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Infezioni ospedaliere in aumento, Parola di SDO

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Infezioni ospedaliere in aumento, Parola di SDO
(Last Updated On: 2 maggio 2020)

Si conferma l’aumento delle infezioni ospedaliere. In tutto sono oltre 10mila/anno

Che il problema delle infezioni ospedaliere (IO) sia una delle preoccupazioni nella gestione del sistema sanitario è noto da tempo. E’ meno noto che, in controtendenza rispetto alla diminuzione dei ricoveri, siano in aumento. Questo trend è iniziato nel 2016 ed è continuato negli anni successivi, secondo i dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). I risultati delle SDO  confermano, se non addirittura peggiorano, la posizione italiana di ultima in Europa, per il contenimento delle infezioni ospedaliere.

Il quadro appare ancora più grave incrociando i dati delle SDO con quelli del sito del ministero della Salute: le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli otto patogeni sotto sorveglianza (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species) si mantengono costantemente più alte, rispetto alla media europea, pur nell’ambito di una tendenza in calo, rispetto agli anni precedenti.

Tra gli indicatori di rischio clinico (definizione tratta dalle SDO), sono comprese l’embolia polmonare e la trombosi venosa profonda. In quasi tutta l’Italia aumentano le I.O. (dal 2016), in particolare quelle post-chirurgiche. In tutto ne sono state censite, attraverso le SDO, oltre diecimila, delle quali poco più della metà dovute a cure mediche ed il rimanente risulta di tipo post-chirurgico. Anche i casi di embolia/trombosi (post-chirurgica) sono in aumento, oscillando attorno ai 5-6mila episodi per anno, con un’incidenza attorno ai 150 casi ogni 100mila dimissioni chirurgiche.

Il nostro Paese sta attuando il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, che affronta il problema con una strategia “One Health” e con azioni di monitoraggio, sorveglianza e contrasto del fenomeno dell’antibiotico-resistenza, sia nel settore umano sia veterinario, in linea con i piani delle agenzie internazionali.

Doveroso citare alcune iniziative indirizzate a contenere e migliorare la situazione. Un esempio: le infezioni chirurgiche e la Regione Emilia-Romagna. Ogni anno viene elaborato un documento di sintesi, comprendente i dati raccolti dagli ospedali aderenti al sistema di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico (SIChER), coordinato dall’Agenzia sanitaria regionale. Tutti gli enti partecipanti adottano un metodo standard di generazione, raccolta e trasferimento elettronico dei dati. Ad ogni invio, segue un ritorno informativo, che permette ai vari centri ospedalieri di valutare i propri trend di infezione e di confrontarsi con le altre Aziende della regione

Nell’ambito di SIChER, vengono raccolti i dati relativi ad alcune categorie di intervento. Sono quelle proposte dal National Healthcare Safety Network (NHSN) degli Stati Uniti e aggregano interventi tra loro simili. Se durante una stessa seduta operatoria il paziente viene sottoposto a più interventi (che afferiscono a categorie differenti), si assegna quella a maggior rischio di infezione, secondo l’algoritmo proposto nel NHSN – Principal Operative Procedure Selection Lists (Division of Healthcare Quality Promotion, 2008; NHSN, 2011).

Ogni paziente sottoposto ad una delle procedure selezionate, viene incluso nella sorveglianza. Per ogni caso viene raccolto un insieme di dati sull’intervento chirurgico (durata dell’operazione, rischio anestesiologico, tecnica dell’intervento, grado di contaminazione del sito chirurgico). Dalla scheda di dimissione ospedaliera vengono tratte ulteriori informazioni, per esempio di carattere demografico (età e sesso).

I soggetti vengono monitorati durante il decorso post-operatorio, al fine di identificare l’eventuale insorgenza di una condizione che soddisfi i criteri di infezione del sito chirurgico. Per la definizione di infezione valgono ancora i principi stabiliti nel 1992 dal Center for Disease Control (CDC) (Mangram et al., 1999), con riferimento ai processi infettivi che coinvolgono direttamente specici tessuti interessati da una procedura chirurgica (area sopra la fascia muscolare, sotto la fascia muscolare o organi e spazi).

