva la Noosfera, la “sfera del pensiero umano” (Pierre Teilhard de Chardin), divenuta Infosfera, nel pensiero moderno della filosofia dell’Informazione (Pierre Levy e Luciano Floridi).

Cosa troviamo. Entertainment, gaming, fashion, food & beverage, formazione e istruzione, Scienze sociali, arte, teatro, architettura e design, marketing, comunicazione, geolocalizzazione, città virtuale, ufficio virtuale e smart working, turismo sintetico, virtual real estate. Per entrare nel Metaverso non sono richieste competenze speciali nel campo informatico. Sono necessari solo alcuni strumenti:

-  un computer che può essere sostituito da uno smartphone;
-  una connessione internet per poter interagire con il mondo del web;
-  un account su una delle piattaforme del mondo virtuale Metaverso;
-  per rendere l’esperienza più immersiva, è possibile utilizzare anche visori di realtà aumentata.

In definitiva, il metaverso nel 2022 si esprime con due realtà: oltreoceano si sforzano di far quadrare i conti e scommettono che la nuova internet sarà in grado di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere; in Europa ci prepariamo al mondo che verrà, o almeno ci proviamo e tentiamo di immaginare una cornice di regole che non ci rendano semplici spettatori del cambiamento

Sappiamo che qualcosa di grosso succederà, ne scorgiamo i germogli e ne intuiamo la portata, osservando gli investimenti miliardari delle big tech; ma non sappiamo con precisione che forma assumerà il cambiamento.

I tempi sono maturi per un salto ulteriore nella “terra degli avatar”?

BIBLIOWEB:

G.Pellicanò – METAVERSO: principi, tecnologia ed applicazioni in Sanità – Atti del 22° Congresso Nazionale @ITIM – Bolzano 12-13 dicembre 2022 (in PDF-FlipBook allegato)
Google Play – Metaverse – Augmented Reality https://play.google.com/store/apps/details?id=com.gometa.metaverse&hl=it&gl=US&pli=1
Assistenza Sanitaria Territoriale, Telemedicina e ADI https://newmicro.altervista.org/?p=9324
Serve una Sanità basata sui dati. E’ evidente https://newmicro.altervista.org/?p=8416
I tuoi dati sono un tesoro https://newmicro.altervista.org/?p=8404
Reati Connessi all’Informatica https://newmicro.altervista.org/?p=7300
Tele Cardio http://newmicro.altervista.org/?p=6774
Dall’Analogico al Digitale in Medicina http://newmicro.altervista.org/?p=6566
Lo scafandro e la farfalla http://newmicro.altervista.org/?p=6040
Sicurezza dei dati sanitari http://newmicro.altervista.org/?p=5934
Cibersecurity & Blockchain in Sanità http://newmicro.altervista.org/?p=4646
L’e-Health è la nuova frontiera della sanità http://newmicro.altervista.org/?p=4372

 G.Pellicanò - METAVERSO: principi, tecnologia ed applicazioni in Sanità - Atti del 22° Congresso Nazionale @ITIM – Bolzano 12-13 dicembre 2022 (PDF-FlipBook)

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