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Celiachia d’Italia

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Celiachia d’Italia
(Last Updated On: 20 marzo 2018)

“Senza glutine, specificamente formulato per celiaci” o “senza glutine, specificamente formulato per persone intolleranti al glutine”: sono le nuove diciture introdotte dall’Europa (Regolamento dell’Unione Europea 609/2013), che consentono anche da noi, agli alimenti senza glutine destinati ai celiaci, di accedere al Registro Nazionale degli Alimenti erogabili (Decreto ministeriale, dal 20 Luglio 2017). Viene confermata in questo modo la modalità di assistenza previste per i celiaci, nei Livelli Essenziali di Assistenza.

I dati contenuti nella Relazione al Parlamento 2016 del ministero della Salute, come ogni anno, fa il punto sulla celiachia, un’enteropatia infiammatoria permanente, con tratti di auto-immunità, provocata dall’ingestione di glutine, in soggetti geneticamente predisposti. E’ la più frequente intolleranza alimentare. Colpisce circa il 1% della popolazione mondiale ed è caratterizzata da un peculiare aspetto istologico della mucosa duodenale: atrofia dei villi, iperplasia delle cripte e infiltrazione linfocitaria.

La mappatura epidemiologica parla in Italia di 198.427 celiaci diagnosticati, di cui 2/3 appartenenti della popolazione femminile ed il terzo rimanente a quella maschile. La malattia celiaca, per la sua natura autoimmunitaria, risulta interessare più le donne (138.902) che gli uomini (59.525), con una proporzione media di F2:1M. La Regione abitata da più celiaci è la Lombardia (37.907 soggetti residenti), seguita dal Lazio (19.325) e Campania (18.720).  Le nuove diagnosi, nel 2016, sono state di 15.569, oltre 5.000 diagnosi in più, rispetto al 2015.

Nella popolazione femminile la prevalenza più alta si è registrata in Sardegna, col 0,60%, mentre quella più bassa la ritroviamo nelle Marche, con il 0,30%. I dati sulla prevalenza sono stati calcolati anche all’interno delle singole popolazioni, maschile e femminile, di ciascuna area geografica. La prevalenza media maggiore è stata riscontrata nelle Isole, mentre quella più bassa si è registrata al Sud, con lo 0,31 per cento.

Analizzando la celiachia dal punto di vista dell’età (Relazione al Parlamento 2016), la fascia più numerosa è quella compresa tra i 19 ed i 40 anni (69.038 celiaci, 34,79 %) seguita da quella 41-65 anni (62.572, 31,53%). Le mense scolastiche, ospedaliere e quelle annesse alle strutture pubbliche, devono garantire un pasto senza glutine ai celiaci che ne fanno richiesta (legge 123/2005).

Per una persona con diagnosi di celiachia, l’aggiunta di avena ad una dieta priva di glutine, potrebbe non solo aumentare le alternative alimentari ma anche aiutare a seguire meglio la dieta senza glutine, con una più elevata qualità di vita. A dimostrarlo è una revisione dei risultati di 28 studi (Gastroeneterology).  Il lavoro dimostra che l’avena non contiene la stessa proteina che provoca la celiachia; si ritiene che quella pura sia sicura per la maggior parte dei pazienti con malattia celiaca. E’ la contaminazione con altre fonti di cereali (che possono contenere glutine) che deve essere evitata. L’avena, rispetto ad altri cereali, è una fonte di proteine di buona qualità, vitamine e minerali ed è capace di migliorare la “palatabilità” e la consistenza degli alimenti privi di glutine.

L’attenzione verso la patologia, con un nuovo studio (Pediatrics), segnala che le donne malate di celiachia hanno maggiori probabilità di essere anche affette da anoressia nervosa, sia prima sia dopo la comparsa della malattia celiaca. Viene sottolineato che la malattia celiaca e l’anoressia nervosa possono avere sintomi simili: dolori addominali, dopo aver mangiato, una sensazione di pienezza, cambiamenti nelle abitudini intestinali e perdita di peso. Per questo è difficile fare una diagnosi corretta.

Dirimente per stilare la diagnosi di celiachia è il risultato della biopsia. Attualmente le analisi che misurano l’immunoglubulina A diretta contro la transglutaminasi tissutale (TTG) o l’endomisio (EMA), sono impiegate per selezionare i pazienti da sottoporre ad endoscopia diagnostica ed alla valutazione dell’istologia intestinale. Sono ancora dubbie le evidenze circa la validità dell’esame della IgG contro i peptidi della gliadina-deamidata (DGL). L’uso di questi test, per diagnosticare la malattia in età pediatrica, rimane spesso controverso.

Una prospettiva interessante, che emerge da uno studio prospettico (Gastroeneterology) condotto in Germania, orienta verso una diagnosi di celiachia senza effettuare biopsie. In pazienti pediatrici è possibile, attraverso la misurazione degli anticorpi diretti contro alcuni enzimi, escludere la malattia celiaca.  Nello studio, i ricercatori evidenziano che quasi il 85% dei bambini sani presenta livelli IgA-TTG e IgG-DGL sotto il limite superiore, mentre la maggior parte di quelli celiaci (76,4%) ha livelli di IgA-TTG 10 volte superiore al normale. La combinazione TTG-DGL, ha criteri di affidabilità, con stime del valore predittivo (positivo/negativo) di circa il 95% e limiti inferiori, dell’intervallo di confidenza, attorno al 90%.Tutti i pazienti con IgA-TTG almeno 10 volte superiori al “normale” presentavano risultati IgA-EMA positivi e stato HLA compatibile con la malattia celiaca.

BIBLIOWEB:

Decreto 17 maggio 2016 – Assistenza sanitaria integrativa per i prodotti inclusi nel campo di applicazione del regolamento (UE) 609/2013 e per i prodotti alimentari destinati ai celiaci e modifiche al decreto 8 giugno 2001. (16A04367) (G.U. Serie Generale , n. 136 del 13 giugno 2016) http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=55040&articolo=1
Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia – Anno 2016. http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2689
Pinto-Sanchez M.I, et al – Safety of Adding Oats to a Gluten-Free Diet for Patients With Celiac Disease: Systematic Review and Meta-analysis of Clinical and Observational Studies  http://www.gastrojournal.org/article/S0016-5085(17)35474-4/pdf
Marild K. et al – Celiac Disease and Anorexia Nervosa: A Nationwide Study http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2017/03/30/peds.2016-4367
Wolf J, et al – Validation of Antibody-Based Strategies for Diagnosis of Pediatric Celiac Disease Without Biopsy. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28461188
Celiachia “di genere” http://amicimedlab.altervista.org/?p=9684
Celiachia & SGNC “aggiornare” l’approccio  http://amicimedlab.altervista.org/?p=7120
Etichette alimentari: un QUID in più http://newmicro.altervista.org/?p=3819

  Celiachia: Relazione Annuale al Parlamento – rif. Anno 2016 (PDF-FlipBook)

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Francesco Bondanini

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