Attualmente vi è l’indicazione di seguire i pazienti per un periodo di 30 giorni, dopo l’intervento e per 90 giorni in caso di impianto di materiale protesico. Viene sempre riportata la data di ultima osservazione, entro il periodo di follow-up previsto. Per le infezioni superficiali, indipendentemente dall’impianto di una protesi, non vengono considerate correlate all’intervento quelle verificatesi oltre il trentesimo giorno.

La Regione Veneto ha completato i documenti attuativi del Piano regionale di contrasto all’anti-microbico-resistenza (AMR) ed alle Infezioni correlate all’assistenza (ICA). Le azioni di governance impostate hanno, di recente, coinvolto in primis i Direttori Generali delle Aziende Regionali. La delibera di Giunta fissa, come obiettivi vincolanti per l’attività dei DG, alcuni interventi in questo settore: la formazione obbligatoria per gli operatori in ambito di AMR e ICA, una reportistica trimestrale sulla diffusione dei microrganismi sentinella, unita alla segnalazione delle infezioni ospedaliere da microrganismi alert.

L’attuazione del piano regionale si sviluppa attraverso la creazione di documenti che comprendono: a) i Protocolli regionali di sorveglianza dei microrganismi sentinella, b) i Programmi per la diagnosi, la sorveglianza ed il controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi, c) il Piano per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle infezioni correlate all’assistenza e d) il Piano strategico per l’uso corretto degli antibiotici in ambito umano e per la sorveglianza dei consumi.

Le aziende sanitarie e le singole strutture di malattie infettive sono impegnate in un approccio globale, nella prevenzione e controllo delle infezioni, attraverso una stewardship antimicrobica e diagnostica. Interessante l’iniziativa dell’Azienda veronese (il Progetto SAVE, Stewardship Antimicrobica dell’AOU di VErona), che prevede una sorta di “adozione” di un reparto per quattro settimane. Una equipe multidisciplinare affianca i professionisti del reparto, per migliorare l’appropriatezza nella somministrazione dei farmaci. Il percorso si conclude rilasciando una  “certificazione di prescrivibilità” antimicrobica al reparto, successiva alla formazione mirata dei medici.

BIBLIOWEB:

Epicentro ISS ATBresistenza https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/ar-iss-rapporto
Epicentro ISS CPE  https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/cpe-sintesi
SIChER – Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico in Emilia-Romagna (in PDF allegato)
E. Tacconelli (Dir. Mal. infett. e trop. Aou Verona): “Progetto SAVE adotta un reparto” https://www.youtube.com/embed/VnPRuu7ut3A
Dieci anni di SDO http://newmicro.altervista.org/?p=7225
Antibioticoresistenza: parliamone… http://newmicro.altervista.org/?p=6642
Antibiotico resistenza Upgrade sorveglianza http://newmicro.altervista.org/?p=5412
Smart Antimicrobial Stewardship http://newmicro.altervista.org/?p=5177
Antimicrobial Stewardship europea for children http://newmicro.altervista.org/?p=4962
Sanità: le SDO come unità di misura http://newmicro.altervista.org/?p=2616
“Treemap” ovvero la nuova analisi di qualità degli ospedali http://newmicro.altervista.org/?p=2308
La STEWARDSHIP dell’ANTIBIOTICOTERAPIA  http://newmicro.altervista.org/?p=1451

 SIChER – Sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico in Emilia-Romagna, Settembre 2019 (Pdf)

 Un Click per Leggere

 L’impatto economico delle infezioni del sito chirurgico nelle operazioni sanitarie – F.S. Mennini, P. Sciattella – CEIS, Roma (Ptx-FlipBook)

 Un Click per Leggere

 

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Assunta Sartor

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