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Covid Seconda Ondata

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Covid Seconda Ondata
(Last Updated On: 2 novembre 2020)

Dal Ministero le indicazioni su come codificare

Possiamo oramai sicuramente affermare che siamo in piena “seconda ondata”, con buona pace di tutti gli errori fatti e di cui spesso non abbiamo tenuto conto. Cerchiamo di fare tesoro di quelli che sono i “prodotti” del sapere medico/sanitario, per tentare di recuperare (almeno in parte) professionalità e speranza.

Con l’inizio della stagione autunno-invernale l’Italia, come altri Paesi europei, si trova ad affrontare un progressivo peggioramento della epidemia da virus SARS-CoV-2, in un momento in cui è prevista una aumentata co-circolazione di altri patogeni respiratori (come i virus influenzali). Sebbene l’andamento epidemico in Italia sia stato, alla fine dell’estate, più contenuto rispetto a quello di altri Paesi europei, è fondamentale rafforzare l’attività di “preparedness e readiness”, alla luce di tutti i possibili scenari epidemici che potrebbero delinearsi.

Un documento, “prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”, è stato realizzato prendendo a riferimento i pilastri strategici individuati dal “OMS” (Organizzazione Mondiale della Sanità) per la risposta a COVID-19: costituisce una “cassetta degli attrezzi”, per le autorità di sanità pubblica impegnate nella risposta all’epidemia da SARS-CoV-2 nel nostro Paese.

Dopo aver ricostruito le attività svolte dall’inizio di questo evento pandemico, il documento fa il punto per ciascuno degli otto pilastri strategici, declinando le iniziative nazionali messe in campo e operative durante la fase di transizione, nei diversi settori e tutte le attività di “preparedness” in previsione della stagione autunno-invernale. Il documento identifica e riporta l’insieme degli strumenti e provvedimenti operativi oggi disponibili e propone un approccio condiviso alla ri-modulazione delle misure di contenimento/mitigazione, in base allo scenario ipotizzato ed alla classificazione del rischio in ciascuna Regione/Pa.

Nel “decreto Rilancio” (16 luglio 2020, conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34), recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro ed all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, viene riconosciuto per la prima volta in una legge ordinaria il ruolo della rete dei laboratori di Microbiologia e Virologia nella strategia di contrasto alla pandemia.

Il testo recita: “…le Regioni e le Province Autonome costituiscono le reti dei laboratori di microbiologia per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, individuandoli tra i laboratori dotati di idonei requisiti infrastrutturali e di adeguate competenze specialistiche del personale addetto, a copertura dei fabbisogni di prestazioni generati dall’emergenza epidemiologica […]. Le regioni e le province autonome […] identificano un laboratorio pubblico di riferimento regionale, che opera in collegamento con l’Istituto Superiore di Sanità e individua, con compiti di coordinamento a livello regionale, ai fini dell’accreditamento, i laboratori pubblici e privati operanti nel territorio di riferimento, in possesso dei requisiti prescritti”.

La necessità di riconoscere formalmente le reti dei laboratori ai quali viene demandata la diagnosi molecolare di COVID-19, risiede nell’importanza e nella imprescindibilità dei compiti specialistici svolti dai laboratori, nel contesto del piano di contrasto alla diffusione dell’epidemia. In Italia, il modello delle reti dei laboratori è ben consolidato ed è applicato da tempo, a livello nazionale, per tutte le principali malattie infettive che possono dare luogo ad epidemie (es. influenza) e che richiedano sistemi di sorveglianza molto avanzati, con una forte componente laboratoristica (per esempio la rete per la sorveglianza delle malattie batteriche invasive).

Al Laboratorio Regionale di Riferimento presso il INMI “Lazzaro Spallanzani” è stato affidato il compito di validare i nuovi test diagnostici molecolari e antigenici rapidi. Il laboratorio si è, inoltre, occupato di caratterizzare ceppi di SARS-CoV-2 di clusters regionali, le cui sequenze sono state messe a disposizione della comunità scientifica.

Si può “fare” ciò che si può “misurare”. Ed ancora meglio: quando disponiamo di un lexicon medico dedicato, possiamo comparare i dati. Per questo è importante avere a disposizione il primo insieme di codifiche “certificato” dal Ministero (stante la mancanza del Covid 19 tra le malattie censite dal ICD9-CM in uso), da utilizzare nelle schede di dimissione ospedaliera (SDO), per poter gestire una base di dati con linee guida, in modo da favorire l’uniformità di lettura dei parametri epidemiologici nazionali.

