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Un BabA’ tra le ali di un gabbiano

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Un BabA’ tra le ali di un gabbiano
(Last Updated On: 16 novembre 2015)

Recentemente è stato pubblicato un lavoro (Science Advances, 14 Agosto 2015) che sembra aver posto fine alle controversie sulla patogenicità di Helicobacter pylori , indirizzando la ricerca verso una terapia alternativa agli antibiotici.

La proteina BabA è nota dagli anni ’90 ed è, tra le molecola di adesione e virulenza di Helicobacter pylori, la più studiata e meglio caratterizzata. Pur non essendo l’unica adesina, BabA svolge un ruolo fondamentale per l’ancoraggio gastrico e la conseguente patogenicità del batterio; manca in rari stipiti patogeni ed è assolutamente specie-specifica. La valenza gnoseologica, della modifica strutturale descritta, pone le basi di una strategia terapeutica mirata al blocco della singola proteina e non all’intero batterio. I vantaggi appaiono enormi: agendo sulla proteina BabA si evita di alterare il microbioma gastro-intestinale e si aggira la resistenza antibiotica che H.pylori tende sempre più a sviluppare, con esemplare adattamento darwiniano.

Per la prima volta è stata verificata, con tecnologia cristallografica a raggi X, l’importanza critica di una modifica strutturale della adesina BabA (Blood group antigen-binding Adhesin) nel legame con l’antigene glicosilato dell’istogruppo sanguigno Lewisb , espresso dalle cellule epiteliali gastriche.
La ricerca, condotta presso l’Università di Nottingham, ha identificato in soli 8 aminoacidi la sequenza chiave del sito di legame di BabA, tramite labili ponti idrogeno, con 5 costanti residui saccaridici di Lewisb. Il modello strutturale è stato validato generando due varianti di BabA con sequenze aminoacidiche alterate (tramite sostituzione univoca N206A e combinata D233A/S244A) ottenendo rispettivamente la riduzione e la completa perdita di affinità verso il gruppo Lewisb.

L’epidemiologia (almeno metà della popolazione mondiale è colonizzata) e l’associazione (come fattore di rischio) con gastrite, ulcera peptica, adenocarcinoma gastrico e linfoma associato al tessuto linfoide della mucosa gastrica, rendono conto della copiosa letteratura dedicata ad Helicobacter pylori (sinora almeno 50.000 pubblicazioni!).

Ancora oggi permangono controversie: alcuni autori evidenziano il ruolo protettivo del batterio attraverso la produzione di un peptide cecropino-simile (antimicrobico); altri documentano l’azione preventiva, operata da Helicobacter pylori mediante l’innalzamento del pH gastrico, verso la malattia da reflusso gastro-esofageo, l’esofago di Barrett e l’adenocarcinoma esofageo.
In verità non tutto è risolto nell’intricato ruolo del batterio tra salute e malattia ed una singolare analogia di date e contenuti avvicina Helicobacter pylori a Mycobacterium tuberculosis.
Nel 1882 Koch isolò il bacillo della tubercolosi, Nel 1893 Bizzozzero descrisse per la prima volta H. pylori (nella mucosa antrale del cane). Nel 1982 Marshall e Warren, sfidando lo scetticismo generale, evidenziarono l’associazione tra gastrite ed ulcera peptica con “strani e ricurvi bacilli” , capaci di vivere e replicare nell’estrema acidità dell’ambiente gastrico. Come Koch, i due ricercatori dovettero lottare per vedere riconosciuta la loro osservazione. Marshall addirittura usò se stesso come cavia: si sottopose a gastroscopia e biopsia prima e dopo un auto inoculo di una sospensione batterica!

Nel 1984 la loro scoperta giunse all’attenzione mondiale con la pubblicazione su Lancet ed a quei batteri, che richiamavano morfologicamente il Campylobacter e che molti microbiologi hanno poeticamente descritto come “bacilli ad ali di gabbiano” , venne riconosciuta dignità tassonomica.
Nel 2005, dopo 23 anni, arrivò finalmente il Nobel per la Medicina. I due ricercatori australiani avevano trasformato una malattia chirurgica (l’ulcera peptica), attribuita allo stile di vita ed all’alimentazione, in una malattia medica, prevenibile e curabile con farmaci.

Forse lo sviluppo anche solo di un monoclonale anti-BabA, inattivo sul microbioma gastrico e privo di effetti indesiderati, sarà in grado di coronare il lavoro di Robin Warren e Barry Marshall, ponendo fine alle controversie storiche sulla patogenicità di Helicobacter pylori e sulla relativa condotta clinica.

BIBLIOWEB:

http://advances.sciencemag.org/content/1/7/e1500315

Marshall BJ, Warren JR. Unidentified curved bacilli in the stomach of patients with gastritis and peptic ulceration. Lancet. 1984 Jun 16; 1 (8390) : 1311-5.

Niyaz Ahmed. 23 years of the discovery of Helicobacter pylori: is the debate over? Ann Clin Microbiol Antimicrob. 2005 Oct 31; 4:17. Doi 10.1186/1476-0711-4-17.

Hage N, Howard T, Phillips C, et al. Structural basis of Lewisb antigen binding by the Helicobacter pylori adhesion BabA. Sci Adv. 2015 Aug 14; 1:e1500315.

Bizzozzero G., Uber die Schlauchforaigea Drusen des Magendarmkanals und die Bezienhungen ihres Epitels zu den Oberflachenepithel der Schleiahaut. Arch.f.mikr.Anat., 1893; 42:82.

Ballardini G., Caselli E., Casiraghi G., Clerici P., De Bartolo A., Lanzi G., Mascheroni E., Pagani N., Pescatori T., Rainoldi G., Lusco G. – Mucosa gastrica, pH e HP – SimelNews anno 3 n.1 – 9 marzo 1993

 simel

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Sandro Pierdomenico

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