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La Microbiologia che verrà

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La Microbiologia che verrà
(Last Updated On: 12 giugno 2022)

Invito al Vll Congresso NEWMICRO

Come non rincominciare da Louis Pasteur, commemorando il bicentenario della nascita del “gigante”, a cui ogni microbiologo deve la definizione della categoria ed a cui tutta la medicina deve moltissimo, per annunciare il Vll Congresso NEWMICRO?

Col congresso nazionale riprendiamo l’attività “in presenza” e ne comunichiamo la data, 30 settembre – 1 ottobre, proponendo una sede nota, l’Hotel Aqualux di Bardolino (VR).

Louis Pasteur nacque il 27 dicembre 1822 a Dole, nella regione del Giura francese.  Viene universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Pur spaziando nel campo della chimica (teoria sull’enantiomeria dei cristalli) e della fisica, dedicò la sua vita alla medicina.

La visione enciclopedica dell’illuminismo lo portò ad occuparsi della fermentazione dei batteri, di malattie infettive e di come combatterle con i vaccini, di come rendere sterili i cibi attraverso il calore (la “pastorizzazione”). L’Istituto Pasteur, da lui fu fondato nel 1888, rappresenta tuttora un polo mondiale della ricerca biologica.

I rapporti coi colleghi ebbero una classica situazione di “amore-odio”, anche con grandi uomini. Fu amore quello di Joseph Lister, chirurgo britannico, che in una lettera a Pasteur (datata 18 febbraio 1874) affermava che da nove anni stava cercando di portare alla perfezione il sistema antisettico. Lister ringraziava Pasteur di avergli dimostrato, con le sue ricerche sui germi della putrefazione, la verità sulle infezioni post-operatorie. J.Lister, applicando i metodi antisettici nel suo ospedale, a Edimburgo, riconosceva che la mortalità operatoria si era ridotta e che l’intera chirurgia era debitrice a Pasteur.

Il 1882 fu un anno significativo: continuavano a sorgere dispute con altri scienziati, su argomenti che sembravano ormai indiscutibili. Sotto la direzione di Robert Koch, la rivista dei lavori dell’Ufficio sanitario tedesco aveva condotto una vera campagna contro Pasteur, negando l’influenza preservatrice della vaccinazione. Pasteur chiese che fossero realizzati degli esperimenti davanti ad una commissione nominata dal governo tedesco.

Tutti i membri dell’assemblea, che non condividevano le sue opinioni, dovettero ricredersi; questo fatto però non arrestò gli attacchi di Koch, che continuava a misconoscere le scoperte di Pasteur per esempio sul ruolo dei “vermi di terra” nell’eziologia del carbonchio!

La sua fu una vita di studio, piena di successi ma anche di attacchi feroci. Sicuramente lo possiamo definire un “gigante”, rifacendoci ad un famoso aforisma risalente alla mitologia greco-romana: il gigante Orione (così detto perché nato dall’orina di Giove, Nettuno e Mercurio), durante la sua vita era stato accecato; Efesto, impietosito, lo affidò a Cedalione, il quale (narra la leggenda) gli si sedette sulle spalle e lo guidò ad est, verso “Eos” (la dea dell’aurora) che gli ridonò la vista.

La formulazione più celebre dell’aforisma si legge nel Metalogicon di Giovanni di Salisbury ed è riferito a Bernardo di Chartres: “…Bernardo sosteneva che noi siamo come nani sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere un maggior numero di cose e più lontano di loro, tuttavia non per l’acutezza della vista o la possanza del corpo, ma perché sediamo più in alto e ci eleviamo proprio grazie alla grandezza dei giganti”.

Il primo in verità ad usare la metafora dei nani e dei giganti fu, secoli prima, Prisciano. La massima è stata poi ripresa da Guglielmo di Conches, probabile “fonte” per Bernardo. Nei secoli successivi, molti filosofi ed artisti sono stati attratti da questo aforisma: Alessandro Neckham, Pietro di Blois, Alano di Lilla, Isaac Newton, Pierre Gassendi, Ortega y Gasset.

Anche noi lo ricordiamo, attraverso un commento di Umberto Eco. Da medievista egli spiegò il valore dei “giganti”, ponendo la semplice domanda se si trattasse di una ammissione di umiltà oppure della manifestazione di superbia. Soprattutto pose la tematica sul senso, per i medievali, di paragonare se stessi a dei nani e gli antichi a giganti. La risposta può venire dal contesto in cui è inserita la massima: Bernardo parlava infatti di grammatica e, come dirà più tardi Sigieri di Brabante, il rifarsi ad un’autorità non basta. Gli antichi erano pur sempre uomini, per cui nulla vieta ai posteri di dedicarsi alla ricerca razionale. In particolare, Bernardo criticava gli allievi che copiavano gli antichi; al contrario si doveva prenderli a modello, per scrivere altrettanto bene ed essere, un domani, ammirati al pari loro. Un invito all’Autonomia!

Il nostro gigante è indubbiamente Pasteur e non ci sminuiamo nel considerarci i “nani” che salgono sulle sue spalle. Proporre nuove soluzioni, senza dimenticare il passato, è l’obiettivo che intendiamo perseguire, anche nel futuro.

Arrivederci allora al…. Vll Congresso NEWMICRO -

 

- La microbiologia che verrà: dall’era Covid al post Covid

30 settembre 2022- 01 ottobre 2022 – Hotel Aqualux

Bardolino (VR)

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 Vll Congresso NEWMICRO: La microbiologia che verrà: dall’era Covid al post Covid (PDF)

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Elisa Vian

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