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Danno Renale Acuto e Laboratorio

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Danno Renale Acuto e Laboratorio
(Last Updated On: 8 dicembre 2022)

modello predittivo basato su esami di laboratorio

Quanto può essere utile la Medicina di Laboratorio? Potremmo rispondere con quello che oramai è diventato un aforisma: il settanta per cento delle diagnosi è basato sui dati di laboratorio. Nel frattempo è stata fatta altra strada: dall’esame diagnostico si sta arrivando all’utilizzo di panel di dati, mirati per patologia. Inevitabilmente tali informazioni devono essere raccolte rispettando la privacy dei pazienti (GDPR e correlati), per poter costruire modelli predittivi.

I panel per patologia, specie in alcune forme morbose, sono un nuovo modo di intendere la ricerca scientifica ed è una linea seguita in particolare dai colleghi cardiologhi. Per delle patologie “importanti” è inevitabile arrivare ad un’analisi del rischio che tenga conto delle principali complicanze, specie se la terapia prevede un intervento chirurgico.

Per prevedere la possibilità che si verifichi un danno renale acuto (AKI, acute kidney injury), a seguito di un intervento chirurgico al cuore, è utile, in fase preoperatoria, ricorrere a degli esami di laboratorio. Il relativo “panel” ha una buona accuratezza predittiva verso il danno renale acuto, da moderato a grave, dopo un intervento chirurgico al cuore.

Il modello predittivo, descritto su JAMA da un team di ricercatori guidato da Sevag Demirjian, della Cleveland Clinic, Ohio (USA), include la variazione della creatinina e dell’albumina prima e dopo l’intervento ed i livelli di bicarbonato, urea, potassio e sodio.

L’AKI colpisce circa il 15% dei ricoveri ospedalieri. La gestione è focalizzata principalmente sulla prevenzione e sull’assistenza di supporto. In alcuni contesti clinici (dal 20% al 30% dei casi), il danno renale è considerato prevenibile, come per esempio nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca.

Il modello è stato testato su una coorte di 58mila pazienti, sottoposti a chirurgia cardiaca. Ha presentato una capacità predittiva ‘eccellente’ per il danno renale acuto (da moderato a grave) entro 72 ore associato ad una valutazione a 14 giorni dopo l’intervento chirurgico, con un’area sotto la curva ROC rispettivamente, di 0,876 e 0,854. Per un danno che richiede dialisi, sempre entro 72 ore e a 14 giorni, l’AUC è stata di 0,916 e 0,900.

Il panel ha mostrato una performance ugualmente buona in una coorte esterna, costituita da 4.734 pazienti, anche se “sono necessarie ulteriori ricerche per capire se l’uso dello strumento di previsione del rischio migliora i risultati clinici” – come osservano gli stessi autori.

In un editoriale pubblicato da JAMA, alcuni esperti notano che il danno renale acuto complica il recupero post chirurgia cardiaca in circa il 40% dei pazienti ed è associato ad un aumento del rischio di morte, durante il ricovero. Oltre alla sua utilità predittiva, questo studio “serve a ricordare che anche cambiamenti relativamente minori nella creatinina sierica sono associati ad outcome negativi” – lo sottolineano Marlies Osterman e colleghi del King’s College di Londra.

E in Italia? Significativa la pubblicazione di S. Samoni e collaboratori sui biomarcatori di danno renale acuto, con evoluzione univoca in AKI. Nel lavoro son evidenziate le associazioni tra stadiazione dei principali criteri (RIFLE – Risk, Injury, Failure, Loss, and End stage renal disease, AKIN Acute Kidney Injury Network, KDIGO – Kidney Disease Improving Global Outcome), con la creatinina serica (sCr) e la velocità di filtrazione glomerulare (eGFR). Di particolare interesse anche l’escursus sui biomarcatori basati sulla sintesi di NGAL (Neutrophil gelatinase-associated lipocalin), una glicoproteina secreta dai neutrofili in risposta alle infezioni batteriche.

Sempre nell’articolo (Tabella 2) viene correlato il tempo di rilevamento di una serie di biomarcatori post insulto renale. La complessità della sindrome AKI, le varianti eziologiche, l’eterogeneità dei meccanismi fisiopatologici di ogni sua fase, motivano il perché sia difficile ipotizzare che un unico biomarcatore possa riassumere tutte le informazioni utili ed essere impiegabile in tutti i contesti clinici e le fasi dell’AKI.

Da alcuni anni siamo abituati a pensare ad un profilo di biomarcatori da utilizzare insieme per dare informazioni complementari, utili a migliorare la gestione clinica del AKI. I risultati finora ottenuti indicano che l’approccio basato sull’integrazione dei dati clinici con i livelli dei biomarcatori offre benefici significativi, nella gestione del paziente a rischio o con patologia conclamata.

Le analisi di costo-efficacia condotte suggeriscono che l’utilizzo dei nuovi biomarcatori in popolazioni selezionate di pazienti possa determinare una riduzione dei costi complessivi della patologia renale, legata principalmente alla riduzione sia del RRT (Renal Replacement Therapy, trattamento sostitutivo renale), sia della durata del ricovero ospedaliero e del trattamento intensivo sia dei tassi di riammissione a 30 giorni.

La via tracciata con i modelli predittivi (basati sui panel di esami) è sicuramente premiante.

BIBLIOWEB:

Demirjian S, Bashour C.A, Shaw A, et al. – Perioperative Laboratory Test–Based Prediction Model for Acute Kidney Injury After Cardiac Surgery https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2789675
Ostermann M, Lumlertgul N, Wilson F P – Following Cardiac Surgery. The Importance of Accurate and Actionable Prediction https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2789675
Ostermann M, Zarbock A, Goldstein S, et al. Recommendations on Acute Kidney Injury Biomarkers. Acute Disease Quality Initiative Consensus Conference and a Consensus Statement https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2771386
Kellum, J.A., Romagnani, P., Ashuntantang, G. et al. Acute kidney injury. Nat Rev Dis Primers 7, 52 (2021). https://doi.org/10.1038/s41572-021-00284-z https://www.nature.com/articles/s41572-021-00284-z
Samoni S, De Rosa S, Ronco C – I biomarcatori di danno renale acuto – biochimica clinica, 2021, vol. 45 SS1 https://bc.sibioc.it/bc/download/articolo/1701
SIN – Procedura RRT http://www.nephromeet.com/web/procedure/protocollo.cfm?List=WsIdEvento%2CWsIdRisposta%2CWsRelease&c1=00047&c2=6&c3=1
Malattia Renale Acuta e Covid https://newmicro.altervista.org/?p=9403
ECMU e Cambiamento https://newmicro.altervista.org/?p=9317
ECMU, automazione e tele-laboratorio https://newmicro.altervista.org/?p=9257
Il referto secondo Manoni https://newmicro.altervista.org/?p=9218
URINOLOGY 2022 https://newmicro.altervista.org/?p=9121
Malattia Renale e Covid https://newmicro.altervista.org/?p=7956
La Malattia renale https://newmicro.altervista.org/?p=7861

 Samoni S, De Rosa S, Ronco C - I biomarcatori di danno renale acuto - biochimica clinica, 2021 (PDF)

Un Click per Leggere

 Ostermann M, et al. Recommendations on Acute Kidney Injury Biomarkers From the Acute Disease Quality Initiative Consensus Conference, 2022 (PDF)

Un Click per Leggere

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Roberto Testa

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