Blog

Post EXPO 2015

Posted by:

Post EXPO 2015
(Last Updated On: 9 giugno 2017)
Post EXPO 2015: vogliamo cogliere l’opportunità?

Nell’area dove si è svolta l’Esposizione Universale 2015 anche quest’anno dal 27 maggio riapre il Parco Experience, che da Maggio a novembre vedrà avvicendarsi numerose iniziative culturali, sportive, di intrattenimento e musica dal vivo all’Open Air Theatre. Questo grande palco attrezzato, che lo scorso anno ha ospitato i concerti di Bocelli, Nannini e Venditti, è stato rinnovato e ampliato fino a 17.000 posti. Riapre anche palazzo Italia che ospiterà mostre e altre iniziative nei suoi locali compresi il ristorante di 700 mq e la sua terrazza che affaccia sull’Albero della Vita e che anche quest’anno fornirà lo spettacolo di luci e suoni. Mongolfiere, droni, aquiloni e tanto altro animeranno il Festival del Volo dal 2 al 4 giugno. Dalle ore 11.00 del 10 giugno alle h 23.00 dell’11 giugno Experience organizza “The Color Run”, una corsa non competitiva di 5 km, che si svolge in un contesto festoso ricco di colori e musica, dove si parte vestiti di bianco e si arriva colorati in allegria! Anche quest’anno, pertanto, il Parco Experience potrà essere visitato gratuitamente da fine maggio a novembre2017 nei fine settimana e tutti i giorni in agosto.

Secondo Giovanni Azzone, presidente di Arexpo, la società pubblica proprietaria dell’area di circa un milione di mq sede dell’Expo 2015, queste iniziative, già al secondo anno di sviluppo, mentre vanno nella direzione di “realizzo del  primo grande Parco della Ricerca, del Sapere e dell’Innovazione in Italia, vogliono anche gestire il Sito valorizzandone le caratteristiche di fruibilità evitando ogni forma di degrado. La seconda edizione di EXPerience presenta delle importanti novità che vanno proprio nella direzione di rendere quest’area sempre più protagonista della vita del nostro territorio sul modello di altre esperienze come ad esempio il post Olimpiadi di Londra, che hanno la nostra stessa mission.” Tale concezione viene anche sottolineata da Giuseppe Bonomi, AD di Arexpo, affermando che mantenere l’area in buono stato di conservazione è l’obiettivo che permetterà di accelerare il processo di trasformazione territoriale per renderla un luogo di riferimento nazionale. Precisa, inoltre, Filippo del Corno , assessore alla Cultura del Comune di Milano, come quest’area dell’ex Expo 2015 si appresta a diventare un polo scientifico di livello altissimo, essendo già in corso l’attuazione del progetto del Parco sopra citato, che vedrà approdare qui Aziende e Università .

A ben riflettere, fin dalla sua fondazione in data 1/6/2011, la AREXPO, società partecipata composta da Regione Lombardia (34,67%), Comune di Milano (34,67%), Fondazione Fiera Milano (27,66%), Città Metropolitana Milano (2%), Comune di Rho (1%), non è nata con il solo scopo di acquisire le aree e metterle a disposizione della Società Expo 2015, ma anche per il monitoraggio e il coordinamento del processo di sviluppo nel post-EXPO caratterizzata in una prima fase c.d. Experience, di breve-medio periodo, finalizzata a valorizzare e riqualificare il sito espositivo per permettere una continuità d’uso e la gestione temporanea dell’area e dei manufatti. A tal fine per l’affidamento della ideazione, sviluppo e gestione di un progetto Masterplan di “Rigenerazione Urbana”dell’area ex Expo Milano 2015, ha ricercato un partner con il quale stipulare un contratto misto di appalto e concessione suddiviso in due fasi: la prima fase prevede il supporto tecnico, economico e finanziario ad Arexpo per l’ideazione e elaborazione del Masterplan nell’area di circa un milione di mq. La seconda fase prevede una concessione (pagamento di un canone ad Arexpo) per la gestione degli spazi con costituzione di un diritto di superficie per una durata massima di 99 anni per la parte non riservata ad Arexpo S.p.A.,da valutare come Superficie Lorda di Pavimento (SLP) a 250.000 mq, estensibili ad esito di affidamento fino a 480.000 mq.(SLP). Con tale modalità a inizio gennaio 2017 è stato lanciato un bando internazionale a scadenza fine febbraio.

