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Carissimi, la pandemia aveva costretto, per ben due anni , il Vescovo di Roma a svolgere all’alba dell’otto dicembre, in solitario pellegrinaggio, la tradizionale cerimonia di preghiera alla Vergine Maria in Piazza di Spagna.  Quest’anno, nel pomeriggio dello stesso giorno, una folla di fedeli ha potuto partecipare al momento di preghiera. Ho seguito con commozione tale avvenimento, ripreso dalle emittenti televisive.

Ai piedi della Colonna Mariana ho visto una bianca e luminosa figura ieratica apparsa come un gigante piegato dal dolore, in una emotività coinvolgente che, come un figlio alla “Madre Nostra Immacolata”, ha rivolto in lacrime la più struggente e drammatica supplica, dicendo: “…avrei voluto oggi portarti il ringraziamento del Popolo Ucraino….invece, devo ancora presentarti la supplica dei bambini, degli anziani, dei padri e delle madri, dei giovani di quella terra martoriata”.

Papa Francesco ancora una volta invoca la pace per la martoriata terra di UKraina, ultima supplica e invocazione di speranza, affinché “…sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la pace”. Le parole del Pontefice richiamano alla fratellanza, all’amore e inducono alla riflessione sul momento di vita che stiamo attraversando; tutti noi siamo interessati, ognuno con la propria competenza e possibilità, a cercare di mantenere integre le Istituzioni Positive, come democrazia, famiglia, libertà di informazione.

Gli accordi di Helsinki del 1975, firmati da 35 paesi, sono stati il presupposto per la successiva nascita dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa). Il successo diplomatico dell’Unione Sovietica appare oggi “millantato”: paradossalmente allora si adoperò per il riconoscimento dei confini nazionali, sostenendo l’articolo Tre: “…gli Stati partecipanti considerano reciprocamente inviolabili tutte le loro frontiere, nonché le frontiere di tutti gli Stati in Europa e pertanto si astengono ora e in futuro dall’attaccare tali frontiere”.

L’attuale Governo russo ha reso carta straccia sia tali accordi sia l’OSCE, generando l’indignazione di tutti i popoli liberi!  La caparbia e generosa resistenza ucraina, in qualche modo  ha rafforzato le aspirazioni alla libertà di popoli oppressi da regimi autoritari, come testimoniano le proteste che da mesi si susseguono in Iran e le recenti manifestazioni contro il regime in Cina.

Guerre, nazioni colonizzate e anche depredate, popoli in continua ricerca di placare la fame tramite la “migrazione”, i cambi climatici, produttori di eventi catastrofici, ci danno la convinzione di vivere una vera CRISI! Non dobbiamo però farci prendere dallo sconforto; pensiamo piuttosto che la crisi possa essere motore di cambiamento! Prendiamo spunto dalle parole di Albert Einstein: “…non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose… E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie…Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”  

Dobbiamo adattarci al cambiamento attraverso un modo nuovo di fare e di lavorare, che sia sostenibile per l’uomo e per l’ambiente. E’ opportuno favorire la partecipazione nei contesti locali di appartenenza, facilitando la conoscenza nelle persone che ci circondano, ricordando che per la comune tendenza alle interazioni sociali, i nostri avi hanno saputo costruire gruppi sociali sempre più aggreganti e funzionalmente apprezzabili.  In quest’ultimo biennio, la pandemia non ha favorito le relazioni sociali, anzi ha creato in tutti noi un profondo disagio, in quanto ha interrotto le interazioni tra persone, che di certo sono importantissime, anche per il proprio benessere interiore.

Mens sana in corpore sano: la vecchia massima è sempre attuale!  I nostri comportamenti, anche soltanto espressi da un sorriso, un gesto, un movimento, costituiscono l’informazione sociale, agendo da neurotrasmettitori, in un sistema di sinapsi virtuali (metaverso emozionale) che collegano l’individuo ad organismi più ampi, dalla famiglia alla società tutta, risultando fondamentali per il benessere psicofisico ed emotivo del singolo e della collettività.  Negli ultimi anni, studi promossi nel campo della psico-neuroendocrino-immunologia hanno svelato l’esistenza di una relazione tra il sistema immunitario ed il sistema nervoso; tale relazione riesce ad influenzare il comportamento sociale degli esseri viventi, come ad esempio l’attitudine ad interagire con gli altri. Ricercatori della UVA (University of Virginia School of Medicine) hanno pubblicato, sulla rivista scientifica Nature, i loro lavori dimostrando come l’interferon gamma, molecola specifica immunitaria, svolga un ruolo fondamentale nel mantenere una corretta funzione sociale, come dichiarato dallo stesso ricercatore, il prof. Jonathan Kipnis “..parte della nostra personalità può essere effettivamente dettata dal sistema immunitario”.

Ricercare interazioni positive in gruppi di sostegno, saper ascoltare, favorire il buonumore, costituiscono un incentivo a rafforzare il sistema immunitario, abbassando il livello di stress e dando soddisfazione al nostro desiderio di fare qualcosa per il prossimo, contribuendo al nostro bene-essere!  Diamoci da fare allora per promuovere lo sviluppo di una simile organizzazione di vita, tenendo presente che la salute psicofisica individuale è intimamente connessa al benessere sociale.

Non è certamente facile parlare di serenità per questo Natale, ma proviamo lo stesso! Cerchiamo di essere positivi e guardare alle festività con fiducia! E’ importante costruire un clima natalizio che favorisca l’economia generale.

Che l’anno a venire 2023 porti soddisfazione a chi, persino nel suo piccolo, si adopera ogni giorno per migliorare il mondo.  Infine Vi dico con Madre Teresa di Calcutta: “ Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia”.

Tanti cari auguri

Michele Musmeci, Presidente AMeLab

BIBLIOWEB:

Festività Natalizie in Quarantena https://amicimedlab.altervista.org/?p=21728
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