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Cosa vogliamo dal futuro

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Cosa vogliamo dal futuro
(Last Updated On: 7 gennaio 2017)

La Conferenza mondiale “Salute” di Shanghai

Oms: nuovi obiettivi strategicipiù tasse sui prodotti non salutari e città eco-sostenibili”

Obiettivi ambiziosi. Promuovere nuove strategie per offrire cure accessibili a tutti, impegno a migliorare la promozione della salute pubblica puntando su informazione e prevenzione. Sono i messaggi che i leader mondiali ci propongono come frutto della nona Conferenza Globale sulla Promozione della Salute organizzata dall’Oms.

Svoltasi a Shanghai, dal 21 al 24 novembre 2016, ha visto coinvolte oltre mille personalità politiche (Il direttore generale dell’OMS, il primo ministro della Cina, più di quaranta ministri della Salute e di altri dicasteri, più di cento sindaci di grandi città di tutto il mondo). L’evento di Shanghai cade in un anno importante, quello del 30° anniversario della prima conferenza mondiale in materia di salute, tenutasi in Canada.

“Promozione della Salute” è lo slogan che nessuno più contesta, a distanza di 30 anni, dall’incontro canadese passato alla storia nella famosa Carta di Ottawa, documento che definiva il concetto come “processo che consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla”. In altri termini, chiariva la necessità di quell’impegno politico che ancora oggi si porta avanti per garantire il benessere dei cittadini e l’equità del sistema sanitario. Parlando di “precedenti illustri” va citata anche la dichiarazione “Health for all”, di Alma Ata del 1978: la salute per tutti.

Ma torniamo a Shanghai. Redatta per l’occasione, la “Dichiarazione di Shanghai” propone coraggiose scelte politiche e rientra perfettamente negli obiettivi posti dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite. La convergenza di tutte le tematiche affrontate si è avuta su due principali scopi: promuovere la salute pubblica e sradicare la povertà. Come? Insegnando ai cittadini come mantenersi in buona salute, da un lato e tassare i prodotti che fanno male e creare delle città eco-sostenibili, dall’altro.

Va attuata una vera e propria “alfabetizzazione sanitaria”: tutti i cittadini devono essere in grado di poter controllare il proprio stato di salute, attraverso delle scelte consapevoli di vita sana. Tutte queste informazioni potranno essere diffuse in modo capillare, rapido ed efficace soprattutto grazie all’ utilizzo delle tecnologie digitali.

La nota del direttore generale dell’Oms (Margaret Chan) parla chiaro: “Le misure legislative e fiscali sono tra gli interventi più efficaci che i governi, sia nazionali che locali, possono adottare per promuovere la salute dei loro cittadini. Possono controllare la vendita del tabacco, cosi come hanno la possibilità di tassare le bevande zuccherate e tutti quei prodotti ritenuti non salutari. Hanno anche il potere di offrire un’aria più pulita”.

Ma la vera sfida dei capi delle città sarà quella di incrementare i servizi sociali, tanto da offrire una copertura sanitaria uguale per tutti, dai più ricchi ai più poveri. Ovvia una riflessione: cosa ne pensa Donald Trump?

 

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Paolo Paparella

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