Già nel 2015 all’Istituto italiano di tecnologia (Iit), con sede principale a Genova, era stata affidata la coordinazione per la stesura di un progetto per il dopo Expo, sviluppato poi insieme al Politecnico di Milano, all’Università degli studi di Milano, all’Università degli studi Milano Bicocca, in collaborazione con gli Istituti di ricerca clinica e ospedaliera di Milano, la Fondazione Edmund Mach di Trento, il CINECA di Bologna e il CREA . Tale progetto denominato “Human Tchnopole Italy 2040”, presentato al piccolo Teatro di Milano il 24/02/2016, comprende la creazione di un grande Centro di ricerca sulla genomica, il big data, la nutrizione, il cibo, la sostenibilità con la previsione di impiego di circa 1.600 persone.

Subito dopo, nel primo trimestre 2016 a Boston nel quartier generale della Watson Health della IBM,  viene siglato un accordo da 150 milioni di dollari con il governo italiano per aprire il primo centro in Europa nell’ambito del progetto Human Technopole; per tale accordo Ginni Rometty, AD di IBM definisce il futuro centro “il primo del suo genere in Europa. Sosterrà l’agenda di riforma del governo italiano risparmiando sul fronte dei costi e rendendo il sistema sanitario più sostenibile.” Gli fa eco il Ministro delle politiche agricole Martina: “Prende sempre più forma così l’investimento strategico che stiamo facendo per fare di Milano la capitale della ricerca italiana nel campo delle scienze e della tecnologia per la vita.”  Notevole attenzione, di fatto, verrà posta alla ricerca agroalimentare grazie al Centro di Agri-food and Nutrition Genomics, che accoglierà i maggiori esperti mondiali del settore con l’obiettivo di fornire attraverso l’alimentazione quanto più utili informazioni sulla tutela della salute e dare indicazioni sulla prevenzione delle malattie degenerative al fine di aumentare e migliorare le aspettative di vita.  La centralità del progetto è costituita dal polo di ricerca che già a dicembre p.v. potrà usufruire dei primi 674 mq con l’utilizzo di Palazzo Italia, che ne sarà il fulcro. Al suo fianco saranno costruiti due nuovi edifici di cui il primo, a destinazione laboratori per circa 2.000 mq.,si prevede finito entro il 2019 e il secondo di circa 20.000 mq  verrà pronto nel 2021. Questa cittadella della scienza occuperà uno spazio di circa 35.000 mq , in cui aggettano un parco di 4.000 mq  e  i due nuovi edifici più i tre già esistenti, che saranno riconvertiti. Tappa fondamentale del programma è anche il trasferimento nell’area delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano con la creazione di un Campus, la cui ideazione insieme agli insediamenti privati e aziendali verrà dal futuro sviluppatore dell’area , vincitore della gara per il Masterplan totale.  Human Technopole insieme al Campus delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano rappresenta un elemento fondamentale di questo programma, perché farà anche da catalizzatore di altri insediamenti incentrati sul settore biomedico, della salute e della qualità della vita, secondo Giuseppe Bonomi, AD di Arexpo, che afferma: “Arexpo ha il compito di sviluppare e concretizzare, insieme a tutti gli altri soggetti coinvolti, un progetto unico nel nostro Paese come è quello di creare un vero e proprio hub della ricerca e della conoscenza”.

Si prevede l’entrata a pieno regime nel 2024 e un totale di 1.500 persone fra ricercatori e addetti che vi lavoreranno.  Il Polo di ricerca, così come presentato a marzo u.s. da Stefano Paleari, presidente del comitato Human Technopole (HT), sarà organizzato in sette centri:

Ÿ• Medical Genomics (Ricerca sulla genomica di base, in particolare su quanto interessi malattie oncologiche ed autoimmuni, invecchiamento ed infiammazione. Studio di strategie terapeutiche mirate ai profili genetici dei pazienti con avvio di test pre-clinici in collaborazione con gli istituti ospedalieri dell’interland milanese)

Ÿ Neurogenomics (Studi di malattie neurovegetative come Alzheimer, Parkinson e Sclerosi Laterale Amiotrofica anche con sviluppo di nuove tecnologie per l’analisi del cervello)

Ÿ Agri-Food and Nutrition Genomics (Come già precisato sarà elaborata a livello internazionale la migliore nutrizione preventiva all’insorgenza di malattie degenerative)

Ÿ Data Science (Sviluppo di algoritmi dei dati e integrazione con le informazioni epidemiologiche e con valutazioni etico-sociali)

