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ECM: News?

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ECM: News?
(Last Updated On: 17 gennaio 2020)

Pensando alla formazione ECM, credo che molti di noi siano convinti della necessità di rivedere il sistema. Sicuramente sono affiorati problemi legati alla poca flessibilità del programma, alla natura delle domande del test finale, alla organizzazione dei convegni, alla formazione a distanza “chiavi in mano”, con i suoi pregi e difetti. Il sistema ECM ha sempre arrancato. Ultimamente ha iniziato a scricchiolare pesantemente, fino ad essere considerato l’elemento critico della qualità professionale, senza il quale il sanitario è così impreparato da rifugiarsi nella vituperata “medicina difensiva”.

Ovviamente non è così. Non siamo più bambini che fanno “compitini” o “quizzelli” e con questo sistemano il problema “aggiornamento professionale”. La Formazione è molto di più: è Conoscenza. Oltretutto l’adulto impara da chi vuole, quando vuole e quello che gli interessa. In questo contesto è lampante il ruolo delle società scientifiche: appare indispensabile affiancare, alla formazione congressuale residenziale, altre “modalità” comunicative, come quelle che svolgono anche i siti delle Società stesse (come il nostro) oltre alla formazione a distanza (FAD).

Anche la Commissione nazionale per l’Educazione Continua in Medicina (presieduta dal Ministro della Salute Roberto Speranza, con Vicepresidente Filippo Anelli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) si è accorta degli “schricchiolii” e ha deciso di riformare il sistema.

A vent’anni dalla sua istituzione, il processo attraverso il quale ogni professionista della salute si mantiene aggiornato, per rispondere ai bisogni dei pazienti, alle esigenze del Servizio sanitario ed al proprio sviluppo professionale, verrà riformato. Due decisioni per il 2020: la seduta della Commissione ECM ha dato un anno di tempo per cambiare il sistema. Intanto è stato prorogato al 31/12/2020 la scadenza dei crediti del triennio 2017-2019.

Nove i punti all’Ordine del giorno della seduta tenutasi nel dicembre scorso, che si è conclusa con diverse delibere. Tra le principali, quella che istituisce un Gruppo di lavoro per la revisione e la valorizzazione del sistema della formazione continua nel settore salute. Per la FNOMCeO, faranno parte della squadra che scriverà le regole dell’aggiornamento, per i prossimi anni, il Segretario, Roberto Monaco, il Coordinatore dell’Area Strategica Formazione, Roberto Stella ed il Componente della Commissione Nazionale Albo Odontoiatri, Alessandro Nisio.

L’istituzione del Gruppo di lavoro ha anche il compito di formalizzare, nel sistema ECM, la multi-professionalità, includendo anche i nuovi Ordini istituiti con la Legge 3/2018, con l’obbiettivo di una formazione comune e continua dei professionisti della salute, a garanzia del cittadino e della qualità delle cure.

Proprio per dar tempo ai nuovi Ordini di entrare a pieno titolo nel sistema dell’ECM, oltre che per dare corso alla riforma del sistema, “finalizzata ad elevare la qualità degli eventi formativi per migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali degli operatori sanitari, al fine di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all’assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale”, la Commissione ha deliberato di: a) mantenere l’obbligo formativo, pari a centocinquanta crediti, per il triennio 2020-2022 e b) di consentire l’acquisizione dei crediti formativi (relativi al triennio 2017/2019) sino al 31 dicembre 2020.

Adeguare l’ECM alle esigenze del Servizio sanitario nazionale rimane una delle scommesse più “difficili”, soprattutto quando il ruolo di provider viene svolto da Aziende Sanitarie che preferiscono tenerci in corsia o sul posto di lavoro, piuttosto che aggiornarci. Non necessariamente gli obiettivi sono comuni.

Bisogna chiarire che la formazione e l’aggiornamento sono obblighi deontologici per tutti gli iscritti agli Albi professionali. Sono anche obblighi di legge, per i sanitari che hanno rapporti con il SSN, in qualità di dipendenti o di convenzionati. Per tutti, quindi, sono previste sanzioni, sulla base del relativo Codice Deontologico. Per i convenzionati sono previste anche sanzioni di tipo contrattuale. La coesistenza, unica nel suo genere, nel nostro Ordine di liberi professionisti e di operatori del SSN,  ha creato ed alimentato l’equivoco di un ECM uguale per tutti.

La professione deve comunque fare i conti con i nuovi scenari legati, ad esempio, all’intelligenza artificiale, alla gestione dei dati personali (quella che una volta chiamavamo Privacy e che oggi  fa riferimento ad un importante corpo legislativo, europeo, nazionale ed aziendale), alle inedite frontiere della bioetica, alla cronicità e, non ultima, alla multidisciplinarietà del lavoro in equipe. Sono tutte realtà che impattano sul lavoro quotidiano e che devono essere integrate in un unico sistema.

Una semplificazione delle norme, che in questo modo non verrebbero banalizzate ma rese più serie, aiuterebbe sia i liberi professionisti (finalmente equiparati agli iscritti di tutti gli altri albi) sia e  soprattutto i colleghi che operano nel SSN. La legge prevede per questi ultimi un aggiornamento che potremmo definire (per analogia con i docenti della Scuola pubblica) “obbligatoria, permanente e strutturale”, quindi da effettuarsi in orario di lavoro.

BIBLIOWEB:

New Deal per l’Ecm http://newmicro.altervista.org/?p=5225
FAD IN MED & ANTIMICROBIAL STEWARDSHIP http://newmicro.altervista.org/?p=6648
ECM vestita di nuovo http://newmicro.altervista.org/?p=4538
Buona ECM a Tutti! http://newmicro.altervista.org/?p=2017

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Paolo Lanzafame

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