Quello dei dispositivi medici è un settore ad alto tasso di innovazione tecnologica e contemporaneamente uno degli indicatori del miglioramento della salute della popolazione.
Nel 2013 per l’acquisto di dispositivi medici il Ssn ha speso circa 5,6 miliardi di euro (il 37,3 % del totale dei costi per acquisto di beni sanitari): il tetto di spesa del 4,8% del finanziamento sanitario complessivo (attuale normativa), è stato sfondato di 452 milioni di € (raggiungendo il 5,2 %). Tali dati emergono dal “Rapporto sulla spesa rilevata dalle strutture sanitarie pubbliche del SSN per l’acquisto di dispositivi medici” del ministero della Salute
Solo 5 le regioni con una spesa inferiore al limite previsto, tre ( Campania, Calabria e Sicilia) sottoposte alle regole dei piano di rientro.
In cima alle richieste i dispositivi protesici impiantabili e prodotti per osteosintesi, seguiti da dispositivi per il cardiocircolatorio, dispositivi impiantabili attivi e dispositivi da somministrazione, prelievo e raccolta. Sono le prime quattro categorie della Classificazione nazionale dei dispositivi medici (CND) e rappresentano, nel 2013, circa il 54,4% della spesa totale per i dispositivi medici.
Si arriva all’80% includendo le quattro categorie successive: dispositivi da sutura, dispositivi per medicazioni generali e specialistiche, dispositivi per chirurgia mini-invasiva ed elettrochirurgia, dispositivi di protezione e ausili per incontinenza.
Il maggiore assorbimento di spesa è costituito dai dispositivi protesici e impiantabili e prodotti per osteosintesi( prima categoria CND, nel 2013 oltre 711 milioni di euro, il 22% della spesa complessiva rilevata).
Sempre nel 2013, il totale della voce “beni sanitari” ha registrato un incremento del 2,9 per cento. Un dato che evidenzia come i dispositivi medici abbiano un incremento più elevato rispetto alle altre componenti dell’aggregato beni sanitari.
Caratterizzato da innovazione e forte dinamismo, il settore ( 2012) è costituito da 4.940 società produttrici di dispositivi medici, distributrici o integrate verticalmente attive in Italia ha ottenuto un incremento del 200% rispetto al 1994. Impiegano 41.931 lavoratori (incremento medio annuo 9,5% nel periodo 2004 – 2012). Il settore ha fatturato complessivamente 13,5 miliardi di euro ( tasso annuo di crescita 4,7% sempre 2004 – 2012).
Leader mondiale gli USA (produzione e consumo) Nel 2013, più di 125 miliardi di dollari, con previsioni ( tasso di crescita media annuale 2013 – 2018 del 6,1%). Il mercato americano rappresenta il 40% del mercato mondiale, seguito da Europa con il 25% (100 miliardi € /anno e 575.000 occupati) e dal Giappone con il 17%: il resto del mondo costituisce il 15 per cento.
In Europa il 70% del fatturato totale è appannaggio di Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, e Spagna. Sempre in Europa, l’industria dei dispositivi medici è costituita di circa 25.000 imprese, il 95% delle quali piccole e medie , e principalmente piccole e micro imprese. La stessa linea di tendenza è riscontrabile negli USA, col 67% delle imprese con meno di 20 dipendenti.
BIBLIOGRAFIA
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