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Diabete Gestazionale: lo studio UPBEAT

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Diabete Gestazionale: lo studio UPBEAT
(Last Updated On: 3 agosto 2015)

Dieta ed esercizio fisico in gravidanza non bastano da soli a prevenire l’insorgenza di diabete mellito gestazionale (DMG) e di macrosomia.
E’ questa la conclusione dello studio UPBEAT, pubblicato online su Lancet Diabetes and Endocrinology.

Non è la prima volta che si dimostra una insufficiente efficacia della sola variazione dello stile di vita sulle alterazioni glicidiche.
Già lo studio pilota europeo DALI per la prevenzione del DMG (vitamin D And Lifestyle Intervention) aveva dimostrato il mancato miglioramento del controllo glicemico da parte del solo intervento comportamentale; ma quel trial non aveva misurato le differenze nella incidenza del DMG.

Data la crescente diffusione di obesità nei paesi a maggior reddito, non sorprende che le gravide obese siano ormai diventate un quarto di tutte le gravide del Regno Unito e quasi il 35% delle gravide statunitensi.
E’ noto che l’obesità aumenta decisamente il rischio di insulino-resistenza e DMG, e di conseguenza di tutte le complicanze neonatali correlate (natimortalità, macrosomia, ecc.), nonché di alterazioni metaboliche per il bambino andando avanti con l’età.

Lo studio UPBEAT (UK Pregnancies Better Eating and Activity Trial) si è svolto dal 2009 al 2014 negli ambulatori prenatali di otto grandi ospedali in varie aree del Regno Unito, e ha coinvolto pazienti gravide francamente obese (BMI medio = 36.3 m2, un quarto delle quali di razza nera.

Il gruppo di donne selezionate per l’intervento ha partecipato a sessioni di educazione gestite da esperti della durata di un’ora ciascuna per 8 settimane, nel corso delle quali veniva anche fornito materiale didattico con informazioni e consigli relativi ad alimentazione sana e attività fisica sicura in gravidanza, un pedometro e un diario in cui registrare le variazioni di peso.
L’insorgenza di DMG è stata rilevata mediante OGTT interpretato secondo i criteri dell’ International Association of Diabetes in Pregnancy Study Group (IADSPG), adottati anche da WHO.

RISULTATI: nel gruppo di controllo, si è diagnosticato DMG nel 26% delle pazienti testate mentre nel gruppo dell’intervento la percentuale è stata del 25% (risk ratio, 0.96; P = 0.68).
Dei 751 bambini nati nel gruppo di controllo, l’8% era macrosomico, contro il 9% del gruppo dell’intervento (risk ratio, 1.15; P = 0.40).

Naturalmente, alcuni benefici – per quanto modesti – si sono comunque avuti nel gruppo dell’intervento in termini di riduzione di peso (circa mezzo chilo di differenza in meno dal gruppo di controllo), riduzione della massa grassa, maggiore attività fisica.
Tuttavia è evidente che per contrastare efficacemente questa vera e propria epidemia è sempre più necessario concentrare gli interventi a monte della gravidanza, in una effettiva e persistente prevenzione dell’obesità.

FONTE:

http://www.thelancet.com/journals/landia/article/PIIS2213-8587(15)00227-2/fulltext

http://ec.europa.eu/research/health/medical-research/diabetes-and-obesity/projects/dali_en.html

http://www.dali-project.eu

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Marco Caputo

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