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Le Linee Guida hanno sempre ragione fino a prova contraria

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Le Linee Guida hanno sempre ragione fino a prova contraria
(Last Updated On: 10 aprile 2015)

La soppressione del TSH fa più danno che beneficio nei pazienti con cancro della tiroide a basso rischio di recidiva dopo tiroidectomia.

Il caso della soppressione del TSH nel carcinoma della tiroide differenziato a basso rischio.

E’ quanto attesta un nuovo studio comparso su Thyroid di marzo, che rivede i dati di oltre 700 casi di carcinoma differenziato della tiroide a rischio medio-basso sottoposti a tiroidectomia.
Il confronto con pazienti con la stessa patologia che non hanno soppresso il TSH con la levotiroxina rivela che non ci sono differenze in termini di recidiva di malattia a distanza di oltre 6 anni.
Tuttavia, il rischio di osteoporosi nel gruppo dei pazienti soppressi è maggiore di tre volte e aumenta ancora con l’età rispetto ai non soppressi.

Non più tardi di sei anni fa, nel 2009, l’American Thyroid Association (ATA) raccomandava di sopprimere sotto 0.1 mUI/L il TSH di tutti i pazienti con carcinoma differenziato ad alto rischio, riservando livelli di soppressione inferiori al diminuire del rischio di recidiva.
Oggi si scopre che non solo non si ricava alcun beneficio dalla soppressione della tireotropina, ma addirittura questa pratica comporta un consistente aumento nel rischio di osteoporosi.

Il dato non è sorprendente per chi sa che tutti i pazienti ipertiroidei hanno una ridotta densità ossea, ma quello che adesso sembra emergere è che la perdita ossea si verifica non solo a livelli soppressi, ma anche per concentrazioni di TSH ai limiti bassi della norma (0.5 – 0.7 mUI/L).
Finora l’orientamento largamente più diffuso è stato quello di trattare tutti i follow up dei tumori differenziati della tiroide sostanzialmente allo stesso modo.

La revisione delle linee guida ATA, prevista in uscita per quest’anno 2015, non raccomanderà più la soppressione del TSH nei carcinomi a basso rischio di recidiva.
Inoltre, in considerazione dell’effettivo rischio osteoporotico, gli onco-endocrinologi del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York suggeriscono di mantenere le concentrazioni di TSH tra 0.9 e 1.0 mUI/L.
In prospettiva, sostengono, questo cambio di atteggiamento consentirà di migliorare sostanzialmente il rapporto tra benefici ottenibili e costi sostenuti, data la crescente frequenza con cui si diagnosticano neoplasie tiroidee differenziate e le pesanti implicazioni socioeconomiche e sanitarie di patologie invalidanti come l’osteoporosi ed altre possibili complicanze in una popolazione che invecchia ed inevitabilmente accumula fragilità.

Le conclusioni di questo importante e documentato lavoro meritano di essere discusse e pubblicizzate.

 

BIBLIOGRAFIA:
Wang LY, Smith AW, Palmer FL, et al
Thyrotropin Suppression Increases the Risk of Osteoporosis Without Decreasing Recurrence in ATA Low- and Intermediate-Risk Patients with Differentiated Thyroid Carcinoma

Thyroid. March 2015, 25(3): 300-307. doi:10.1089/thy.2014.0287.

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Marco Caputo

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