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Protocollo anti Antibioticoresistenza

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Protocollo anti Antibioticoresistenza
(Last Updated On: 30 aprile 2022)

Restyling del protocollo del “Iss” per la sorveglianza ATB

Durante il 47° vertice dei Ministri delle Finanze dei Paesi del G7, nel giugno 2021 (UK), è stata sottolineata l’importanza di rafforzare la preparazione dei Paesi ad affrontare le minacce per la salute globale, come quella della pandemia da SARS-CoV-2 e quella più silenziosa della resistenza antimicrobica (AR). Le conseguenze sanitarie ed economiche, a lungo termine, della AR sono evidenti. Delineate nei rispettivi piani d’azione nazionali, l’attuazione delle strategie esistenti per il contrasto al AR, si basa su azioni appropriate per preservare gli antibiotici esistenti. 

Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (European Centre for Disease Prevention and Control, eCDC) coordina numerosi sistemi di sorveglianza: tra questi la Rete europea della resistenza antimicrobica (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network, EARS-Net) e quella di sorveglianza del consumo degli antimicrobici (European Surveillance of Antimicrobial Consumption Network, ESAC-Net).

L’ECDC ha sviluppato la piattaforma informatica TESSy (The European Surveillance System). Attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati provenienti dalle sorveglianze nazionali, fornisce annualmente una panoramica completa sul consumo di antibiotici per uso umano e sull’andamento del “AR”, predisponendo indicazioni e materiale informativo per l’uso appropriato degli antibiotici, con l’obiettivo di sostenere gli Stati membri nelle iniziative nazionali.

La situazione italiana richiede azioni urgenti di prevenzione e controllo, visti gli elevati livelli di diffusione delle resistenze antimicrobiche e di uso degli antibiotici. Nonostante il trend in riduzione, i consumi continuano ad essere superiori alla media europea, sia nel settore umano che veterinario, con una grande variabilità tra regioni. Nelle mappe europee relative alla distribuzione dei batteri resistenti, l’Italia detiene, con la Grecia, un non invidiabile primato per diffusione di germi resistenti. L’utilizzo oculato appare un impegno e un dovere di tutti (sanitari e popolazione).

La fotografia della realtà ci è fornita anche dal Rapporto AIFA “L’uso degli antibiotici in Italia – 2020”. Consente di monitorare l’andamento dei consumi e della spesa in Italia ed al contempo di identificare le aree di potenziale inappropriatezza d’uso. Le analisi presentate riguardano gli antibiotici in regime di assistenza convenzionata, con “focus” particolari nella popolazione pediatrica e negli anziani e nella prescrizione di fluorochinoloni.

Sono inclusi i dati sull’uso degli antibiotici in ambito ospedaliero, quelli relativi all’acquisto privato di antibiotici di fascia A, sul consumo degli antibiotici ad uso non sistemico con valutazioni degli indicatori di appropriatezza prescrittiva nell’ambito della Medicina Generale. Sono riportate informazioni di confronto dei consumi italiani rispetto ad altri Paesi europei e un’analisi delle esperienze di programmi adottati per la corretta gestione degli antibiotici in ospedale.

Inevitabile la rivisitazione dell’esistente: l’Istituto superiore di sanità (ISS) ha messo a punto un nuovo protocollo per la sorveglianza del “AR”, che segue le indicazioni del Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR) e ricalca quelle della sorveglianza europea (EARS-Net). Significativamente il controllo di qualità esterno è organizzato e distribuito dalla Technical University of Denmark – DTU (in collaborazione con ECDC) e sono state aggiornate le fonti bibliografiche.

E’ stata attualizzata la lista dei requisiti minimi per i laboratori diagnostici (sono stati aggiunti i nuovi antibiotici da saggiare, per le diverse specie batteriche: cefepime e fosfomicina ev per Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae, ceftarolina per Staphylococcus aureus) e la variabile “data di ricovero” (da inserire nel tracciato record, se disponibile). Sebbene la sorveglianza ISS abbia fornito dati per il monitoraggio dell’AR a livello nazionale ed europeo dal 2001 (anno di introduzione al nuovo protocollo) è necessario menzionare alcune criticità, il cui superamento potrebbe portare ad un miglioramento della sorveglianza stessa:

- volontarietà della iniziativa: i laboratori partecipanti sono privi di riconoscimento istituzionale;
- rappresentatività geografica: non tutte le regioni sono adeguatamente rappresentate;
- popolazione di studio: i dati riguardano soprattutto pazienti ospedalizzati;
- qualità dei dati: riferimento a strutture territoriali o ambulatoriali prive di informazioni “note”.

Alcune regioni hanno attivato reti di sorveglianza che coinvolgono tutti o una elevata percentuale dei laboratori ospedalieri, fornendo dati di popolazione utili a promuovere il monitoraggio e le azioni di contrasto a livello locale. I dati delle sorveglianze di cinque regioni (Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Sicilia) sono pubblicati in report disponibili online.

