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The Lancet la Società e la Salute

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The Lancet la Società e la Salute
(Last Updated On: 2 aprile 2023)

Il razzismo, la xenofobia e la discriminazione sono priorità di salute pubblica

Per la prima volta nella storia del “OMS” un direttore regionale viene licenziato. Il responsabile del Pacifico Occidentale, il medico giapponese Takeshi Kasai, è stato rimosso dal suo incarico, a conclusione di un’indagine interna che ha confermato comportamenti scorretti, denunciati per la prima volta l’anno scorso dal “Associated Press”, che a sua volta aveva riportato testimonianze di molti membri del personale. Il DG risultava responsabile di comportamenti razzisti, offensivi e non etici, che potrebbero aver compromesso la stessa risposta asiatica alla pandemia di coronavirus.

Ci sono argomenti difficili da trattare in campo scientifico, perché evidentemente “scomodi”. Il razzismo, la xenofobia e la discriminazione hanno un’influenza fondamentale sulla salute, a livello globale, ma finora sono stati trascurati dai ricercatori, dai responsabili delle politiche e dagli operatori del settore sanitario – è quanto suggerisce una serie di quattro articoli pubblicati su The Lancet. Gli autori dello studio esortano a considerare questi problemi come prioritari per la salute pubblica.

Il razzismo, la xenofobia e la discriminazione possono influire in molti modi, dall’impatto immediato della violenza ai modi più diversi in cui il sistema sanitario è strutturato”, afferma il professore di salute globale dei bambini del “University College of London” (UCL), Delanjathan Devakumar, autore del primo studio. “Chiediamo ai professionisti sanitari di pensare al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione a tutti i livelli. La maggior parte dell’attenzione è concentrata sugli impatti immediati e le cause strutturali vengono spesso ignorate, ma esse sono alla base dei problemi di salute che le persone affrontano”.

Sono atteggiamenti comuni, strutturali e possono presentarsi in molte forme, dalle micro-aggressioni alla violenza interpersonale e di stato. Esistono solide evidenze che suggeriscono che gli esiti sanitari sono solitamente peggiori tra i gruppi minoritari e che il razzismo svolge un suo ruolo.

Descrivendo le discriminazioni subite dai filippini, l’autore dello studio Gidean Lasco del “University of the Philippines”, afferma: “…dal momento che le Filippine hanno una diaspora significativa (circa il 10% della popolazione vive e lavora all’estero) gli abitanti hanno storicamente sperimentato ogni tipo di razzismo e discriminazione, in varie parti del mondo, dalle leggi anti-immigrazione dell’inizio del XX secolo alla violenza e all’odio verso gli asiatici, di oggi, con ripercussioni negative sulla salute mentale e fisica, culminanti in ingiustizie nell’accesso all’assistenza sanitaria”.

Nella seconda ondata della pandemia COVID-19, nel Regno Unito si sono registrati tassi di mortalità più elevati tra i gruppi etnici del Bangladesh, neri africani, neri caraibici, pakistani e indiani. Nell’ambito del programma di immunoprofilassi del Sudafrica, i gruppi emarginati, dal punto di vista razziale e socioeconomico, avevano addirittura meno probabilità di ricevere le vaccinazioni.

Le classi minoritarie, come le “scheduled castes” (caste discriminate), in India, spesso affrontano ostacoli che si frappongono all’accesso all’assistenza sanitaria, manifestando esiti peggiori, con aspettativa di vita inferiore, malnutrizione, mortalità neonatali e materne più elevate.

Vi è una tendenza a presumere che le disuguaglianze siano determinate geneticamente e non possano essere modificate. La serie di articoli mette in discussione questa nozione, insieme alla questione che qualsiasi disparità possa essere spiegata dai modelli di privazione socioeconomica esistenti nei gruppi razziali ed etnici minoritari. Lo studio sottolinea il ruolo delle risposte fisiologiche causate dalla discriminazione, passata e presente, per spiegare tali  disuguaglianze nella salute razziale.

La discriminazione influisce sulla salute in molti modi, spesso difficili da misurare, perché gli effetti possono comparire nell’arco di lunghi periodi di tempo. Tuttavia, le evidenze esistenti suggeriscono che, piuttosto che la differenza genetica, come spesso si presume a causa delle nozioni errate, sono gli “…impatti biologici diretti e indiretti che costituiscono un fattore chiave significativo delle disuguaglianze, nella salute razziale in tutto il mondo”.

I ricercatori suggeriscono sei principi chiave per affrontare i danni alla salute, causati dal razzismo, dalla xenofobia e dalla discriminazione. Ciò deve iniziare annullando l’eredità della colonizzazione, per creare una società più equa e per affrontare sia la giustizia riparativa sia quella trasformativa per migliorare la coesione e la resilienza sociale.

L’equità razziale deve essere adottata a tutti i livelli, con il supporto basato sui diritti umani. Devakumar ha alcuni consigli pratici per i professionisti sanitari. “Il principale è semplicemente quello di pensare a tutte le questioni legate al razzismo, alla xenofobia ed alla discriminazione”.

Sono tutti determinanti della salute e saranno fattori chiave delle malattie che i pazienti presenteranno. Ciò aiuterà la diagnosi e lo sviluppo di soluzioni. Porremo domande: il paziente sta affrontando problemi di salute mentale o fisica a causa di un abuso razziale di cui è vittima a scuola? I pazienti sono emigranti arrivati di recente, che si presentano in ritardo a causa di barriere nel sistema sanitario?”.

L’altra componente consiste nell’agire come difensore dei pazienti”, secondo Devakamur e “…ciò può avvenire a livello individuale o a livello governativo locale o nazionale. È possibile stabilire contatti con organizzazioni che operano in questo ambito per fornire la propria esperienza, che di solito è molto preziosa”. Mettere in pratica la sensibilità culturale può significare molto, per ciascun paziente, a livello individuale ed istituzionale, soprattutto sostenendo politiche legate a movimenti sociali che promuovono giustizia razziale e sociale.

A tutti noi il dovere di pensare e agire.

BIBLIOWEB:

  1. Devakumar D, Selvarajah S, Abubakar I, et al. Racism, xenophobia, discrimination, and the determination of health. Lancet 2022; 400: 2097-2108. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36502848/
  2. Selvarajah S, Corona Maioli S, Deivanayagam TA, et al. Racism, xenophobia, and discrimination: mapping pathways to health outcomes. Lancet 2022; 400: 2109-2135.
    Shannon G, Morgan R, Zeinali Z, et al. Intersectional insights on racism and health: not just a question of identity. Lancet 2022; 400: 2125-2136.
    Abubakar I, Gram L, Lasoye S, et al. Confronting the consequences of racism, xenophobia, and discrimination on health and healthcare systems. Lancet 2022; 400: 2137-2146.
    Infective International https://newmicro.altervista.org/?p=9265
  3. I soldi fanno la salute? https://newmicro.altervista.org/?p=7819
  4. WAAW “One health” WAAD https://newmicro.altervista.org/?p=5037
  5. Da Tokio Salute per tutti http://newmicro.altervista.org/?p=3660
  6. Sanità Sostenibile http://newmicro.altervista.org/?p=3499
  7. Montevideo Roadmap per le Malattie non trasmissibili https://newmicro.altervista.org/?p=3386
  8. Non è vero che la sanità pubblica è insostenibile http://newmicro.altervista.org/?p=2408

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Paolo Paparella

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