Ÿ Computational Life Sciences (Sviluppo di modelli multiscala di nuova generazione e della tecnologia necessaria all’analisi e studio dei big data con possibilità di simulazione in ambiente virtuale dell’interazione tra nuove molecole e strutture biologiche al fine di scoprire nuovi farmaci)

Ÿ Analysis, decision and Society  (Oltre all’analisi in modo integrato dei dati genomici, medici e nutrizionali, fornirà a tutti i Centri gli strumenti matematici, statistici e computazionali necessari a gestire i risultati ottenuti nelle diverse aree)

Ÿ Nano Science and Technology (Studi di ricerca di materiali e dispositivi nano tecnologici atti a migliorare il monitoraggio dello stato dei pazienti e dei cibi. In particolare si focalizzerà l’attenzione su sensori a basso costo e di alta sensibilità per analisi genetiche , sulla ricerca di dispositivi ingeribili in grado  di monitorare i parametri vitali corporei in tempo reale, nonché lo studio della presentazione e del confezionamento dei prodotti alimentari al fine di renderli più attraenti per il consumatori e facilitarne il trasporto e l’utilizzo)

Poiché l’Italia sembra avere un’aspettativa di vita media fra le più longeve ( intorno a 82 anni secondo dati Istat 2016), sia per fattori genetici che alimentari e ambientali, potrebbe dimostrarsi una palestra ideale per una strategia di screening delle malattie ad alto impatto sociale e di studio con tecnologie moderne delle interazioni fra nutrizione e genetica per una possibile prevenzione delle malattie e di una terapia medica personalizzata, come si prefigge il progetto HT. Così Milano, che è la nona città globale per sostenibilità e qualità dell’ambiente,  può assumere l’aspetto di una metropoli internazionale dell’innovazione, concentrando sul territorio l’insieme di conoscenze, competenze e funzioni di sviluppo e coinvolgendo istituzioni pubbliche e private, imprese, centri di ricerca in una sfida nel contesto europeo alle altre dirette concorrenti quali Baviera, Catalogna, Rhone-Alpes e Baden-Wùrttemberg. Come sostenuto da Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, si delinea il futuro di Milano città S.T.E.A.M., acronimo in cui S come Science, T come Technology, E come Environment (Ambiente), A come Arts (Arte, cultura e creatività), M come Manifattura.

Ricordiamo anche che si sono appena conclusi i lavori di bonifica di circa il 25% dei terreni  delle ex Aree Falck, a Sesto S.Giovanni, su cui sorgerà la Città della Salute e della Ricerca, con lo spostamento dei due Ospedali il Neurologico Carlo Besta e l’Istituto dei Tumori per la creazione di un unico polo di cura e di ricerca con 705 posti letto oltre a un day-center, spazi dedicati all’accoglienza dei pazienti e dei loro parenti e ampia disponibilità di spazi da dedicare a parcheggi per il personale sanitario, ricercatori, pazienti e visitatori. Il progetto di recupero delle aree Falck e la creazione del nuovo centro di cura e ricerca è opera dell’architetto Renzo Piano, che definisce il “suo ospedale modello” con “il paziente al centro”, senza “monoblocchi inabitabili”, ma strutture articolate di solo tre piani che “stanno nel verde”. Nella visione poetica dell’architetto le cinque torri inserite nel progetto rappresentano le cinque dita di una mano che tengono un gioiello. L’inizio dei lavori dovrebbe già porsi a giugno 2017 mentre la fine-consegna nel 2021.

Vogliamo sottolineare tali iniziative, che possono essere più o meno condivise, necessariamente non esenti da critiche, ma sicuramente animate dallo spirito del fare, del dinamismo e dal bisogno di progredire nella conoscenza, insito nel geniaccio italico. Potremo anche cogliere l’occasione offerta dal Brexit per cui Londra dovrà rinunciare a tenere in sede alcune Agenzie europee e in particolare l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco). Milano si è candidata come sede possibile e la Regione Lombardia ha offerto il Pirellone come “Sede provvisoria”, di pronto utilizzo rispondente ai requisiti richiesti per la sede EMA.

Speriamo che i nostri governanti ce la facciano a battere la concorrenza!

Print Friendly, PDF & Email


Articoli correlati:

0
Michele Musmeci

About the Author

Email: [email protected]
Go To Top
AVVERTENZA: Questo sito web utilizza i Cookies al fine di offrire un servizio migliore agli Utenti Maggiori informazioni