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Certificato medico sportivo

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Certificato medico sportivo
(Last Updated On: 14 agosto 2021)

Certificazione medica per la pratica dello sport

Possiamo tranquillamente dire che lo sport sta subendo una serie di “scossoni”, dalle olimpiadi di Tokio al caso del calciatore danese Christian Eriksen. Molte certezze si sono volatilizzate. Sul futuro calcistico del centrocampista dell’Inter, vittima di una sincope potenzialmente letale durante la partita di esordio della sua nazionale nel Campionato Europeo di calcio, è difficile fare previsioni, ma la decisione di impiantare un defibrillatore cardiaco sottocutaneo, rende praticamente impossibile che possa continuare a militare nel campionato di Serie A.

Secondo una dichiarazione del “American Heart Association (AHA)”, i medici dovrebbero consigliare agli adulti con ipertensione o ipercolesterolemia lieve, ma senza altre patologie, di fare maggiore attività fisica e di ridurre la sedentarietà, come intervento di prima linea, realizzabile con 150 – 300 minuti a settimana di attività fisica di moderata intensità o 75 – 150 minuti a settimana di esercizio intenso, sommati ad esercizi di resistenza almeno due volte a settimana, per sollecitare tutti i principali gruppi di muscoli.  Sia l’American College of Cardiology (ACC) sia la European Society for Cardiology (ESC) si sono espresse contro l’attività sportiva agonistica per i pazienti con ICD, con l’eccezione di bowling e golf. Uno studio pubblicato su Circulation nel 2013 presenta per fortuna elementi di rassicurazione.

Su Youtube un video molto visto ricorda la vicenda del calciatore belga Anthony Van Loo. Il caso fece scalpore: nel 2009 ebbe una sincope in diretta televisiva, riprendendosi pochi secondi dopo la tempestiva scarica. L’anno precedente, per un disturbo cardiaco, si era fatto impiantare un ICD (defibrillatore-cardioversore impiantabile) e Van Loo continuò a giocare in prima divisione, fino a quando un ulteriore attacco cardiaco, nel 2018, lo convinse al ritiro.

Diverso è il caso di chi vuole continuare a svolgere attività sportiva non agonistica, perché spesso non c’è bisogno di rinunciare agli effetti benefici del movimento.

Nel 2013 con il “Decreto del Fare” è stata abrogata l’obbligatorietà della certificazione medica per la pratica dello sport, a livello “amatoriale” e per le attività ludico-motorie in genere, obbligo già introdotto dalla Legge Balduzzi (l. n. 189/2012).

Al titolare di una palestra o di un centro Fitness rimane la possibilità di richiedere una certificazione medico sportiva di idoneità fisica, limitatamente all’accesso ad esse ed alla specifica attività praticata. Il rapporto che si instaura tra colui che aspira a frequentare tali strutture ed il titolare, è un vero e proprio contratto di natura privata, in cui la volontà delle parti ha la prevalenza sulle singole aspettative. Ha ad oggetto la messa a disposizione delle attrezzature e la eventuale guida di un istruttore o di un maestro di fitness, col pagamento di un corrispettivo.

Per chi vuole fare attività agonistica, vige l’obbligo di una visita medico-sportiva annuale (con esecuzione di elettrocardiogramma, dal 1982). Tale visita deve essere eseguita una volta l’anno o anche prima, nel caso sia ritenuto necessario dai sanitari. Può essere effettuata solo dai medici dello sport o da altri medici (autorizzati sulla base dell’articolo 5 ultimo comma del decreto legge del 30 dicembre 1979, n. 663, convertito in legge 33/80).

Questa misura di prevenzione ha permesso una drastica riduzione della mortalità cardiaca improvvisa. Secondo uno studio condotto in Veneto e pubblicato sulla rivista JAMA (2006), negli anni successivi alla sua introduzione, tra gli atleti i decessi per morte cardiaca improvvisa fino al 1980 erano cinque volte più frequenti che nella popolazione generale. Con le nuove disposizioni, i casi letali sono diminuiti del 90%, passando da 3,6/100.000 persone-anno del 1979-1980, a 0,4/100 000 persone-anno nel 2003-2004.

