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L’urinocoltura secondo Pavlov

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L’urinocoltura secondo Pavlov
(Last Updated On: 10 maggio 2017)

L’urinocoltura rimane un esame principe del Laboratorio. Mediamente in batteriologia le urine rappresentano un terzo di tutti i materiali biologici esaminati.  Tra i più frequenti,  insieme alle emocolture, come numerosità. Nel tempo si sono succedute varie linee guida (dagli iniziali Cumitech degli anni 60) per standardizzare tutte le fasi procedurali. Quella preanalitica (in particolare la modalità di raccolta) è sempre stata un punto critico soprattutto nei bambini e nel primo anno di vita, in particolare.

Perché un punto critico? Perché l’età, il sesso, le comorbidità, il cateterismo, le anomalie congenite possono incidere fortemente nel generare contaminazioni  e cariche non significative,  ancora oggi  controverse,  dal tentativo iniziale di Kass del 1956 di cogliere in 105, di per sé,  la carica microbica significativa o suggestiva di UTI, nel mitto intermedio almeno.

L’insieme delle problematiche operative, la diffusione in tutte le età ed il fatto che da sole le Infezioni delle Vie Urinarie (IVU) rappresentano il 40% di tutte le ICA, rendono conto della risonanza avuta dal lavoro compiuto da un giovane medico australiano (il Dr Jonathan Kaufman, ricercatore  presso il Murdoch Childrens Research Institute della Università di  Melbourne, Australia) che ha brevettato un metodo ( il Quick-Wee ) per la rapida e corretta raccolta di campioni di urine nei bambini. Il suo studio è stato pubblicato dal BMJ a fine Marzo, ripreso in un editoriale della stessa rivista al 7 Aprile e presentato più volte su Medscape. E’ per di più presente sul WEB addirittura con messaggi promozionali, a cura della stessa Università di Melbourne, su YouTube.

Cosa c’è di rivoluzionario? L’idea messa in pratica è di non usare il sacchetto  o aspettare  la minzione spontanea in un bimbo al di sotto di 1 anno, ma stimolarla, evocando quasi un riflesso condizionato (alla Pavlov), con un tampone imbevuto in una soluzione fisiologica  fredda, agendo sulla  cute della regione addominale sovrapubica.

In un terzo dei bambini il mitto di urina è prodotto in soli 5 minuti ed il tutto è ben documentato in un lavoro  condotto rigorosamente su 354 piccoli, neonati esclusi, di età tra 1 e 12 mesi, con sospetta IVU, richiedente l’urinocoltura per l’appropriata indicazione terapeutica. La metodologia adottata è quella di uno studio prospettico, gruppo controllo randomizzato, non cieco, condotto dal Settembre 2015 ad Aprile 2016 presso il pronto soccorso pediatrico del  Royal Children’s Hospital di Melbourne, Australia. 174 bambini sono stati sottoposti a stimolazione cutanea mediante garza imbevuta di soluzione fisiologica fredda  e  170 con metodo, tradizionale, di raccolta del mitto spontaneo, dopo sola accurata igiene.

I risultati: con Quick-Wee la minzione entro 5 minuti si ha nel 31% dei casi rispetto al 12% del metodo tradizionale e, in assoluto, nel 30% vs il 9% di tutti i bambini si può eseguire una raccolta urinaria grazie al metodo del dr Kaufman. La percentuale di contaminazione è del 27% (rimane alta) anche se diminuisce rispetto al 45% del metodo tradizionale, pur con un p=0.29, privo di significatività statistica.

La scoperta non sarebbe così “fantastica” se l’urinocoltura non fosse consigliata, nei bambini, come rivelatrice di UTI in tutti i casi di febbre di non definita diagnosi, rendendo l’uso di uno stick chimico o colturale (uro-slide) assai frequente nelle sale di pronto soccorso pediatrico e non solo per le apprensioni delle mamme italiche. Si è calcolato che all’età di 6 anni il 2% dei maschi e l’8% delle femmine ha sofferto di almeno un episodio di IVU. Una parte rilevante dei casi viene diagnostica già nei primi 2 anni di vita e, soprattutto nei maschi, nei primi 6 mesi.

Le UTI sono davvero comuni nei più piccoli: rappresentano la causa degli episodi febbrili nel 5-7% dei bambini al di sotto dei 2 anni di età; la prescrizione di un esame urinario (microbiologico) è ben da considerare in caso di febbre non altrimenti spiegabile, soprattutto in questa fascia di età , essendo i segni clinici di Infezione delle Vie Urinarie decisamente aspecifici.

Probabilmente in futuro tutte le linee guida sull’esame colturale delle urine, dovranno fare i conti col metodo rapido. Forse anche le prossime linee guida della Società Italiana di Urologia (le più recenti disponibili in Italia) uniranno alle 4 modalità di raccolta per la diagnosi di IVU nel bambino (1-Sacchetto sterile adeso ai genitali esterni, 2- Flusso intermedio, 3- Puntura sovrapubica, 4- Cateterismo vescicale),  l’ormai famoso Quick-Wee pavloviano.

Image forQuickUrine.Testo

BIBLIOWEB:

Jonathan Kaufman, Patrick Fitzpatrick, Shidan Tosif, Sandy M Hopper, Susan M Donath, Penelope A Bryant, Franz E Babl.  Faster clean catch urine collection (Quick-Wee method) from infants: randomised controlled trial.  BMJ 2017;357:j1341  http://dx.doi.org/10.1136/bmj.j1341
Raccomandazioni in tema di diagnosi, trattamento e profilassi delle infezioni delle vie urinarie. A cura del  comitato Linee Guida della  Società Italiana di Urologia – Versione 1 Anno 2015 -
RACCOMANDAZIONI SIU – UTI 2015 (in allegato)
Kilonback A. Obtaining a clean catch urine sample from a baby . New quick and easy technique improves success rates. BMJ 2017;357:j1684 doi: 10.1136/bmj.j1684 (Published 2017 April 07)
http://www.medscape.com/viewarticle/878417?src=wnl_edit_tpal&uac=7455CZ
https://www.youtube.com/watch?v=aEKMNT_SpM8
https://youtu.be/aEKMNT_SpM8

 Linee Guida della  Società Italiana di Urologia, 2015 (in formato PDF)

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Michele Schinella

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