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Discriminazione di genere: uccide

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Discriminazione di genere: uccide
(Last Updated On: 25 novembre 2018)

Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne

IL25 novembre è la data scelta come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, dall’’Assemblea generale delle Nazioni Unite, per sensibilizzare l’opinione pubblica (ed i governi). Istituita tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, le organizzazioni internazionali e le ONG sono invitate a organizzare attività sul tema, in tale ricorrenza.

La data ricorda il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal (avvenuto il 25 novembre 1960), oppositrici del  regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), efferato dittatore della Repubblica Dominicana. Mentre si recavano a far visita ai loro mariti, in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare.  Furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate. I corpi, a bordo della loro auto, vennero gettati in un precipizio, per simulare un incidente.

Solo dal 2005, in Italia, alcune strutture (Centri antiviolenza e Case delle donne) hanno cominciato a celebrare la giornata. Dal 2006, a Bologna, la Casa delle donne per non subire violenza, promuove annualmente il Festival “La violenza illustrata”, unico caso  italiano interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia, vengono organizzate, in occasione del 25 novembre, per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.

Negli ultimi anni anche istituzioni ed enti (come Amnesty International) celebrano questa giornata, attraverso varie iniziative. In Italia la prima manifestazione e senza alcun patrocinio politico è del 2007, con 100.000 donne (40.000 secondo la questura) che hanno manifestato, a Roma, “Contro la violenza sulle donne”. L’attenzione mediatica si è ulteriormente attivata nel 2016, con una manifestazione imponente, organizzata sempre a Roma, intorno alla sigla “Nonunadimeno” (presenza stimata di 200.000 donne).

Anche a livello scientifico e medico se ne parla; e parla anche italiano. Valentina Gallo, della Queen Mary University di Londra, ha commentato sulla prestigiosa rivista BMJ Global Health:.. “Più la società è iniqua, maggiore è il numero delle bambine penalizzate“. L’ineguaglianza di genere, particolarmente accentuata nei paesi dominati da una cultura patriarcale, è un fattore di rischio che espone le bambine, al di sotto dei cinque anni di vita, a un maggiore tasso di mortalità, rispetto ai maschietti.

Le diseguaglianze di genere sono responsabili di molti decessi tra le bambine sotto i cinque anni e tende ad annullare il vantaggio naturale che le bambine hanno, sui maschietti, in quanto a chance di sopravvivenza  In tutto il mondo sono stati 5,9 milioni i bambini sotto i cinque anni che hanno perso la vita (dati 2015). Più della metà di queste morti è dovuta a malattie prevenibili e curabili, comunque collegate a fattori socio-economici, che incidono negativamente sulla possibilità di accedere alle cure, anche le più semplici.

La ricerca della collega Gallo ha considerato 195 paesi, tenendo debito conto del GII (Indice di diseguaglianza di genere),  indicatore che va da zero (società eque) a 1 (società più inique, in cui il sesso femminile è molto svantaggiato). In Italia il GII  è di 0,085. Il range va da un minimo di 0,04 (Svizzera) a un massimo di 0,767 (Yemen), con una media mondiale di 0,36.

Questo studio si va ad aggiungere ad un crescente lavoro di ricerca, a suffragio della tesi che le diseguaglianze di genere producono peggiori condizioni generali di salute nei bambini (sia  maschi che  femmine). “Per ridurre la mortalità infantile, le politiche globali dovrebbero concentrarsi sulla riduzione delle diseguaglianze di genere” migliorando la salute riproduttiva, l’empowerment delle donne attraverso politiche specifiche, l’educazione e l’inclusione nelle attività produttive.

Due diverse spiegazioni e molte situazioni, tra i fattori determinanti l’ineguaglianza di genere, particolarmente accentuata in alcune culture. Da un lato un effetto diretto sulle bambine (in India sono vaccinate meno frequentemente dei bambini e la circoncisione femminile, di per sè non priva di rischi, è in aumento, dato che  le bambine sono portate meno frequentemente in ospedale, per problemi di salute). Non minore l’effetto indiretto: le madri di bambine possono essere discriminate, rispetto alle madri dei maschi (isolate socialmente o esposte a maggiore violenza domestica).

Pensiamoci, e non solo il 25 novembre !

BIBLIOWEB:

N.Iqbal, A. Gkiloleka, A. Milner D. Montag, V. Gallo – Girls’ hidden penalty: analysis of gender inequality in child mortality with data from 195 countries – BMJ (in PDF allegato) https://gh.bmj.com/content/3/5/e001028
Sito UN http://www.un.org/en/events/endviolenceday/
http://www.un.org/en/events/endviolenceday/resources.shtml
Sito NonUnaDiMeno https://nonunadimeno.wordpress.com/
Linee guida contro la violenza sulle donne  http://newmicro.altervista.org/?p=3852
Remember MGF http://newmicro.altervista.org/?p=3342
Sulle denunce di Reati di soggetti deboli http://newmicro.altervista.org/?p=3283
Gender Oriented http://newmicro.altervista.org/?p=2817
STOP MGF http://newmicro.altervista.org/?p=2210

 Girls’ hidden penalty: analysis of gender inequality in child mortality with data from 195 countries – BMJ Glob Health, 14 September 2018 (PDF)

Un Click per Leggere

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Elisa Vian

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