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Amianto Big Killer

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Amianto Big Killer
(Last Updated On: 4 agosto 2017)

Molto tempo è passato dall’utilizzo “voluttuario” dell’amianto come materiale a basso costo, adattabile a molteplici situazioni: basti ricordare che è stato usato per simulare la neve nel kolossal “il mago di Oz”, con Judy Garland. Oggi il mesotelioma in Italia, è l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne. È “il” tumore che può originare nelle cellule del mesotelio, per effetto delle fibre di amianto. Placche, ispessimenti, mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale, della tunica vaginale e del testicolo, carcinoma polmonare, sono alcune delle patologie che l’INAIL riconosce come correlate a questa “sostanza”.

Nel nostro paese sono 2.732 i pazienti, ad oggi, con diagnosi di mesotelioma. In Italia il rischio di sviluppare questa patologia è di un uomo ogni 234 e di una donna su 785. L’Amianto-Asbesto è un “big killer” che si fa spazio nella quotidianità di ognuno di noi, perché i casi di mesotelioma non sono altro che la punta dell’iceberg. L’emergenza amianto è ben più vasta di quanto possa risultare dai dati epidemiologici: in Italia più di 6.000 persone perdono la vita, ogni anno, per tutte le patologie correlate. Ci sono circa 2.400 scuole italiane (con 350 mila studenti e 50 mila dipendenti) in cui è presente l’amianto. Nel solo Lazio, un istituto su 5 non è a norma e nella stessa Regione sono 844 i casi di mesotelioma maligno accertati, dal 2001 al 2015.

Ma l’amianto è presente anche in ospedali, edifici pubblici e aerei, navi e altri mezzi militari: a 25 anni dalla legge 257/92, che  in Italia ha stabilito il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali di amianto e/o contenenti amianto, ne risultano ancora in circolazione 40 milioni di tonnellate, in circa 50 mila siti ed un milione di micrositi. Per rimuovere totalmente ogni traccia di amianto, dal territorio italiano, con gli attuali ritmi di bonifica, ci vorrebbero mille anni.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono oltre 107.000 i decessi tra i soli lavoratori italiani, per patologie asbesto correlate. E secondo i numeri del “cancro 2016” di Aiom/Airtum, in Italia, sono stati circa 1.900 i nuovi casi diagnosticati, con un particolare incremento per i soggetti oltre i 50 anni. Secondo “IARC” 2012 (International Agency for Research on Cancer), tra le neoplasie causate dall’esposizione all’amianto, rientra anche il cancro alle ovaie. E’ stata inoltre confermata l’associazione tra esposizione e maggiore incidenza di cancro alla laringe, allo stomaco ed al colon retto.

La correlazione riconosciuta tra l’esposizione all’asbesto ed una maggior incidenza di “altri tumori”,  oltre al mesotelioma, dovrebbe portare INAIL ad inserire, nelle sue tabelle, queste patologie, ad integrazione dell’elenco già esistente. I numeri definiscono l’epidemia, tanto più grave in quanto  non sussistono limiti di soglia al di sotto della quale il rischio si annulla. Tutte le esposizioni di amianto sono dannose per la salute umana! Trattandosi di un cancerogeno, come per tutti i cancerogeni, il limite è 0, il resto sono “fake” news.

Nel Notiziario (BEN) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) viene “dato conto” dei casi legati a lavoratori addetti alla costruzione/riparazione di mezzi ferroviari. Sempre  il ISS ha affrontato con uno dei suoi Rapporti, il 17/12, l’aspetto analitico dei corpuscoli nei tessuti umani e della concentrazione di micro-particelle di asbesto nelle matrici organiche. Il lavoro è davvero apprezzabile considerando che, in letteratura, sono decritte ed applicate metodiche così diverse da rendere i dati poco confrontabili. L’analisi (proposta dal Gruppo Biofibre)  nel tessuto polmonare umano (e non solo) è fondamentale sia per lo studio delle patologie asbesto-correlate sia per la valutazione della passata esposizione.

Nella validazione del metodo, è stato definito il “misurando” attraverso un atlante di immagini e sono stati determinati campo di misura, ripetibilità accettabile, limite di rilevazione e sensibilità analitica. Attraverso la composizione di un materiale di riferimento, certificato in accordo con la norma ISO 13528:2005, è stata determinata l’incertezza di misura. Il metodo è applicabile anche all’analisi di liquidi biologici (lavaggio bronco-alveolare, espettorato).

Ai Laboratori farne tesoro.

BIBLIOWEB:

  • Girardi P, Bressan V, Gioffrè F, Eder M,  Merler E – Eccesso di tumori asbesto-correlati in uno studio di coorte, su addetti alla costruzione e riparazione di mezzi ferroviari –  Not Ist Super Sanità 2017;30(4) Inserto BEN (in allegato PDF)
  • Corpuscoli dell’asbesto nel tessuto polmonare umano e liquidi biologici: metodo analitico e atlante fotografico. Gruppo Biofibre Istituto Superiore di Sanità 2017, iv, 58 p. Rapporti ISTISAN 17/12 (in allegato PDF)

 ISS Tumori asbesto-correlati e Rapporto ISTISAN 17/12  (in formato PDF)

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Elisa Vian

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