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Spesa farmaceutica e biosimilari

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Spesa farmaceutica e biosimilari
(Last Updated On: 24 agosto 2017)

Top Five: oncologia, diabete, patologie autoimmuni, dolore e respiratorio

Alivello mondiale, le stime indicano, per i prossimi anni, un incremento medio tra il 4 ed il 7% che porterà il mercato globale farmaceutico alla cifra di 1.400 miliardi di dollari, a fronte dei 1.100 registrati nel 2016. E da noi? La crescita del mercato farmaceutico italiano, in valori assoluti, si è più che dimezzata rispetto al 2015. Il mercato ha chiuso con un + 6%, contro il + 13,3% dell’anno precedente. Anche la farmaceutica ospedaliera ha rallentato la crescita, tornando a livelli di  una cifra negli ultimi mesi dell’anno.

Nel 2016 nelle farmacie le specialità registrano un decremento del 2%. I dati sono contenuti nell’opuscolo diffuso da Federfarma. Il settore vede ormai da diversi anni una riduzione costante della spesa lorda e netta. Il calo riguarda soprattutto i farmaci di auto-cura ed in particolare gli OTC (in tutto ca  -150 milioni). In negativo anche i farmaci rimborsabili con nota.

La spesa pro-capite in farmacia passa dai 425 euro del 2015 ai 413 di quest’anno. Fra le aree terapeutiche più importanti (sopra i 200 milioni), per anno aumentano solo i prodotti per l’ipertrofia prostatica, gli antiepilettici, i regolatori del colesterolo e gli antipiretici/analgesici. Un recupero di parte delle perdite si ottiene grazie al segmento commerciale. Il turnover totale (farmaco e libera vendita) chiude a 25,2 miliardi (prezzo al pubblico) con un -1,2% rispetto al 2015, mentre i volumi restano sostanzialmente invariati (- 0,3%). Il consumo di farmaci etici, totalmente o parzialmente rimborsabili, è cresciuto (+ 0,2%) mentre la domanda dei prodotti totalmente a carico dei pazienti (fascia C) ha un saldo negativo (-1,7%).

I medicinali con obbligo di ricetta, nel loro insieme, sono pressoché stabili come domanda, pur con un saldo negativo sui valori, ancora collegato ai tagli dei prezzi conseguenti alle ultime scadenze brevettuali. Anche l’auto-cura è in calo, per volumi, specialmente l’automedicazione: – 4,5%.  Il resto del mercato commerciale ha luci ed ombre. Mostra grande vitalità il segmento dei prodotti notificati, specie gli integratori, cresciuti come vendita del 7% in volume e del 8% in valore.

I prodotti per bambini perdono più del 5% in fatturato, nell’area igiene & beauty: la cosmesi ed i prodotti di igiene sono stabili nei consumi, mentre i valori economici presentano ancora un bilancio positivo. Buon risultato per i cibi speciali nel segmento nutrizionale che, nel complesso, presenta una sofferenza a carico soprattutto dei prodotti dietetici per l’infanzia.

Oltre 587 milioni le ricette nel 2016, 9,7 ricette (in media) per ciascun cittadino. La composizione dei consumi in regime di SSN, nel 2016, conferma i farmaci per il sistema cardiovascolare come categoria a maggior spesa, pur con una diminuzione del valore (- 0,7%) a fronte di un leggero incremento dei consumi (+ 0,4%), per un maggior utilizzo di medicinali a brevetto scaduto (prezzo inferiore).

Durante le conferenze congiunte delle associazioni europea e mondiale delle aziende produttrici del comparto (Medicines for Europe e IGBA), tenutasi a Lisbona nel Giugno scorso, c’è stata testimonianza per la prima volta del “sorpasso” degli equivalenti sui “brand”. I farmaci equivalenti rappresentano il 62% dei medicinali dispensati in Europa, pur impattando solo per il 4% sul budget sanitario complessivo del “UE”. Da sole cinque aree terapeutiche cumulano il 34% della spesa farmaceutica globale: oncologia (21%), diabete (16%), patologie autoimmuni (15%), dolore (3%), respiratorio(5%).

Al centro degli incontri, oltre alla cooperazione internazionale in materia di regolamentazione, risulta l’evidente necessità (avvalorata da diversi studi, presentati nel corso delle conferenze) di una urgente revisione delle politiche in materia di medicinali, al fine di stimolare l’accesso più ampio ai preparati equivalenti, biosimilari ed a valore aggiunto. La disponibilità di medicinali di qualità e accessibili, rimane il fondamento della sostenibilità dei sistemi sanitari europei e le misure di riduzione dei prezzi non sono l’unica soluzione per abbattere i costi. Equivalenti e biosimilari devono comunque rimanere al centro di tutte le politiche che mirano ad assicurare l’efficienza dei sistemi sanitari universalistici.

L’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali con la pubblicazione L’uso dei Farmaci in Italia – Rapporto Nazionale 2016” sottolinea ed analizza queste tendenze in Italia, approfondendo le diversità territoriali, regione per regione, del fenomeno “consumo”.

BIBLIOWEB:

L’industria Farmaceutica in Italia – Farmindustria, 2017  (in formato PDF-FlipBook)

Un Click per Visualizzare

L’uso dei Farmaci in Italia – Rapporto AIFA 07/2017 / Spesa Farmaceutica 2016 – Federfarma, 04/ 2017  (in formato PDF)

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Sergio Galmarini

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