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Diabete: Epidemia in calo?

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Diabete: Epidemia in calo?
(Last Updated On: 24 ottobre 2014)

Meglio essere cauti.

Dopo anni di apparentemente inarrestabile incremento, sembra oggi che la curva di crescita della malattia diabetica inizi ad appiattirsi, almeno negli USA. E’ quanto emerge da un recente articolo su JAMA redatto da componenti dei CDC di Atlanta.

La fonte primaria dello studio è rappresentata dai dati raccolti nel National Health Interview Survey (NHIS) che riguardano 664,969 adulti di età compresa tra i 20 e i 79 anni, affetti da diabete sia tipo 1 che 2.

Dopo una sostanziale stabilità nel corso degli anni ’80,  la prevalenza del diabete, che si era impennata nel successivo ventennio (dal 3.5/100 abitanti nel 1990 a 7.9/100 abitanti nel 2008), sembra ora essersi stabilizzata (8.3/100 abitanti, dato 2012).

L’incidenza si muove lungo la stessa direttrice, passando dal  3.2/1,000 abitanti nel 1990 all’8.8/1,000 abitanti nel 2008, per rientrare al 7.1/1,000 nel 2012.

Attenzione, però: quando si vanno a disaggregare i dati, si vede che la prevalenza continua a crescere per le persone con livello di istruzione più basso, e l’incidenza continua a crescere in determinate realtà etniche come i neri e i latinos. Diversi fattori sono stati chiamati in causa per spiegare gli incrementi di incidenza e prevalenza riscontrati nello scorso ventennio.

Tra questi l’aumento della sopravvivenza media, l’espansione di popolazioni a più alto rischio di contrarre la malattia, maggiori capacità diagnostiche, la variazione dei criteri diagnostici, l’aumento di fattori di rischio ambientali e comportamentali quali la vita sedentaria e l’obesità. Perché adesso il trend stia rallentando, è più difficile da spiegare da statistiche di sorveglianza trasversale, anche se gli autori notano che questo andamento potrebbe avere a che fare con le recenti variazioni registrate nella prevalenza dell’obesità.

Si è visto , infatti, che la prevalenza di questa condizione è rimasta quasi la stessa nel corso del decennio appena passato.

Due importanti considerazioni in conclusione:

La prima è che, per quanto questi dati possano essere confortanti, sarebbe un tragico errore diminuire l’attenzione sulla prevenzione e sul miglior trattamento possibile della malattia.

La seconda, in parte legata alla precedente, è che prevalenza e incidenza continuano inesorabilmente a crescere per fasce di popolazione più debole. Per la sanità statunitense una grande sfida.

E quello che avviene nel “microcosmo” USA non è altro che il riflesso di quello che avviene in tutto il mondo, perché tutte le rilevazioni puntano ad una esplosione del diabete nei paesi emergenti. Guai ad abbassare la guardia adesso.

 

ARTICOLO DI RIFERIMENTO:

 Geiss LS, et al “Prevalence and incidence trends for diagnosed diabetes among adults ages 20 to 79 years, United States, 1980-2012″ JAMA 2014; 312: 1218-1226.

 

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Marco Caputo

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