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‘Estate tranquilla 2015’: i numeri dei Nas

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‘Estate tranquilla 2015’: i numeri dei Nas
(Last Updated On: 9 novembre 2015)

Siamo abituati a notizie spot dai mezzi di comunicazione, in particolare dai telegiornali, sui vari episodi di controllo da parte dei Nuclei Anti Sofisticazioni dei Carabinieri.
Ma la serie delle notizie raramente da evidenza del lavoro svolto, dei mezzi e dei risultati complessivi, specie per quanto riguarda l’ambito correlato alle vacanze.
Ci piace quindi segnalare il lavoro che si è realizzato durante quest’estate, che ci fa affermare (con la “Benemerita”) che l’Italia non è il paese ove avvengono più sofisticazioni e frodi, ma il paese dove vengono eseguiti i maggiori controlli.

Agli inizi di settembre si è conclusa l’operazione “ESTATE TRANQUILLA 2015” condotta dai Carabinieri dei NAS, sulla base di un articolato programma concertato con il Ministero della Salute.
Da giugno a settembre sono stati sviluppati mirati controlli alla filiera alimentare presso esercizi commerciali operanti in aree urbane e rurali, soprattutto nelle località turistiche litoranee e montane ove, con l’aumento della popolazione, si evidenziano incrementi delle forme di illegalità diffusa.
L’azione di controllo, della più ampia pianificazione annuale di vigilanza, ha dedicato particolare attenzione alla tutela di alcune fasce deboli della popolazione.
Tendenzialmente le irregolarità sono in discesa nell’ultimo triennio, fatta eccezione proprio per le residenze per anziani e per gli stabilimenti balneari.
Più di 5.300 controlli: il maggior numero di ispezioni, 889, ha riguardato le strutture per anziani, seguito da stabilimenti balneari e dai controlli sulla bufala campana.

Le problematiche connesse alle residenze per anziani abusive sono attualissime come, da ultimo, hanno avuto modo di accertate il NAS e l’Arma territoriale in provincia di Torino dove sono stati sequestrati immobili impiegati quali case di riposo senza le prescritte autorizzazioni.
Sono state accertate n. 455 violazioni penali ed amministrative e segnalate n. 283 persone alle competenti Autorità giudiziarie ed amministrative.
Quattro strutture abusive sono state chiuse.
I reati che si sono riproposti con maggiore frequenza attengono all’esercizio abusivo delle professioni medico-sanitarie (per mancanza dei titoli abilitativi da parte degli operatori), oppure riguardano l’abbandono di persona incapace, la violazione delle norme in materia di tenuta e conservazione dei farmaci e, soprattutto, maltrattamenti sugli anziani ospitati, sino, in casi limite, a lesioni personali, sequestro di persona ed omicidio colposo.
Il trend dei controlli è sistematicamente in ascesa ma va fatta una riflessione sulle irregolarità.
Nel 55% si trattava di inadeguatezze strutturali, nell’1-2% invece di abbandono, maltrattamenti, medicinali scaduti, abuso della professione.

La prima fase dell’attività di vigilanza ha riguardato 848 strutture balneari in varie località della penisola trovate, nel complesso, in condizioni igienico-sanitarie soddisfacenti, benché siano state, comunque, accertate n. 281 violazioni alle normative nazionali e comunitarie.
Sostanzialmente i rilievi si sono incentrati sulla conservazione degli alimenti, considerato il maggiore rischio per la salute dei consumatori in conseguenza della più facile deperibilità nella stagione.
Ben 184 titolari e responsabili di strutture sono stati segnalati alle competenti Autorità giudiziarie ed amministrative, contestate sanzioni amministrative per complessivi euro 432.000, proposta la chiusura di 28 strutture, il cui valore immobiliare è stimato in 4 milioni e mezzo di euro.

Controlli mirati per l’intera filiera del latte e della produzione casearia con particolare attenzione alla lavorazione della mozzarella di bufala che rappresenta uno dei prodotti dell’eccellenza gastronomica italiana.
Ben 646 ispezioni che hanno riguardato centri di raccolta, produzione e trasformazione di latte e derivati (132 violazioni, segnalate 101 persone alle competenti Autorità).
Sono state sequestrate complessivamente 5,5 tonnellate di prodotti caseari (carenti condizioni igieniche e sanitarie), per la mozzarella di Bufala e Bufala “Campana” DOP sono state rilevate violazioni al disciplinare di produzione.
Infine 7 strutture (caseifici e depositi) chiuse per assenza dei requisiti sanitari e strutturali.

   In allegato la presentazione PPT-FlipBook


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Sandro Pierdomenico

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