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Malattia di Chagas alle porte

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Malattia di Chagas alle porte
(Last Updated On: 10 febbraio 2019)

Nelle patologie da vettore deve essere sempre conosciuta e trattata la malattia. Identificare però l‘insetto o l’agente di trasmissione, riveste notevole importanza soprattutto in rapporto all’ecoambiente, potendo così conoscere le condizioni nelle quali queste malattie si sviluppano. La globalizzazione ci pone di fronte a nuove realtà, con situazioni particolari, specie in Europa, dove i vettori sono in genere importati o, in alcuni casi, possono mancare. L’esempio è dato dalla tripanosomiasi Americana, parassitosi tipica del nuovo continente, universalmente nota come malattia di Chagas.

Un po’ di storia. Studiando un’epidemia di malaria (in un accampamento di operai che stavano costruendo la ferrovia della compagnia E.F. Central do Brasil) nel 1907, Carlos Chagas, inviato dall’Instituto Bacteriológico Oswaldo Cruz di Rio de Janeiro (col collega Belisário Penna), scoprì che alcune cimici dette barbeiros (del genere Panstrongylus) erano portatrici, nell’intestino e nelle feci, di  tripanosomi. Tornato a Rio de Janeiro, fece pungere alcune scimmie dalle cimici raccolte e nel sangue periferico di una di queste ritrovò, poi, i tripanosomi.

In onore del suo maestro Oswaldo Cruz, chiamò il parassita Schizotrypanum cruzi, quindi Trypanosoma cruzi. Scoprì le forme tissutali del parassita, gli amastigoti, che formavano nidi e pseudocisti nelle fibre muscolari e cardiache. Successivamente, nella località di Lassance, Chagas segnalò il primo caso di forma acuta: trovò lo stesso parassita nel sangue di una bambina (Berenice) con febbre, anemia, epatosplenomegalia (la bimba visse fino a veneranda età, senza problemi). Dimostrò che era la causa di una malattia molto comune nelle regioni rurali del Brasile: la tripanosomiasi americana.

Fu nell’aprile del 1909 che il ventinovenne Carlos segnalò (sulla Revista Brasil-Médico) la nuova patologia, che prese il nome di malattia di Chagas, unico caso nella storia della medicina di ricercatore capace di descrivere, in modo compiuto, una nuova malattia infettiva, il suo agente eziologico, il vettore, l’ospite definitivo, il quadro clinico e l’epidemiologia. Il figlio, Evandro Chagas, radiologo e cardiologo, negli anni venti del XXI secolo, fece i primi e più importanti studi sulla cardiopatia “chagasica” (fu il primo a studiarne i segni elettrocardiografici).

La malattia colpisce da 16 a 18 milioni di persone, nelle zone endemiche dell’America Latina. I parassiti provengono dalle feci delle cimici e infestano l’uomo attraverso le mucose o le ferite  cutanee (anche da grattamento). Dopo una moltiplicazione locale, il protozoo raggiunge per via ematica gli organi bersaglio, soprattutto attraverso il plesso nervoso cardiaco e intestinale. La profilassi si basa sulla lotta anti-vettore e sul miglioramento delle condizioni di vita. La patologia colpisce più di 150 specie animali (uomo compreso). Questo nelle Americhe.

In Europa (e in Italia) manca il vettore, o meglio, i vettori: cimici della sottofamiglia Triatominae (famiglia Reduvidae) note come “kissing bugs”, capaci di inoculare il protozoo con punture (notturne). Infestano le abitazioni povere delle zone rurali (tetti e muri di paglia o stoppia), sono presenti dal Texas all’Argentina settentrionale, con il 40% dei casi proprio in Brasile.

La malattia si può trasmettere anche attraverso le emotrasfusioni, il latte e la placenta materna. Intuibile, quindi, l’importanza anche “da noi”.

La fase acuta, successiva all’infestazione, è di solito asintomatica, ma si può accompagnare a febbre, malori, mialgia, cefalea e ad una lesione dall’aspetto foruncolare (Chagoma), per lo più nella regione cefalica. La penetrazione del parassita, per via oculare, provoca la formazione di un complesso patognomonico, conosciuto come ‘segno di Romana: edema palpebrale monolaterale o bilaterale, poco doloroso, caratterizzato da gonfiore a livello dei gangli ed accompagnato, a volte, da congiuntivite.

Questo stadio acuto può essere mortale, in età pediatrica (per edema cerebrale). Più spesso i sintomi scompaiono spontaneamente, dopo 4-8 settimane. In più di un terzo delle persone infestate, dopo un periodo di latenza, compare la fase cronica. Dura 10-30 anni e causa lesioni irreversibili a livello cardiaco (20-40%), del tubo digerente (megaesofago e megacolon  6-15% ) ed a livello neurologico (3%). La forma cronica può associarsi ad encefalopatia ed a morte improvvisa.

La diagnosi si basa sull’individuazione dei tripanosomi nel sangue, durante la fase acuta o sulla sierologia. La terapia prevede la somministrazione di farmaci antiprotozoari (nifurtimox o benzonidazolo), che purtroppo perdono di efficacia col progredire della malattia. Le cardiopatie croniche e la visceromegalia richiedono quindi una terapia appropriata.

Una tra le malattie tropicali dimenticate. Il Laboratorio, come segnala l’OMS, coi test ELISA, quelli di immuno-agglutinazione o di conferma, svolge un ruolo fondamentale per identificare questa (come altre) patologie d’importazione: lo sottolinea il Prof. Spinello Antinori, con la sua relazione. Lo ringraziamo per aver messo a disposizione le sue diapositive (e-book allegato).

BIBLIOWEB:

Antinori S. – in Atti del corso “Malattie Parassitarie da Vettore: problematiche sanitarie in pianura padana” – La malattia di Chagas bussa alla nostra porta: siamo preparati? – Desenzano del Garda 1°dicembre 2018 (in Ppt-FlipBook)
Sito Min Sal   http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=220&area=Malattie_infettive
ORPHANET Tripanosomiasi americana   https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?Lng=IT&Expert=3386
Sicurezza Trasfusionale   http://newmicro.altervista.org/?p=5339
Filariosi di massa   http://newmicro.altervista.org/?p=4790
Bimbi & Viaggi   http://newmicro.altervista.org/?p=4418
Ivermectin days   http://newmicro.altervista.org/?p=3394
Ivermectina batte cinque (paesi) http://newmicro.altervista.org/?p=3811
Le Malattie Tropicali Dimenticate   http://newmicro.altervista.org/?p=1977
NTD sono ancora veramente tropicali? http://amicimedlab.altervista.org/?p=8056

 La malattia di Chagas bussa alla nostra porta: siamo preparati? – Spinello Antinori, Desenzano del Garda, 1 Dicembre 2018 (PPT-FlipBook)

Un Click per Leggere

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