La riforma dell’ordinamento sportivo, delle professioni e la semplificazione legislativa n. 86/2019, (con decreti attuativi e nuovi ruoli di chi pratica sport) sono in corso di applicazione.

I Certificati medici sportivi oggi si possono classificare in:

a)     certificato medico agonistico: disciplinato dal Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982;

b)     certificato medico non agonistico: disciplinato dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013; dall’art. 42 bis del dl n. 69/2013 (convertito, con modificazioni, nella l. n. 98/2013); dall’art. 4, comma 10 septies, del dl n. 101/2013 (convertito, con modificazioni, dalla l. n. 125/2013); dal Decreto del Ministro della Salute del 8 agosto 2014 (Linee-Guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica); dalla Nota esplicativa del 17 giugno 2015 e dalla nota integrativa del 28 ottobre 2015;

c)     certificato medico per l’esercizio di attività ludico – motoria:regolamentato dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013 e dall’art. 42 bis del d.l. n. 69/2013;

d)     certificato medico per l’esercizio di attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolare: disciplinato dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013;

e)     certificato medico agonistico per disabili: basato sul decreto del Ministro della Sanità del 4 marzo 1993.

Nel caso delle attività a livello agonistico, esistono delle regole base, in materia sanitaria, che valgono sia per gli atleti normodotati sia per quelli con disabilità. Per tutti infatti è necessaria una visita medica che certifichi l’idoneità alla pratica agonistica.

Per i più giovani, il Decreto dal Ministro della Salute del 2014, dal titolo “Le linee guida di indirizzo in materia di attività sportiva non agonistica“, formalizza chi deve effettuare tale certificazione:

- gli alunni interessati all’ attività fisico sportiva parascolastica, organizzata dalle scuole al di fuori dell’orario di lezione;
– gli alunni che partecipano ai giochi sportivi studenteschi (fasi precedenti a quella nazionale);
– gli alunni che fanno sport presso società collegate alle Federazioni sportive ed al CONI.

Disabilità. Le attività sportive per persone con disabilità, vengono suddivise in due grandi gruppi, in base all’impegno muscolare e cardiorespiratorio. Si distinguono:

- attività ad impegno lieve-moderato. Comprendono automobilismo, karting, bocce, bowling, scherma, tennis tavolo, tiro a segno, tiro con l’arco e vela;
- attività ad impegno elevato. Sono costituite da atletica leggera, attività subacquee, basket in carrozzina, calcio, goal-ball, torball, canoa, canottaggio, ciclismo, equitazione, pallanuoto, nuoto, pallavolo, pallamano, pentathlon moderno, tennis, sci alpino, di fondo, slittino, sollevamento pesi.

Per ottenere il rilascio del certificato di idoneità ad uno degli sport a impegno lieve-moderato, sono necessari una visita medica, un elettrocardiogramma (ECG) a riposo e l’esame delle urine. Per gli sport a livello elevato, invece, agli esami sopra elencati bisogna aggiungere l’elettrocardiogramma anche sotto sforzo, la spirometria e l’RX dei segmenti scheletrici vicarianti negli amputati, con periodicità biennale e solo se questi sono direttamente coinvolti nel gesto sportivo.

Essere disabile e voler fare sport non è una passeggiata. Solo con la Circolare del Ministero della Sanità n. 34 del 20/10/1988, per la prima volta, si è fatto riferimento agli atleti agonisti con disabilità, sancendo la disciplina relativa alla concessione della specifica idoneità sportiva.

Il formale riconoscimento dell’attività motoria come strumento fondamentale per l’integrazione sociale dei portatori di disabilità, è avvenuto solo con l’art. 23 della Legge 5 febbraio 1992, n.104 (la Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate). Ha finalmente enunciato il diritto alla pratica dell’attività sportiva da parte di tutte le persone con handicap, senza limitazione alcuna, demandando al Ministro della Sanità la definizione di protocolli per la concessione dell’idoneità, alla pratica sportiva agonistica, a favore delle persone disabili. Il tutto in attuazione del rinvio normativo ed in analogia a quanto adottato per i normodotati nel D.M. del 18 febbraio 1982.