I sistemi di sorveglianza adottati da queste regioni sono per lo più sovrapponibili al protocollo AR-ISS con la possibilità, quindi, di confronto ed integrazione con i dati nazionali. Sorveglianze regionali sono presenti anche in altre regioni (Liguria, Lombardia), sebbene i dati pubblicati on line si discostino in parte da quelli richiesti dalla sorveglianza nazionale o non siano resi pubblici.

Il nuovo protocollo si focalizza sugli obiettivi, i metodi e le modalità di rilevazione dei dati seguendo le indicazioni ed esigenze del PNCAR. La scelta dei patogeni e la tipologia dei campioni clinici ricalcano i criteri proposti dalla sorveglianza europea EARS-Net, al fine di facilitare la trasmissione dei dati all’ECDC ed il confronto a livello europeo.

L’obiettivo generale della sorveglianza AR-ISS è quello di descrivere le caratteristiche (andamenti temporali, differenze geografiche, differenze per gruppi di popolazione) di un gruppo selezionato di specie batteriche, isolate da infezioni di rilevanza clinica (batteriemie e meningiti), che rappresentano sia infezioni associate all’assistenza sanitaria sia patologie acquisite in ambito comunitario. Tali dati sono essenziali per sostenere le azioni di contrasto all’antibiotico-resistenza e monitorare nel tempo il loro impatto.

Gli obiettivi specifici sono riguardano le sensibilità di otto specie batteriche (Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter baumanii group, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium), responsabili di infezioni invasive (batteriemie e meningiti), isolati da sangue o liquor dai laboratori partecipanti alla rete. Le nuove modalità di segnalazione delle malattie infettive (Decreto 7 marzo 2022 PREMAL) si integrano perfettamente con queste finalità.

Per ogni microrganismo l’attenzione è posta prevalentemente sugli antibiotici o classi di antibiotici particolarmente importanti in terapia (la prima scelta) o significativi dal punto di vista epidemiologico per monitorare l’andamento dell’antibiotico-resistenza. Viene descritta la frequenza dei patogeni segnalati nei laboratori per regione, fascia di età, sesso e tipo di reparto, stimando l’incidenza degli eventi per valutarne la rappresentatività (numero di set di emocolture analizzati per laboratorio, numero di letti e giornate di degenza per ciascuna struttura ospedaliera afferente al laboratorio).

Tutto ciò ci consentirà di rispondere al debito informativo verso l’Unione Europea (UE), con il trasferimento annuale dei dati al sistema di sorveglianza TESSy del “eCDC”, fornendo il supporto per studi di approfondimento genotipico a valenza europea e nazionale. In definitiva descrivere i dati e diffondere i risultati garantisce un ritorno ai laboratori stessi, alla comunità scientifica, alle autorità e stakeholders.

Prospettive future. A chiusura del protocollo, l’ISS traccia a grandi linee alcuni dei possibili sviluppi: a) sistemi di trasmissione automatica dei dati raccolti dai laboratori, b) reclutamento di tutti i laboratori ospedalieri (obiettivo PNCAR), c) estensione della sorveglianza a campioni e specie microbiche multiple, d) coinvolgimento dell’ambito territoriale (strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali), attraverso l’utilizzo di Data Base già automatizzati (i.e. SDO).

BIBLIOWEB:

AIFA uso antibiotici in Italia 2020 (in PDF allegato)
Protocollo ARS ISS – Sistema nazionale di sorveglianza sentinella dell’antibiotico-resistenza – Protocollo 2022 (PDF)
Circolare AMR 30-3-2022 (PDF)
PREMAL: le malattie infettive EBM https://newmicro.altervista.org/?p=9147
ATB su Lancet https://newmicro.altervista.org/?p=9082
Sequenziamento applicato ai virus https://newmicro.altervista.org/?p=9058
Il sequenziamento Sanger e NGS https://newmicro.altervista.org/?p=9016
18 azioni per sconfiggere l’antibioticoresistenza https://newmicro.altervista.org/?p=8964
L’antibiotico-resistenza durante il Covid https://newmicro.altervista.org/?p=8756
Infezioni ospedaliere e PNRR https://newmicro.altervista.org/?p=8550
L’uso degli antibiotici in Italia – 2019 https://newmicro.altervista.org/?p=8206
Infezioni ospedaliere in aumento. Parola di SDO https://newmicro.altervista.org/?p=7281
Contro l’Antibiotico-resistenza https://newmicro.altervista.org/?p=6803
Antibiotico resistenza Upgrade sorveglianza https://newmicro.altervista.org/?p=5412
Antimicrobial Stewardship europea for children https://newmicro.altervista.org/?p=4962
Antibioticoresistenza: GLASS Stewardship https://newmicro.altervista.org/?p=4324
La Stewardship dell’antibioticoterapia http://newmicro.altervista.org/?p=1451

 AIFA: uso antibiotici in Italia 2020 / Protocollo ARS ISS – Sistema nazionale di sorveglianza sentinella dell’antibiotico-resistenza – Protocollo 2022 / Circolare AMR 30-3-2022 (PDF)

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