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Mitridate 2.0 – Veleno a chi?

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Mitridate 2.0 – Veleno a chi?
(Last Updated On: 8 gennaio 2016)

Creato primo catalogo dei veleni con la loro azione terapeutica

Mitridate VI (il Grande o Eupatore Dioniso, 132 – 63 a.C.) re del Ponto ed acerrimo nemico dell’impero romano, più che per la poliglossia (parlava venti lingue) e per le guerre mitridatiche, è famoso per la resistenza ai veleni.
Chi non ha pensato con un poco di invidia e ammirazione al mitico re che si era fatto preparare da Crautea (suo medico di corte) un antidoto, costituito da una cinquantina di veleni, che somministrato a dosi crescenti lo portò risultare immune (mitridatismo) agli stessi?

Fin dall’antichità il mito dei veleni e della loro utilizzazione a scopo terapeutico ha accompagnato la storia dell’uomo e della medicina.
La capacità dei veleni (a piccole dosi) di guarire è collegata alla loro azione rapida e generalmente letale in natura.
Presenti in più di 173.000 specie animali, i veleni si sono evoluti nell’arco di milioni di anni.

Di recente una nuova tappa è stata scritta dalla Columbia University (USA): si chiama VenomKB, Venom Knowledge Base, ed è il primo catalogo mondiale dei veleni, delle tossine animali e dei loro ben quarantatremila effetti sull’uomo.
A realizzare il catalogo è stato un gruppo di ricercatori (dettagli spiegati sulla rivista Scientific Data) che ha sintetizzato i risultati di oltre cinquemila studi scientifici.
Sono descritte l’uso delle tossine velenose sia come analgesici, sia come terapie per cancro, diabete, obesità e attacchi cardiaci, documentando 42.723 effetti sul corpo umano.

Con questa lista è gestibile un inventario di ciò che si sa sui veleni e i loro effetti terapeutici: come utilizzare queste informazioni (anche incrociandole con dati di altri databases) per scoprire nuovi composti e terapie?
La medicina moderna usa solo una piccola frazione delle tossine documentate finora.
E’ lecito pensare quindi che il catalogo possa portare alla scoperta di nuovi composti e nuovi trattamenti medici.

Sfruttare le tossine, identificando come bersaglio alcune molecole coinvolte nelle malattie è sicuramente un target affascinante. Imitare o alterare l’azione di queste tossine su alcune cellule umane, ci porta a pensare sia possibile sviluppare farmaci che inibiscono il dolore o ipotizzare trattamenti per malattie con meno effetti collaterali dei farmaci già sul mercato.

La” nuova frontiera” sono 20 milioni di tossine velenose in attesa di essere monitorate/utilizzate.

BIBLIOWEB:

http://newsroom.cumc.columbia.edu/blog/2015/11/25/data-scientists-create-worlds-first-therapeutic-venom-database/

http://www.nature.com/articles/sdata201565

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Michele Schinella

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