Con il Decreto del Ministero della Sanità datato 4 marzo 1993 (pienamente in vigore), sono stati stabiliti i criteri operativi per l’idoneità alla pratica dell’attività agonistica da parte di soggetti portatori di un handicap fisico, psichico o neurosensoriale. Viene introdotto l’obbligo di un adeguato controllo, in relazione alla particolarità della disciplina sportiva che si desidera svolgere ed alle specificità del “handicap” presente.

Si può riconoscere che la normativa in questione ha arginato un problema “sociale”, ma non lo ha risolto. E’ auspicabile che l’avvicinamento alla pratica sportiva di molti disabili, sia da monito per una normativa più omogenea e meno farraginosa.

BIBLIOWEB:

D Corrado, C Basso, A Pavei, et al – Trends in Sudden Cardiovascular Death in Young Competitive Athletes After Implementation of a Preparticipation Screening Program. JAMA, 2006 https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/203513
Linee-guida del Comitato organizzativo cardiologico idoneità allo sport (COCIS). Journal of Cardiovascular Medicine. https://journals.lww.com/jcardiovascularmedicine/abstract/9000/s__cocis__for.98021.aspx
EA Williams, HF Pelto, BG Toresdahl, et al. Performance of the American Heart Association (AHA) 14Point Evaluation Versus Electrocardiography for the Cardiovascular Screening of High School Athletes: A Prospective Study https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/JAHA.119.012235
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO del 26 novembre 2013 sulla Promozione trasversale ai settori dell’attività fisica salutare https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32013H1204(01)&from=IT
A Pelliccia, S Sharma, S Gati, M Bäck, et al. 2020 ESC Guidelines on sports cardiology and exercise in patients with cardiovascular disease: The Task Force on sports cardiology and exercise in patients with cardiovascular disease of the European Society of Cardiology (ESC) - European Heart Journal, Volume 42, Issue 1, 1 January 202. https://academic.oup.com/eurheartj/article/42/1/17/5898937
R Lampert, B Olshansky, H Heidbuchel, et al. Safety of Sports for Athletes With Implantable Cardioverter-Defibrillators Long-Term Results of a Prospective Multinational Registry – Circulation vol 135, n.23. https://www.ahajournals.org/doi/full/10.1161/CIRCULATIONAHA.117.027828
Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982 – Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica – G.U. n. 63 del 5 marzo 1982 (in PDF allegato)
Decreto del Ministro della Sanità del 4 marzo 1993 – Determinazione dei protocolli per la concessione dell’idoneità alla pratica sportiva agonistica alle persone handicappate. (GU Serie G  n.64 18-03-1993) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1993/03/18/093A1680/sg
CIRCOLARE 18 marzo 1996, n. 643 – Linee guida per un’organizzazione omogenea della certificazione di idoneità alla attività sportiva agonistica. (GU Serie Generale n.84 del 10-04-1996) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1996/04/10/096A2328/sg
Decreto del Ministro della Salute 8 agosto 2014 – LG di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/10/18/14A08029/sg
Decreto del Ministro della Salute 24 aprile 2013 – Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita. (13A06313) (GU Serie Generale n.169 del 20-07-2013) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/07/20/13A06313/sg
FMSI, Federazione Medico Sportiva Italiana – Certificati Medico Sportivi – 15-03-2018 (in PDF)
Defibrillatori sportivi https://newmicro.altervista.org/?p=2909
CONI – Siamo tutti sportivi (?)  http://amicimedlab.altervista.org/?p=2895

 Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982: Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica - G.U. n. 63 del 5 marzo 1982 (PDF)

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 FMSI, Federazione Medico Sportiva Italiana – Certificati Medico Sportivi – 15-03-2018 (PDF)

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Sergio Galmarini

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