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Non solo negli USA. Medice, cura te ipsum!

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Non solo negli USA. Medice, cura te ipsum!
(Last Updated On: 18 febbraio 2016)

Appropriatezza, orario e carico di lavoro, frustrazioni burocratiche, responsabilità professionale, nuova organizzazione, sono tra le parole più utilizzate in campo sanitario, ministeriale ed organizzativo.
Ma una delle risorse principe delle aziende ad alta tecnologia/ professionalità sono le persone, non c’è dubbio che la sanità si configuri in questa “categoria aziendale” e che tra i sanitari il/la medico sia una figura professionale che assicura il “core business”.

Quindi una delle domande più che lecite è: come sta il/la medico? Non c’è dubbio che l’uomo abbia come bisogno primario il benessere fisico e psichico.
La Medicina è l’unica, tra le scienze, chiamata a dare una risposta immediata ed il Medico ne è l’operatore responsabile, con l’onere di tradurla in atti concreti.

Comportiamoci “EBM”, come sempre ci viene consigliato e poniamoci una domanda: qual è il Benessere del Medico? Il Pragmatismo americano ci aiuta a capirlo.

Lo scorso 13 Gennaio è stato pubblicato su MEDSCAPE (il principale portale di informazione e formazione continua in Medicina) il “Lifestyle Report 2016″ dedicato alla rilevazione dello stato di salute dei Medici americani.
Lo studio ha utilizzato due indicatori di benessere: Burnout e Bias.

Il Burnout è stato definito come 1) perdita di entusiasmo nel lavoro, 2) cinismo o indifferenza e 3) ridotta autostima.
Il Bias comprende ogni pregiudizio condizionante la libertà e la consapevolezza professionali.

La misura dei due indicatori, sia come prevalenza sia come grado di severità, è stata elaborata con una metodologia demoscopica, arruolando 15800 medici di 25 diverse specialità. Il gruppo campionario appare altamente rappresentativo: sono compresi uomini e donne, di età tra 35 e 66 anni, con professione di fede o atei, di ogni razza e provenienza per nascita o formazione professionale, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
L’indagine è stata focalizzata sul vissuto professionale individuale, mediante l’esclusione di variabili come organizzazione, gerarchia e ruolo esercitato.

I risultati fanno riflettere (anche noi).

Il Burnout colpisce i medici in una percentuale dal 40% al 55%, con i valori più alti negli anestesisti-rianimatori, urologi e medici di pronto soccorso. I valori più bassi negli oftalmologi e psichiatri.
Tra i medici di laboratorio il livello raggiunge il 45% e nei radiologi il 50%, testimoniando una situazione di Burnout indipendente dal diretto rapporto con i pazienti.
Valori altrettanto preoccupanti sono espressi dallo score di severità. In una scala da 1 a 7 (con 7 indicativo di una gravità tale da indurre a lasciare il lavoro!) i medici americani testimoniano uno score minimo di 3.9 e massimo di 4.7, con valori più alti nelle stesse specialità con maggiore incidenza di Burnout.
La gravità in sostanza è direttamente proporzionale alla prevalenza dei sintomi, per ciascuna classe di frequenza.

I Patologi Clinici hanno uno score di 4.1, in grado cioè di limitare la vita di relazione ed inibire la prestazione professionale.

Dallo studio, in maniera esplicita e consapevole, emergono quattro principali cause di burn out, con score decrescente di severità: 1- troppi impegni burocratici (4.9); 2- troppe ore di lavoro (4.4); 3- la certificazione o documentazione di standard qualitativi (4.2) ; 4- la scarsa retribuzione (4.1).

Il Bias colpisce i medici in una percentuale variabile dal 10% al 62%. Il principale fattore causale è indicato nei problemi emotivi dei pazienti (68%) e non a caso i livelli più bassi di Bias si riscontrano nei radiologi e nei medici di laboratorio. I più colpiti sono ancora i medici di terapia intensiva, rivelando la dimensione esplicita del sintomo.
L’analisi delle classi di frequenza per eta’ rivela sorprendentemente che il maggior peso dei Biases si riscontra nei medici giovani (32%-47%) rispetto agli over 55 (25% – 27%).

I due indicatori, Burnout e Bias, pur esplorando situazioni lavorative diverse ed a volte opposte, concordemente disegnano un quadro non positivo dello stato di salute dei medici, peggiorato rispetto ad analoghe indagini condotte negli anni precedenti.
I risultati di MEDSCAPE risultano in linea con quanto pubblicato in uno studio longitudinale di sorveglianza della Mayo Clinic, da cui emerge la presenza di almeno un sintomo di Burnout nel 45.5% dei medici nel 2011 per salire al 54.4% nel 2014!

Qual è la situazione in Italia?
Tutti sappiamo della ” reprimenda europea” all’Italia sul “periodo di riposo” dei sanitari ed in particolare dei medici.
La letteratura, scientifica e sociologica, per ora almeno non fornisce una possibilità di risposta.
In poche realtà locali e solo in osservanza di alcuni aspetti della legge 81/2008, sulla sicurezza del lavoro, sono stati esplorati alcuni aspetti del Burnout.
Siamo ancora lontani da una indagine conoscitiva nazionale ma sicuramente vicini al sentimento emerso negli studi esaminati negli USA.

Chi non si ferma a riflettere sulla problematica “rischia” una citazione dal vangelo di Luca (medico cura te stesso) e noi personalizziamo la metafora evangelica della “pagliuzza” osservata nei medici americani, che nei nostri occhi, può rivelarsi una “trave”!

L’invito è almeno a sfogliare il “Lifestile Report 2016: Bias and Burnout” (il link è la prima citazione riportata), specie nelle diapositive di accattivante visione, che non potrà non arricchire chi le dedicherà un poco del suo tempo. Ogni commento è lasciato al lettore.

BIBLIOWEB:

● Carol Peckam, Sarah Grisham. Medscape Lifestyle Report 2016: Bias and Burnout. http://www.medscape.com/features/slideshow/lifestyle/2016/public/overview.

● Shanafelt TD, Hasan O, Dyrbye LN, et al. Changes in burnout and satisfaction with work-life balance in physicians and the general US working population between 2011 and 2014. Mayo Clin Proc. 2015;90:1600-1613.

● Shanafelt TD, Boone S, Tan L, et al. Burnout and satisfaction with work-life balance among US physicians relative to the general US population. Arch Intern Med. 2012;172:1377-1385. http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=1351351 Accessed December 5, 2015.

● Chapman EN, Kaatz A, Carnes M. Physicians and implicit bias: how doctors may unwittingly perpetuate health care disparities. J Gen Intern Med. 2013;28:1504-1510. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3797360 Accessed. December 14, 2014

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Sandro Pierdomenico

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