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Lotta alla Tigre (e alle Arbovirosi)

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Lotta alla Tigre (e alle Arbovirosi)
(Last Updated On: 15 ottobre 2016)

Un vettore “emergente”di malattie infettive
Le strategie contro la sua diffusione in Italia

Che il clima stia cambiando (a memoria d’uomo), che lo faccia rapidamente inducendo modifiche che possono incidere sulla salute umana in vari modi è evidente. L’aumento della temperatura media globale, l’ aumento della frequenza di ondate di calore, di eventi meteorologici violenti sta caratterizzando gli ultimi decenni, favorendo la cosiddetta “tropicalizzazione”.

Uno degli indicatori di questi fenomeni è diventata la distribuzione di malattie infettive trasmesse da vettori. Ciò è dovuto in buona parte anche allo sviluppo territoriale delle zanzare della specie Aedes (Ae. albopictus, Ae. aegypti, Ae. japonicus japonicus, Ae. koreicus e Ae. Atropalpus) che rappresentano i vettori competenti per diversi agenti patogeni esotici come dengue e chikungunya virus. E’ un fenomeno globale, nelle americhe il Messico è diventato lo stato più colpito da questi fenomeni, al punto che nell’ annual meeting dell’ American Society for Virology è partito l’allarme (out break) per il chikungunya virus (CHIKV) nel Chiapas.

Le recenti notifiche di trasmissione autoctona (e non) in Europa di questi casi sta dimostrando la vulnerabilità dei sistemi sanitari delle regioni dove il vettore è presente. Oltre la difficoltà di adeguamento dei Sistemi Sanitari, va segnalato che la diffusione di Aedes Albopticus, meglio nota come Zanzara Tigre, è stata più rapida di quanto previsto dai modelli esperti.

Parallelamente il rischio di introduzione e trasmissione di certi virus patogeni per l’uomo (dei quali Ae. Albopictus è vettore), non è più solo teorico anche per l’Italia. La quasi completa colonizzazione dell’Italia da parte dell’insetto, associata all’ importazione di virus da parte di viaggiatori provenienti da aree endemiche, rendono la comparsa di “cluster” epidemici eventi attesi.

L’aspetto caratteristico della zanzara tigre la rende ben riconoscibile: corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome, con una striscia bianca che le solca il dorso e il capo. Insetto molto aggressivo, punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata (mattino presto – tramonto), riposando sulla vegetazione (notte). La diffusione è tipicamente urbana, per la sua propensione a deporre le uova in piccole raccolta d’acqua (piccole pozze).

Comparsa per la prima volta nel 1990, la zanzara tigre si è rapidamente diffusa sul territorio nazionale con un elevato livello di adattabilità portando l’Italia ad essere il paese europeo più colpito. La Valle d’Aosta sembra essere l’unica Regione priva di zanzara. Le aree più colpite sono buona parte della Lombardia e dell’Emilia Romagna (263 su 341 Comuni, il 77%), il Nord Est (Veneto 291 su 581,il 50% e Friuli Venezia Giulia 139 su 219 il 63,4%) e le aree costiere del Centro. Sporadiche le colonizzazioni sopra i 500 metri di quota.

Il contenimento è legato anche alla temperatura: per questo è bene sviluppare il contrasto ai vettori nell’arco dell’anno: i risultati saranno visibili nel periodo estivo. La lotta ai vettori, in particolare all’Ades Albopictus, ruota attorno a cinque categorie specifiche: ambientale (riduzione alla fonte), meccanico (cattura), biologico (antagonisti sono copepodi, pesci rossi, Bacillus thuringiensis israelensis, Wolbachia), chimico (regolatori di crescita degli insetti, piretroidi) e genetico (tecnica dell’insetto sterile e zanzare geneticamente modificate).

Il Ministero della Salute e l’ANCI hanno emanato una circolare, per intensificare le misure di prevenzione nei confronti delle malattie trasmesse da insetti vettori (malattie acute virali di origine tropicali – Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile), trasmesse da zanzare del genere Aedes (le prime tre) o Culex. I Sindaci ricoprono (e svolgono) il ruolo di primo ufficiale sanitario e sono competenti per la lotta ai vettori, nel nostro caso le zanzare.

Ma ognuno può contribuire efficacemente alla lotta contro la diffusione della zanzara tigre cercando di:

- evitare l’abbandono di materiali in cumuli all’aperto che possano raccogliere l’acqua piovana

- eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni

- innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza riserve di acqua a cielo aperto

- usare recipienti per la raccolta dell’acqua, cercando di tenerli coperti e provvisti di zanzariera

- pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi

- introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini

- trattare i tombini, e tutti i recipienti posti all’esterno dove si raccoglie acqua piovana, ogni 7-10 giorni con prodotti larvicidi specifici non di sintesi chimica e specifici ( es Bacillus thuringiensis israelensis).

Le raccomandazioni sono in sintesi disponibili su documenti per le campagne di educazione sanitaria al pubblico promosse dal Ministero della Salute con note per il controllo la diffusione e i viaggi verso zone a rischio di malattie trasmesse dalle zanzare.

 

BIBLIOWEB:

http://www.salute.gov.it/

Contro la zanzara tigre facciamoci in 4 Controllo diffusione – Emilia Romagna

Contro la zanzara tigre facciamoci in 4 Speciale viaggi – Emilia Romagna

Circolari 16 giugno 2016 e 10 agosto 2016.
Circolare “Attività di disinfestazione per la tutela della Sanità Pubblica” Ministero della Salute ANCI

http://www.iss.it/

   In allegato la Documentazione relativa in formato PDF

Click per visualizzare la Documentazione

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Giovanni Casiraghi

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