È importante rendersi conto che lo spettro di malattie con COVID è ampio, comprese le malattie lievi, gravi e prolungate. Ci aiuta a comprendere alcuni dei fattori di rischio, per chi ha sintomi prolungati, permettendo di perfezionare ancora più chiaramente il modo in cui diamo priorità al trattamento ed alla somministrazione del vaccino, una volta disponibile.

Qualche notizia aggiuntiva. Il CDC - COVID-19 Response Team ha condotto un sondaggio telefonico multi-stato su adulti sintomatici risultati positivi per SARS-CoV-2. Ha scoperto che il 35% non era tornato allo stato di benessere abituale (intervistati 2-3 settimane dopo il test). Tra gli intervistati di età compresa tra i 18 ei 34 anni, senza patologie croniche, il 19% (9/48) ha riferito di non essere tornato al normale stato di salute, durante quel periodo.

La proporzione documentata era diversa in base all’età: il 26% degli intervistati è di età compresa tra 18 e 34 anni, il 32% da persone tra 35 e 49 anni ed il 47% con almeno 50 anni hanno riferito di non essere tornati alla salute abituale (p = 0.01) entro 14-21 giorni dopo l’ultimo risultato positivo del test.

Le condizioni psichiatriche sono significativamente correlate con il recupero prolungato. Molte persone pensano alla depressione ed all’ansia come una condizione medica di base, per quanto riguarda il rischio di COVID-19. Ciò potrebbe potenzialmente avere un impatto, in quanto i tassi di depressione e ansia probabilmente aumenteranno con la continuazione del COVID-19.

Sul Journal of the American Medical Association (JAMA), Angelo Carfi, del “Gemelli Against COVID-19 Post-Acute Care Study Group” di Roma, ha riferito che l’87,4%, di 143 pazienti precedentemente ospedalizzati, aveva almeno 1 sintomo persistente 2 mesi o più dopo l’esordio iniziale e oltre un mese dopo la dimissione. Questi alcuni dei dati che ci potranno orientare in futuro.

BIBLIOWEB:

OMS, Protezione Civile, INAIL, FBK, Conferenza Stato Regioni, AREU 118 Lombardia, AIFA – Struttura commissariale straordinaria per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.
INMI Lazzaro Spallanzani, Università Cattolica Roma. Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale – Ministero della Salute 2020 (in PDF allegato)
Ministero della Salute – Linee Guida per la codifica della SDO per casi affetti da malattia da SARS-COV-2 (COVID-19) (in PDF allegato)
Struttura commissariale straordinaria per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 – L’emergenza Covid al 22 ottobre 2020 (in Ptx-FlipBook allegato)
M. W. Tenforde et Al. – Symptom Duration and Risk Factors for Delayed Return to Usual Health Among Outpatients with COVID-19 in a Multistate Health Care Systems Network, March–June 2020 MMWR Morb Mortal Wkly Rep Pub. 31 luglio 2020; 69 (30): 993-998. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7392393/
K.Annen et Al – Analysis of COVID-19 convalescent plasma for SARS-CoV-2 IgG using two commercial immunoassays. J Immunol Methods. 2020 Nov; 486: 112837.Pub. online 2020 Aug 20. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7438987/
A. Carfì, R. Bernabei, F. Landi, et Al – Persistent Symptoms in Patients After Acute COVID-19  JAMA. 2020;324(6):603-605. https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2768351
Covid19, Medscape dice di noi https://newmicro.altervista.org/?p=7882
Covid-19: infortunio sul lavoro http://newmicro.altervista.org/?p=7639
Sanitario cura te stesso http://newmicro.altervista.org/?p=7450
L’indagine di sieroprevalenza http://newmicro.altervista.org/?p=7425
Covid-19 Angeli e Demoni http://newmicro.altervista.org/?p=7407
Covid-19 Il silenzio degli innocenti http://newmicro.altervista.org/?p=7288
Ai tempi del Covid 19 http://newmicro.altervista.org/?p=7100

 Struttura commissariale straordinaria per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19:  “L’emergenza Covid al 22 ottobre 2020″ (Ptx-FlipBook)  

 Un Click per Leggere

 Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale – Ministero della Salute  (PDF)  

 Un Click per Leggere

 Linee Guida per la Codifica della SDO  per casi affetti da malattia da SARS-COV-2 (COVID-19) – Ministero della Salute (Pdf)

Un Click per Leggere

 

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